I posti migliori a teatro

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I posti migliori a teatro

Messaggioda MatMarazzi » ven 21 set 2007, 23:23

Secondo voi in un auditorium in genere qual è la migliore posizione per assistere ad un evento musicale?


Io frequento poco gli auditoria, però alla philharmonie di berlino sono stato almeno una decina di volte.
Tutte le volte in un posto diverso e tutte le volte ne ho riportato la stessa sensazione di chiarezza e trasparenza.
Non posso quindi darti consigli , temo...

Devo dire però che il miglior auditorium che abbia mai frequentato (a livello di acustica) è quello di Monaco.
Lì veramente se dall'ultimo, lontanissimo posto vedi il piccolissimo contrabbassista (a centinaia di metri da te) sfiorare appena il suo strumento.... , senti il pizzicato accarezzarti le orecchie.
L'unico problema di una simile acustica, è che finisci per chiederti ... se non ci sia amplificazione! :)

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VALENCIA

Messaggioda MatMarazzi » lun 11 feb 2008, 10:52

Cari amici,
riapro il thread per raccontarvi dell'ultimo teatro in cui sono stato.
E' il famoso Palau de les Arts di Valencia, ad opera dell'architetto Calatrava.

Esternamente è un choc: la struttura esterna, di un bianco abbagliante e riflettente coperto di piastrellato rotto, ti lascia veramente stupefatto.
Non ha una forma comprensibile: nel senso che da ogni diversa prospettiva, ti sembra di forma diversa.
In certi punti evoca un pesce, in altri una balena coi fanoni che spalanca la bocca.
Al di sopra le corre una specie di "colonna spinale" che non capisci a cosa sia attaccata: probabilmente a nulla, retta solo dalla forza elastica del cemento armato.

Ciò che rende ancora più spettacolare il tutto è che si colloca in un intero quartiere (che comprende anche musei e altri edifici) tutto concepito allo stesso modo, con grandi spazi bianchissimi immersi nell'acqua, un senso di solitudine e vastità da scenografia di film di fantascienza.

Nella foto lo vedete in secondo piano: è la struttura bianca in fondo.
Immagine


Devo dire che l'ammirazione, forte, da parte mia, era compensato da un vago senso di perplessità verso questo bisogno di spettacolarizzazione fine a sè stessa che (secolo dopo secolo) condiziona gli architetti spagnoli.
Anche se l'atmosfera era fantascientifica, il tutto non mi pareva idealmente distante dal barocco.

Internamente il teatro è molto efficace: intanto non è enorme.
E questa è una scelta intelligente; dopo la Bastille (meravigliosa per carità) ci si è resi conto che non si può fare l'opera in spazi talmente grandi che non ti permettono nemmeno di vedere cosa fanno i cantanti.
Il pubblico ha bisogno di vedere le espressioni, gli sguardi...
E anche l'acustica, per quanto perfetta, non deve dare l'idea di una lontananza incommensurabile.

Be', il teatro di Calatrava è a misura d'uomo.
L'unico limite (piccolissimo) è che con tutto quel piastrellato anche all'interno, l'acustica è un filino riflettente.
L'orchestra e le voci sono fino troppo forti e brillanti, ma può darsi che anche questo rientri nel gusto spagnolo.
Io preferisco suoni meno scintillanti e più trasparenti. Insomma, un po' di legno non avrebbe guastato.
Nel complesso comunque uno dei nuovi teatri più belli e impressionanti che abbia visto.

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La Philharmonie in fiamme

Messaggioda pbagnoli » mar 20 mag 2008, 20:17

Brutta notizia davvero. Devo dire che queste cose hanno sempre anche una forte valenza simbolica
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Re: La Philharmonie in fiamme

Messaggioda teo.emme » mar 20 mag 2008, 20:51

Ho letto però, che i danni non dovrebbero essere molto gravi. I pompieri, infatti, hanno fin dall'inizio, circoscritto l'incendio, impedendo che compromettesse la struttura. Il problema più grave, paradossalmente, è l'acqua che potrebbe danneggiare il legno di cui è largamente rivestita la sala. Spero che davvero i danni siano marginali e comunque non irreparabili. Ma la causa quale sarebbe? Incidente o dolo?
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Re: La Philharmonie in fiamme

Messaggioda gustav » mer 21 mag 2008, 11:49

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BAYREUTH

Messaggioda MatMarazzi » mar 29 lug 2008, 12:31

Premetto che non sono un tipo sensibile alle bellezze dei teatri. Solitamente mi concentro sulla comodità, sulla fruibilità, sul fatto che vi siano ottimi bagni e che il palcoscenico sia attrezzatissimo per ogni prodezza tecnologica.
E non mi aspettavo che il teatro di Bayreuth (il cui ruolo di meta di pellegrinaggio oggi mi pare piuttosto incomprensibile) facesse eccezione per me.
E invece l'eccezione c'è stata.

Oddio, intendiamoci: tecnicamente funziona benissimo. Bagni ottimi, acustica ottima, visibilità ottima (va be' che noi eravamo centralissimi, in una posizione fantastica: ma credo si veda altrettanto bene dappertutto).
L'unico difetto, ben noto, è rappresentato da posti stretti e scomodi, senza braccioli, e senza alcun corridoio laterale: uscire durante la rappresentazione è praticamente impossibile.

Ma a parte questo, l'interno del teatro promana un fascino talmente prodigioso e inquitante da lasciar stordito persino me.
I posti sono disposti semicircolarmente su una larga platea... che più che una platea ricorda i gradoni di un teatro antico (le foto esposte mostravano il Teatro di Delphi a cui Wagner si è ispirato). Le file di poltrone non hanno altra via di fuga che gli ingressi laterali, divisi da splendide colonne che fanno tanto "fine '800". Il palcoscenico è vastissimo, considerando la limitata grandezza del posto e soprattutto il "golfo mistico" è davvero - ancora oggi - qualcosa di avveniristico.

Tutte queste cose si sono sempre lette... si sono sempre sentite raccontare.
Ma trovarcisi dentro, viverle... è un'altra cosa.

Pensi di essere nel 1876, pensi a cosa dovette pensare quel pubblico proveniente da tutto il mondo; pensi al suo sgomento di trovarsi in un teatro senza palchi, con una sola platea digradante, con l'orchestra nascosta, con quello strano buco sotto la platea che non ti permette di capire da dove esca questo suono misterioso, che avvolge i personaggi come nella colonna sonora di un film (salvo che nel 1876 mancavano ancora più di cinquant'anni al primo film sonoro).
Per quel pubblico doveva sembrare di trovarsi in un'astronave, non in un teatro.

Immagine

E lo stesso fascino lo si avverte intatto ancora oggi.
E io almeno ho avuto la sensazione che tutto il Wagner che avevo sentito fino a quel momento(con gli stupidi teatri tradizionali, l'orchestra in primo piano, fastidiosamente visibile, il direttore che si sbraccia, illuminato dai fari, la noia e la distrazione sempre in agguato) non fosse giusto, non fosse corretto.
Persino i boschi alti e maestosi che verdeggiano fuori del teatro, persino le aiuole colorate di fronte ai busti di Cosima e di Richard, tutto concilia la concentrazione, l'immedesimazione completa, felice.

Sono parole banali, le mie. Tutti dicono le stesse cose usciti da Bayreuth.
Però sono cose vere, e lo dice uno che sarebbe felice solo a dire cose diverse dagli altri! :)
Bayreuth è il teatro più emozionante che abbia mai visto.

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Re: Teatri e auditorium

Messaggioda pbagnoli » mar 29 lug 2008, 14:09

Non posso che associarmi al parere di Matteo: per me l'emozione è iniziata già al momento in cui ho intravisto il Teatro in cima al Colle. Non ho potuto fare a meno di chiedermi: "Ma sono veramente qui?".
Per tutta la rappresentazione ho pensato che quello era il palcoscenico calcato da Hotter, dalla Modl, da Vinay, dalla Varnay, proprio lo stesso medesimo, non una struttura rifatta.
E l'emozione di tutti, anche degli habituès, era viva e palpabile.
Ieri sera ho messo sù qualche minuto (non di più, ero stanco morto) del video del Tristano del 1994: rivedere il palcoscenico di Bayreuth è stato veramente emozionante!
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Re: Teatri e auditorium

Messaggioda gustav » mar 29 lug 2008, 18:02

Tornando alla nostra Italia, azzardo una provocazione:
non sarebbe ora che anche da noi si iniziasse, decidendo di spendere molto e molto di più per la cultura, a mettere mano a nuove costruzioni di teatri, a ripensare non solo questi, ma con questi pure i centri culturali delle città? Questo non lo dico per un discorso estetico (anche), ma perchè in più di un posto sarebbe auspicabile avere costruzioni in grado di aumentare e perfezionare ancora la potenza del suono... Personalmente quell'effetto da "amplificatore" cui facevate riferimento non nego che mi provoca una certa curiosità...e anche un pò d'invidia per chi fruisce abitualmente di certi luoghi benedetti...


P.s.
Purtroppo il teatro di Valencia l'ho visto anch'io, ma solo da fuori...cmq da fuori bellissimo...Anche perchè è pensato in un contesto a dir poco spettacolare e ultramoderno... :mrgreen:
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Re: Teatri e auditorium

Messaggioda MatMarazzi » mer 30 lug 2008, 13:31

gustav ha scritto:Tornando alla nostra Italia, azzardo una provocazione:
non sarebbe ora che anche da noi si iniziasse, decidendo di spendere molto e molto di più per la cultura, a mettere mano a nuove costruzioni di teatri, a ripensare non solo questi, ma con questi pure i centri culturali delle città?


L'intero mondo ha capito che il teatro d'opera "spettacolare" e moderno è il fiore all'occhiello di una città, meta di turismo e pelleggrinaggi artistici, come un tempo era il palazzo ducale o il duomo. Ormai persino nei paesi arabi e africani stanno costruendo nuovi teatri d'opera.

Secondo me ci arriveremo anche noi a capirlo, ma non subito. Ci arriveremo, come al solito, con una trentina d'anni di ritardo, dopo il consueto balletto di risse, discussioni, ripicche politiche, appalti truccati, cause intentate da architetti gelosi, battaglie "pro e contro" in cui ognuno dirà la sua: giornalisti, ambientalisti, sindacalisti, difensori del "patrimonio artistico", opinionisti, conduttori televisivi...

Di questa mentalità resta esemplare il caso "Arcimboldi".
Ok, non era bello, nè particolarmente funzionale, ma mille volte più comodo e conveniente di quello schifo (almeno in rapporto alle necessità attuali) del cosidetto Piermarini, il cui 60 % dei posti è praticamente cieco.
Solo noi siamo capaci di far allestire un teatro moderno, spendendoci miliardi, e poi escluderlo dalla programmazione per una semplice ripicca politica.

Scusa lo sfogo.
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Re: Teatri e auditorium

Messaggioda gustav » mer 30 lug 2008, 17:51

Hai ragione...
A volte temo che non sbagli chi ci delinea un destino da Disneyland della cultura; della cultura che già abbiamo, non di quella nuova che riusciamo a creare per il futuro...
Purtroppo come non sono buoni i dati economici, nemmeno quelli artistici sono molto migliori, tranne le solite eccezioni...
E il problema dei teatri ho paura che a troppe persone non sfiori neanche lontanamente l'anticamera del cervello...
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