beckmesser ha scritto:Innanzi tutto, alla tua lista io aggiungerei almeno un altro consiglio di lettura: l’autobiografia di Gottfried Wagner, il figlio ripudiato (o auto-ripudiato) di Wolfgang
Davvero la consigli? Qui la pensiamo diversamente. Ho letto tempo fa il libro in questione e ne ho un ricordo piuttosto vago quindi non posso scendere con precisione nei dettagli. Però testi del genere li metterei da parte nello scaffale dedicato al costume. (Scaffale degnissimo, non fraintendermi
)
I Wagner sono come una dinastia di regnanti o di grandi industriali. Ne hanno tutte le caratteristiche, odi, rancori, meschinità comprese.
Il libro di Gottfried Wagner (che penso sia persona degnissima) mi sembra simile a quelle pubblicazioni che ciclicamente escono con l'intento di svelare gli scheletri delle grandi dinastie. Non dico sia un libro di gossip, tutt'altro. Dico solo che mi sembra più una resa dei conti scritta da qualcuno che voglia a tutti i costi levarsi sassolini (macigni?) dalle scarpe. Senza dubbio le cose contenute in quel libro sono vere. Per trattarle su base storica però occorre un distacco emotivo che, ovviamente, l'autore non può avere.
ci sono però alcuni punti sui quali mi piacerebbe avere una tua opinione:
ci provo.
non sono certo di a cosa ti riferissi esattamente con “covo di pericolose idee mai sopite”, ma immagino che abbia qualcosa a che fare con nazismo e antisemitismo
Esatto.
Ora ti dirò come la vedo.
Nessuno, neanche il wagneriano più nostalgico e incallito può negare gli stretti (anzi strettissimi) legami tra il Festival e Adolf Hitler.
Tutti libri, con maggiore o minore dovizia di dati, illustrano ampiamente quel periodo.
Per questo legame Winifred e la famiglia Wagner sono stati giudicati dal tribunale di denazificazione.
Mi sembra che la Williams fosse stata condannata al carcere in primo grado per poi vedere il suo "collaborazionismo" declassato in appello. Praticamente è risultatata una fiancheggiatrice non attiva o roba simile.
Ovvero i Wagner, secondo la sentenza,
non hanno avuto un ruolo determinante negli orrori di quel periodo.
Ma un ruolo l'hanno avuto e per questo la signora venne esautorata dalla possibilità di ricoprire qualsiasi carica sia pubblica che privata, il suo patrimonio confiscato, il Festival chiuso e tutto la cosiddetta "estate" wagneriana messa sotto sequestro.
Insomma, per quel legame, grande o piccolo che fosse, i Wagner, perdonami la retorica, hanno pagato il loro debito con la società.
Sono quindi dell'opinione che qualsiasi riferimento al passato nazista del festival non possa essere fatto in chiave "giustizialista".
Perchè, fino a prova contraria, "giustizia è stata fatta".
Un'analisi di quel periodo dovrebbe quindi essere condotta, nel 2009, esclusivamente con metodi di indagine storica.
Se vogliamo davvero capirci qualcosa dobbiamo mettere da parte qualsiasi valutazione morale e prendere le distanze da tutti quegli articoli, libri, blog che ancora portano avanti la questione in termini di buoni e cattivi.
Parlo di un'analisi condotta a livello collettivo, si capisce.
Nel privato della propria sensibilità ognuno, ovviamente, si regola come vuole.
Se qualcuno vede nel Festival, nei suoi riti, negli attuali frequentatori una continuità con quel passato, è liberissimo di rifiutare il Festival, i suoi riti e i suoi frequentatori.
Detto questo trovo che sia sensato quello che scrivi:
Bayreuth è, nel bene e nel male, un pezzo di storia della cultura europea e il modo in cui si gestisce il retaggio di una storia così pesante inevitabilmente finisce col pesare sul presente;
Però questo presuppone, se non sbaglio, che tu nutra forti perplessità riguardo la gestione di quel passato da parte dei Wagner dal dopoguerra in avanti.
Io, per come la vedo e per quello che so (che deriva solo da letture alterne e a volte scoordinate
), sono di parere contrario.
Artisticamente Bayreuth (anche limitandosi ai soli registi e senza entrare nel merito) mi sembra che abbia scelto di ospitare quasi esclusivamente personalità lontanissime da qualsiasi ideale reazionario o nostalgico.
Se Wolfgang Wagner è stato rigido nel permettere la visione della carte relative a quel periodo (parliamo, ma non vorrei sbagliarmi, dell'archivio "personale" dei Wagner non di quello "generale" che di fatto è pubblico da quando il Festival è diventato fondazione di diritto privato) non l'ha fatto penso per tutelare o nascondere chissà quali oscuri segreti. Ha capito, da persona concreta quale penso che sia, che i tempi non erano ancora maturi. Mi riferisco a quello che ho scritto sopra.
Infatti, a seguito della sua abdicazione e quindi in tempi più maturi la giovane rampolla ha dichiarato, pacificamente, a Bloomberg:
"Another plan is to open her family’s archives and explore its history during the Nazi era. Katharina said she is currently raising funds to put together a team of scholars."Il carteggio "privato" della famiglia Wagner sarà quindi reso pubblico; non solo, ma addirittura lo si "vuole" rendere pubblico e si cercano soldi per formare un team di ricercatori.
http://www.bloomberg.com/apps/news?pid=20601088&sid=aeUVg8FcjpuUInsomma, io ci vedo una grande serenità e una voglia di capire.
Non penso tu voglia dar credito alle solite storielle che trovi in rete (e non solo) sui gerarchi nazisti decrepiti, sugli ospiti
particolari, sulle associazioni wagneriane che nell'ombra tessono le fila per occulte restaurazioni... non mi sembri il tipo.
Questi stanno a Bayreuth come Dan Brown sta al Vaticano.
la gestione Wolfgang: come va inquadrata? Io non sono affatto convinto che abbia in qualche modo contribuito a fare di Bayreuth “uno degli eventi artistici più importanti che esistano al mondo”; intendiamoci: il Festival è tale di per sé e per ciò che rappresenta, ma se parliamo di risultati artistici, io ho forti dubbi;
La storia del festival di Bayreuth è sempre stata funestata da morti improvvise. Wagner, a cui è succeduta Cosima, Siegfried a cui succeduta la Williams, Wieland a cui è succeduto Wolfgang.
In tutti questi casi mi sono accorto che gli strali, ciclicamente, si sono abbattutti su questi "secondi" che sono subentrati.
Cosima, considerata praticamente una segretaria elevata al rango di papessa, Winifred un'opportunista ambiziosa senza arte nè parte e Wolfgang in pratica "lo scemo della famiglia". Una sorta di Principe Giovanni subentrato alla morte di Riccardo Cuor di leone.
La cosa mi ha insospettito.
Nell'articolo su Cosima ho cercato di mettere in fila "fatti" nudi e crudi di pubblico dominio che trovi ormai anche su Wikipedia.
Da questi "fatti" esce, a mio parere e non solo mio, un ritratto leggermente diverso della vedova.
Penso che la cosa valga anche per Winifred e per Wolfgang.
Se guardiamo i fatti vediamo che queste persone hanno tutelato l'istutuzione per anni, l'hanno portata in salvo in momenti difficili ne hanno difeso gli interessi anche con coraggio e abnegazione.
Wolfgang secondo me è stato tutt'altro che un arrogante minidotato atoproclamatosi imperatore dopo la morte del fratello genio.
In primo luogo ha gestito e pianificato la svolta del Festival.
Wieland è stato un genio, nessuno lo nega.
Ma la gestione artistica del festival sotto di lui, non so come dire, era ancora legata a una Bayreuth esclusiva ed elitaria.
Nei risultati c'era un abisso rispetto agli anni prima del conflitto; nelle intenzioni no.
Mi spiego. In pratica quella di Wieland non è stata un gestione artistica come la intendiamo noi. Wieland ha informato di sè quasi vent'anni di Festival firmando quasi tutte le produzioni. Era il festival di Wieland Wagner, gli apparteneva. Il fine era chiaro e più che condivisibile. A Bayreuth vedevi quel Wagner lì; un Wagner che, piacesse o meno, visivamente non vedevi da nessun altra parte nel mondo. A meno che non fossi presente alle tournée degli spettacoli di Wieland come mi ha fatto notare Mat.
L'eccezionalità del luogo era salva.
La cosa ha funzionato (eccome, se ha funzionato!), non senza critiche anche aspre, perchè Wieland aveva la statura artistica per gestire un compito di tali proporzioni.
Alla morte di Wieland il fratello ha capito da un lato di non avere nessuna possibilità di continuare su quella strada per evidenti limiti artistici, dall'altro che, visto che i titoli wagneriani erano dieci, questa strada si stava trasformando in un vicolo cieco se non si cambiava indirizzo.
Wagner era stabilmente in repertorio in tutto il mondo e non solo nelle capitali operistiche.
Potevi vedere un Ring ad Adelaide, un Tristano a Teheran, un Olandese a Seattle.
Continuare ad allestire il Wagner di Wieland senza Wieland significava cadere di nuovo nella trappola della conservazione.
Ha cominciato quindi, lui per primo, a chiamare stabilmente registi fuori dalla cerchia familiare.
Ha cominciato con Everding e Friedrich. Il Tannahuser del secondo gli ha creato problemi a non finire. E' stato accusato di essersi venduto ai comunisti, le associazioni wagneriane hanno tagliato i fondi, la vendita dei biglietti è calata a picco.
Ma è andato avanti.
Ha gestito una data fondamentale come il Ring del centenario chiamando Chereau e Boulez. Voglio dire, adesso diamo per assodato e forse anche per superato il Wagner di Boulez, ma all'epoca era quasi una novità. Chereau, che adesso è circonfuso di mito, all'epoca era un regista di 32 anni
che fino a pochi anni prima era assistente di Strehler al Piccolo e dirigeva un'istituzione non propriamente "generalista" come il Teatro Popolare di Villeurbanne.
Pensa cosa ha significato, all'epoca, chiamare un team esclusivamente francese (Boulez, Chereau e Peduzzi) nella cittadella che per un secolo, salvo poche eccezioni, aveva attinto solo da competenze tedesche.
E' venuto fuori uno degli spettacoli wagneriani del secolo. Forse quello di maggior successo nella storia di Bayreuth.
Basterebbe aver pensato e gestito quello per garantirsi un posto d'onore nella tribuna dei grandi manager operistici.
Dove mettiamo poi il coraggio di affidare a Friedrich il Parsifal del centenario?
Aggiungo poi anche il Ring inglese del 1983 con Solti e Peter Hall di cui molti parlano male senza averlo visto.
Io, che l'ho visto due volte, posso dirti che non era nulla di speciale ma che comunque aveva, in quell'epoca, il suo senso.
Peter Hall e Solti (al di là del risultato) erano i nomi giusti per una celebrazione di quella portata.
In seguito ha chiamato Kupfer e poi Flimm, Herzog, Muller, Warner, Marthaler, Guth, Herheim, Schlingensief.
Certo, a Bayreuth manca tutta la nuova scuola della regia d'opera che Matteo chiama della "svolta", ovvero i Carsen, McVicar, Jones, Pelly, Py.
Però, se guardiamo indietro io penso proprio che Wolfgang abbia contribuito e non poco a mantere stabile la posizione di Bayreuth in anni difficili.
l’idea che mi sono fatto è, semplicemente, che Wolfgang detestasse tutti i maggiori risultati che ha ottenuto (Ring del centenario in primis), che si è autoimposto solo perché gli spettacoli che avrebbe fatto lui avrebbero mandato il Festival in rovina;
Innanzitutto credo fossero proprio gli spettacoli tradizionali che lui imbastiva a tenere insieme il cemento dei finanziatori.
Non so se detestasse questi allestimenti; l'importante è che li abbia fatti, no?
mancata proprio quella chiarezza di vedute che consentisse a Bayreuth di essere un punto di riferimento con una sua chiara fisionomia
Ti confesso che anch'io la pensavo così. Vedevo un avanti-indietro entusiasmante ma a volte privo di un criterio.
In realtà penso, scusa il paradosso, che "la mancanza di fisionimia" di Bayreuth sia la sua... "fisionomia".
Logicamente tramontata -se non nella mente di certi sciocchini retrogradi- l'idea che a Bayreuth si ascolti il Wagner migliore del mondo, il festival diventa un luogo dove sperimentare i diversi approcci possibili al teatri wagneriano.
Aggiungo inoltre che, ma forse sbaglio, quando Bayreuth ha cercato, nella sua storia, di darsi una "fisionomia" ha segnato il passo.
lasciando perdere le risibili storielle per cui Bayreuth è solo il covo di urlatori, artisti del muggito, e registi con serie turbe psichiche, oggettivamente mi stupisce un po’ la (giusta) severità con cui anche qui si analizzano le scelte di certi teatri e la maggiore “indulgenza” concessa alle scelte bayreuthiane;
All'ultima questione ti risponderò più avanti. Adesso sono prosciugato.........
WSM