Milano - Teatro alla Scala

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Re: Milano - Teatro alla Scala

Messaggioda DottorMalatesta » dom 26 mag 2013, 19:01

Caro Pietro,
ti dirò: non mi sembra di essere stato "possibilista". Al contrario, penso di essere stato piuttosto duro nei confronti della prossima stagione.
Tuttavia, a confronto dell'autentico obbrobrio della stagione attuale (in cui si salva SOLO il Lohengrin inaugurale, il Falstaff unicamente per Carsen e Terfel (il che certo non basta!), l'Olandese unicamente per Terfel (il che certo non basta!!), e forse -dico forse- il Ballo in maschera unicamente per la regia di Michieletto (il che comunque non basta!!!)), la prossima stagione non è certo meglio, ma neppure peggio. E perché non è peggio? Grazie ad alcune co-produzioni interessanti (Les Troyens, Così, Elektra, Sposa dello Zar) e ad un'UNICA (UNICA!!!) nuova produzione integralmente milanese, quella Traviata in cui (a dispetto della scelta criticabilissima del titolo!) concederei al geniaccio di Cherniakov il beneficio del dubbio... Capirai che gran cosa...
:evil:
Il problema di Cherniakov è che non lo puoi buttare nella fossa dei leoni senza aver mai neppure tentato, nelle precedenti stagioni, di accostare il livello qualitativo del teatro milanese a quello dei teatri del mondo, ma se ti sei limitato a proporre autentiche schifezze come il 98% degli spettacoli visti... Non sono d'accordo che Milano non sia una piazza adatta per Cherniakov, né che sia un teatro "maturo": è un teatro d'opera importante, diamine : Andry : ! E chi se ne fotte (scusate) se la borghesia milanese ignorante, bogotta ed analfabeta naso farà affossare lo spettacolo!!!!
Perché non dovrebbe esistere un netto scarto di qualità, una cesura netta, tra quanto si vede (e si sente) alla Scala e quanto si vede a in un qualunque teatro d'opera parrocchiale?
Perché si deve continuare a dire che la Scala, che l' Italia non è pronta a scoprire le nuove tendenzew dell'opera, genere di teatro italiano per eccellenza??!!! : CoolGun :
La realtà è che dalle parti di Milano continuiamo a rimanere a livelli infimi, indegni di quello che retoricamente continua ad essere definito "il più impprtante teatro d'Italia". Basta confrontare il programma scaligero con quello del ROH, Vienna, Monaco, dello stesso MET per rendersene conto.
Un caro saluto,
Francesco
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Re: Milano - Teatro alla Scala

Messaggioda Enrico » sab 01 giu 2013, 21:54

pbagnoli ha scritto: il “Trovatore” di De Hana con un cast talmente scombinato (non bastassero i senescenti Alvarez e Nucci, c’è anche Youn in una parte per lui– declamatore – totalmente priva di senso)

Youn sarà Ferrando anche a Monaco nel Trovatore con (forse : Chessygrin : ) Kaufmann: o nessun altro vuole fare Ferrando nel mondo, o i direttori artistici si scambiano le loro "buone" idee. Trasmissione prevista sul canale BR-Classik il 27 giugno alle ore 19.00.
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Re: Milano - Teatro alla Scala

Messaggioda Alberich » mer 05 giu 2013, 11:41

Che si facciano co-produzioni mi pare giusto, soprattutto in un periodo di crisi. Io proverò Elektra, Sposa e Troiani. Tutto il resto è noia.
Basta Nucci. Già non se ne può più di Barenboim, oltretutto non ha più voglia di dirigere: ma il Così fan tutte no...non si può proprio.
Anche i concerti di canto sono un riciclo delle stagioni passate: non mi spiace, perchè molti li ho persi, ma come si fa a richiamare sempre gli stessi?
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Re: Milano - Teatro alla Scala

Messaggioda Alberich » gio 17 ott 2013, 9:56

Quasi ufficiale che la nuova Scala sarà targata Pereira-Chailly. Anticipare così tanto la notizia (Chailly inizierebbe nel 2017) è normale? Spero sia una mossa per spingere Barenboim verso la porta: niente contro di lui, anzi, ma evidentemente è troppo impegnato per risultare sufficiente in un ruolo così impegnativo...senza contare le obiezioni artistiche che più volte abbiamo sollevato in questo forum.
Di Chailly che ne pensate? Come direttore musicale, prima che come direttore.
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Re: Milano - Teatro alla Scala

Messaggioda DottorMalatesta » gio 17 ott 2013, 14:32

Sulla carta la vedo una buona accoppiata. Io Chailly lo preferisco a Gatti, poi Chailly è italiano e quindi viva l'Italia (anche se, in fondo, chissene). In sogno mi sarebbe piaciuto Salonen.
Chailly come direttore musicale? Non saprei, però considerando la sua storia passata e presente penso abbia un'idea della situazione musicale a livello internazionale e che possa valutare il merito delle persone. Spero... :roll:

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Re: Milano - Teatro alla Scala

Messaggioda beckmesser » gio 17 ott 2013, 15:56

Io invece tutto sommato avrei preferito Gatti. E non perché lo ritenga direttore migliore (nessuno dei due mi fa impazzire, ma credo comunque che Chailly sia ad un livello superiore), quanto per il fatto che, per me, il direttore musicale di un teatro come la Scala deve ovviamente avere un passato importante, ma anche un futuro ancora da formare. Deve essere uno che si gioca la carriera con quel passo, che è in grado di dare una linea ben definita; uno, in poche parole, che viva in un presente proiettato al futuro. Sia Abbado che Muti, al momento di assumere il ruolo, avevano (comunque si voglia giudicare i loro risultati) un profilo di questo genere. Chailly è uno che vive nel presente ma con un occhio ormai al passato. È un grande-direttore-istituzionale, un po’ come Barenboim (dal punto di vista dell’approccio, sia ben chiaro, non dei risultati). Non ce lo vedo a mettersi di petto a risolvere problemi come cercare un nuovo approccio al ruolo della regia operistica (in generale e, in particolare, alla Scala); all’esplorazione di titoli e autori che possano diventare il repertorio di domani; a dare uno scossone ad un carrozzone come ormai è diventata la Scala.

Chailly mi sembra ormai entrato nella fase in cui le scelte di repertorio si restringono e si cristallizzano (i grandi tedeschi, il Verdi più ovvio, magari rispolvererà un po’ di Wagner): non c’è nulla di male, anzi è abbastanza normale e può portare a risultati strepitosi per il direttore in sé (Abbado e Boulez insegnano), ma non credo per un direttore musicale di un teatro d’opera. Chailly farà alcune cose belle, alcune altre forse meno, ma non credo potrà imprimere un reale slancio al teatro.

Gatti è anche meno interessante come direttore, ma credo avrebbe avuto qualche motivazione in più. Per me il candidato ideale restava Jurowski, ma temo che il CdA della Scala non sappia nemmeno chi è…

Saluti,

Beck
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Re: Milano - Teatro alla Scala

Messaggioda Chuck » gio 17 ott 2013, 16:00

DottorMalatesta ha scritto:Io Chailly lo preferisco a Gatti


Concordo con Malatesta. Chailly è senz'altro un ottimo direttore e non avrà difficoltà a fare meglio di Barenboim. In fin dei conti, se si è deciso – non capisco perché – che il direttore musicale dovesse essere per forza italiano, le alternative non erano molte.
Poi anch'io avrei preferito Salonen, o Jurowski, Pappano, magari Harding...
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Re: Milano - Teatro alla Scala

Messaggioda DottorMalatesta » gio 17 ott 2013, 16:08

Chuck ha scritto:Poi anch'io avrei preferito Salonen, o Jurowski, Pappano, magari Harding...


Assolutamente d'accordo.
Ciao!

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Re: Milano - Teatro alla Scala

Messaggioda flipperinodoc » gio 17 ott 2013, 16:54

non sempre però a grande direttore corrisponde necessariamente grande direttore musicale
ne abbiamo esempi in tutto il mondo....
non respira! .... sarà all'ottavo piano!
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Re: Milano - Teatro alla Scala

Messaggioda pbagnoli » gio 17 ott 2013, 17:03

beckmesser ha scritto:Io invece tutto sommato avrei preferito Gatti...Per me il candidato ideale restava Jurowski, ma temo che il CdA della Scala non sappia nemmeno chi è…

Secondo me, Beck dice cose molto giuste sulle motivazioni di un direttore.
Come lui, nemmeno io avrei scelto Chailly per questo ruolo che richiede intraprendenza, spirito imprenditoriale e... voglia di spaccare il culo ai passeri.
Come qualcun altro, anch'io avrei scelto un Salonen oppure, piuttosto, un Pappano.
Invece no: avremo Chailly.
Speriamo bene, va'
"Dopo morto, tornerò sulla terra come portiere di bordello e non farò entrare nessuno di voi!"
(Arturo Toscanini, ai musicisti della NBC Orchestra)
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Re: Milano - Teatro alla Scala

Messaggioda VGobbi » gio 17 ott 2013, 18:57

Io avrei preferito mille volte Gatti, di cui lo confesso ho un debole. Vedremo con Chailly ...
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!
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Re: Milano - Teatro alla Scala

Messaggioda teo.emme » gio 17 ott 2013, 19:07

Io invece sono contento della scelta di Chailly: è un grande direttore d'orchestra dal repertorio piuttosto vasto. Ha diretto importanti orchestre internazionali e solisti d'eccezione. Non trovo affatto che sia un direttore istituzionale ormai sulla via di cristallizzare il suo repertorio in pochi titoli scelti, anzi. Lo trovo aperto e intraprendente: basta pensare alle coraggiose scelte interpretative in ambito bachiano e beethoveniano. Inoltre anche il repertorio lirico è più vasto e omogeneo rispetto a Gatti (che, per inciso, non mi piace molto). Altro aspetto fondamentale: è un direttore che impegna moltissimo l'orchestra in lunghe sessioni di prove...e questo è quanto mai necessario per la scalcagnata orchestra scaligera. Certo è un direttore dal repertorio più classico, laddove Gatti ha una maggior propensione per quello tardo ottocentesco e novecentesco. Quanto al ruolo di "direttore musicale", non comprendo come possa non esser ritenuto idoneo: il direttore musicale non è un manager, non è il sovrintendente, ma è la figura di riferimento dell'orchestra: occorre un direttore autorevole e impegnato (non un turista come Barenboim). Quanto agli auspici di molti: Harding, Salonen, Jurowski...preferisco sentirli con le loro orchestre francamente. Anche Pappano, chi glielo fa fare di lasciare Santa Cecilia?
Sul repertorio non sono d'accordo: la Scala ha e deve avere una sua identità culturale - così come ce l'ha qualsiasi teatro importante - un direttore musicale della Scala che ha problemi con l'opera italiana (e Gatti, a mio giudizio, li ha, non per demeriti tecnici, ma, probabilmente, per una certa estraneità del sentire) è fortemente svantaggiato. Figurarsi un Salonen. Secondo me è stata fatta la scelta migliore...certo continuo a pensare "chi glielo fa fare"?
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Re: Milano - Teatro alla Scala

Messaggioda Enrico » gio 17 ott 2013, 19:26

teo.emme ha scritto:coraggiose scelte interpretative in ambito bachiano e beethoveniano

Perché "coraggiose" ?
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Re: Milano - Teatro alla Scala

Messaggioda teo.emme » gio 17 ott 2013, 20:11

Enrico ha scritto:
teo.emme ha scritto:coraggiose scelte interpretative in ambito bachiano e beethoveniano

Perché "coraggiose" ?

Il suo Beethoven è piuttosto atipico per un direttore che molti considerano "tradizionale", così come il suo Bach con l'orchestra di Lipsia (strumenti moderni che pensano antico, e senza l'intransigenza preconcetta di taluni specialisti). Ascoltali.
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Re: Milano - Teatro alla Scala

Messaggioda Enrico » gio 17 ott 2013, 22:42

teo.emme ha scritto:
Enrico ha scritto:
teo.emme ha scritto:coraggiose scelte interpretative in ambito bachiano e beethoveniano

Perché "coraggiose" ?

Il suo Beethoven è piuttosto atipico per un direttore che molti considerano "tradizionale"

Le sue letture delle Sinfonie mi sembrano tecnicamente ineccepibili, ma tanto brillanti quanto esteriori: poco significative rispetto ad altre esecuzioni dei nostri giorni o del passato recente.
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