mi hanno regalato il nuovo cd di cecilia bartoli. l'ho anche ascoltato.
con fatica sforzo e sopratutto una serie di arrabbiature, che forse un hobby non merita.
Il disco, chi l'ha progettato e chi l'ha eseguito è una presa in giro, un tripudio di ignoranza.
Inutile credo una disamina sul fatto che la Bartoli canti con la tecnica di una voce nuova del festival di castrocaro anni 60 di quelle che in due stagioni si bruciavano fra dancing e balere, perchè questo accade da quando la nostra è stata imposta .
La verità è che la nostra siccome evita attentamente teatri pericolosi, ha sino ad ora evitato tonfi, che molti teatri, Scala in primis, le avrebbero garantito.
Però sull'ignoranza una chiosa ci va
La nostra insigne filologa ed i suoi di identica razza consiglieri ignorano che le arie dell'800 ( per Malibran o altre) erano con da capo e si eseguono con quello completo di variazioni.
La pazzia dei puritani senza da capo non la eseguivano neppure nei negletti anni '30-'50, perchè un po' di sfoggio di sovracuti e picchettati le varie Pagliughi, Carosio e Capsir lo volevano e dovevano fare.
La perla di ignoranza e di antistoricità è la casta diva.
Tralascio i vizi tecnici il canto con tencica da cantante confidenziale per night club.
L'aria è con il diapason a 430 ossia in una tonalità a cavallo fra mi e fa attuali. Anche Adelina Patti incise l'aria abbassata ossia in mi bem.
Abbassata la eseguivano anche entrambe le sorelle Garcia.
Però siccome il recitativo richiede ampiezza scansione ed anche , per rispettare la prassi d'epoca, appoggiature ed abbellimenti e lo stesso discorso vale per la cabaletta (aggravato da una tessitura acutissima anche abbassata o risistemata in diapason) la signora taglia.
Non solo, ma la signora ignora che nelle arie strofiche dell'800 come "Casta diva" o "come è bello" venivano sempre eseguite con varianti nella seconda strofa.
Varianti nella seconda strofa di casta diva sono documentate sia dal disco della Patti che da quello di Celestina Boninsegna.
Il disco della Patti, vecchia malandata esegue per quel che i mezzi e l'età le consentivano, una cavatina di Norma che per gusto e per tecnica di emissione della voce al centro dimostra come Callas, Sutherland e Caballé hanno fatto esattamente quello che si faceva all'epoca degli autori o poco dopo.
Le registrazioni di Adelina Patti, figlia id cantanti, introdotta in tutti gli ambienti musicali più importanti del suo tempo ( Casa Rossini in primis, ossia nel sancta sanctorun del gusto e della tecncia belcantica) smentiscono , sbeffeggiano gli assunti della Bartoli circa la giustezza ed esattezza della propria esecuzione nel confronti di quella, che hanno offerto vere ed autentiche primedonne come Callas, Sutherland e Caballé.
Chiosa finale: il tentativo, copiando gli album di Joan Sutherland di apparentarsi con le divine del XIX secolo è degno e pari all'esecuzione canora