pbagnoli ha scritto: i Soldaten di Zimmermann è una delle più orribili palle che io abbia mai visto
la Carmen della famiglia Rattle... temo molto una roba intellettuale e cerebrale. E poi: ancora Kaufmann!...
Giulio Cesare: Scholl
in un ruolo Senesino mi convince poco, almeno sulla carta. Nonostante quello che dice Matteo, come GC io preferisco una voce femminile ma è questione di gusti
Personalmente non provo alcuna attrazione per il Flauto Magico di Harnoncourt e Herzog, che mi puzza di accademismo alla tedesca. Meno ancora il Labirynt, contentino per gli intellettuali utile a compensare la patinatissima Bohème (tutta "italiana") di GAtti e Michieletto. La più che quarantenne e ormai debordante Netrebko sarà abbastanza comica in Mimi (mentre potrebbe passare a personaggi ben più eccitanti), il resto del cast è ugualmente insignificante.
Lascia fare ai tedeschi...
Pollice verso, per quanto mi riguarda, anche sulla Ariadne, benché in questo caso le ragioni di interesse non manchino.
Da quel che si desume, si tratta di un omaggio non tanto alla solita Ariadne, ma a quella originale (di cui ricorre il centenario), creata a Stoccarda nel 1912: in pratica si dovrebbe realizzare l'anticamente prevista commistione prosa-opera (il Borghese Gentiluomo di Molière e l'atto originale di Arianna).
Peccato che, ovviamente, i tedeschi devono sempre mettere mano ai testi... forti della loro arroganza da bassifondi intellettualistici chissà quali pasticci combineranno per elevare Strauss, Hoffmansthal, Molière...
E infatti fra i personaggi "recitati" in organigramma appare lo stesso Hoffmansthal...
Dio ne scampi, specie in considerazione del fatto che l'operazione è affidata al regista Sven-Eric Bechtolf, grande protetto di Pereira, buonista alla tedesca, che avendo impazzato per anni a Zurigo (e in parte a Vienna) approda ora ovviamente a Salisburgo.
Il cast?
Be', è effettivamente interessante riascoltare Kaufmann in un ruolo straussiano, però - come dice Pietro - la tessitura "Jadlowker" è un po' acuta per la sua attuale vocalità.
La Magee è un mistero per me; ...nel senso che non mi spiego il suo successo.
Nemmeno la Mosuc mi interessa in questo contesto: mi aspetto di più dalla sua Luisa Miller che dalla sua Zerbinetta simil-Gruberova.
Mi chiedo infine cosa c'entri Chailly in questa operazione: forse la risposta "italiana", insieme a Gatti, al gran rifiuto di Muti? Il quale l'anno scorso - dopo gli evidenti contrasti con Stein - ha annunciato di non dirigere più opere al festival?
Ammetto che gli altri tre titoli possono invece meritare una trasferta.
Il Giulio Cesare (già annunciato al festival di Pentecoste) raccoglie uno dei cast più strepitosi che sia possibile immaginare. Bartoli in Cleopatra e Von Otter in Cornelia; Scholl in Cesare, Dumaux in Tolomeo, Jaroussky in Sesto!!!
Peccato per Antonini, Caurier e Leisher, che abbassano la media.
La Carmen... be' insomma, dite quel che volete: ma a me l'idea di sentire Rattle in quest'opera stuzzica parecchio.
E infine i Soldaten, che - è vero - è molto noiosa, ma che sono curioso di sentire dal vivo: specie considerando che il cast è fastoso.
Ma perché non chiamare un direttore più eccitante di Metzmacher?
E soprattutto perché ricorrere ancora una volta al regista di prosa che nulla sa di teatro musicale? Ora io capisco che Alvis Hermanis, "genio" lettone caro ai nostalgici della regia contestatrice, un giovane che fa il vecchio giovanilista (proprio come piace ai tedeschi e agli intellettualini nostrani), possa essere un nome di richiamo.
Ma... se uno non ha mai fatto una regia musicale, proprio a Salisburgo deve iniziare? E proprio da un testo così ostico come i Soldaten?
Inutile dire che, fra tedeschi di medio profilo, debuttanti e ...italiani "tanto appassionati" (adatti a Puccini), nè Jones, né Mc Vicar, né Carsen, né Cerniakov, né Guth(ossia i registi veri) sono presenti in cartellone.
Insomma... alla fine torneremo a Salisburgo anche questa estate, così come torneremo a Bayreuth.
Ma che stiano attenti i mitteleuropei: o si adattano anche loro a un bel cambio generazionale di estetica, o finiranno per farsi ridere dietro davvero.
Salutoni,
Mat