Per chi non lo sapesse, è uscito in questi giorni il nuovo CD di Renée Fleming, un programma di arie veriste, alcune famose, altre meno note.
(Parentesi: non è un disco indimenticabile, di certo la signora ha fatto di meglio... )
Dopo averlo acquistato, mi sono accorto che dal disco mancava una traccia che avevo già ascoltato su YouTube, "In quelle trine morbide", oltretutto uno dei brani riusciti meglio.
Sul sito della DECCA ho appreso che l'aria di Manon Lescaut costituisce un bonus track unicamente scaricabile da iTunes.
Mi pare una politica molto singolare. Da un lato, una multinazionale del disco produce un disco di una stella della propria scuderia, lo promuove su internet e sulla stampa specializzata, e poi... invoglia il pubblico (quei quattro gatti che comprano dischi di musica lirica) NON già ad acquistare il disco "fisicamente", bensì a scaricarlo legalmente, con tanto di bonus.
Le case discografiche stanno quindi cercando di far tramontare il disco inteso come supporto fisico, come pezzetto di plastica che tanto piace ai collezionisti feticisti come me?