Maugham ha scritto:Delusione invece sul fronte del titolo più atteso. Robert Le Diable. Un'opera che non si allestisce mai, con Florez previsto nella parte del protagonista (che poi non c'è più), la regia di Pelly, la Damrau... diretto da Oren. Bene, starò a casa e mi risparmierò l'umidità londinese di dicembre.
Per la Gloriana invece sono già lì.
WSM
Rovinoso Robert le Diable...
E' verissimo, come dice Maugham, che le attese erano riposte soprattutto su questo titolo, come "terzo passo" della
Grand-Opéra Renaissance dopo gli Ugonotti di Bruxelles e la Muta di Parigi.
Purtroppo può succedere che, lungo il cammino, un progetto si modifichi, che qualche personaggio manchi... ma in teoria non c'è nulla che non si possa aggiustare strada facendo.
Capisco che la defezione (attesa e non di meno dolorosa) di Florez potesse sbilanciare la nave; ma possibile che a parte Bryan Hymel non fosse possibile trovare un sostituto più "specifico" per le esigenze di un ruolo Nourrit?
Anche se in possesso del rebemolle sopracuto (urlato come potrebbe urlarlo un tenore genrico in possesso di quella nota) Hymel è il più classico dei Cavaradossi: la sua tecnica, il suo gusto e la sua scuola sono quelli del tenorismo declamatorio: praticamente avremo un Robert del tipo di Giorgio Merighi, con l'aggravante che oggi (a differenza dei tempi di Merighi) di specialisti Nourrit ne abbiamo (Cutler, Spyres, Camarena, Osborn solo per citarne alcuni).
Affidare la produzione a Pelly (come sempre quando si parla di regie per il Grand-Opéra) poteva essere una scommessa; a parte "francese" non si capisce che esperienza possa avere in questo genere di spettacolo....
ma ricorrere a Daniel Oren per la direzione musicale vuol dire ricadere nella più vieta e scandalosa genericità.
Altro che Renaissance: si prevedono tagli a ripetizione e bandismo da Nabucco all'Arena di Verona. Sarebbe stato come affidare la Donizetti Renaissance alla Caterina Mancini e alla Stella invece che alla Callas e alla Gencer.
Stessa genericità deplorevole nel resto del Cast: cos'avrà mai la Poplovskaja in comune con un ruolo Dorus-Gras (creatrice, tanto per dirne una, della Marguerite di Valois degli Ugonotti)? E John Releya? Che specificità ed esperienze potrà mai vantare perché Holten lo abbia scelto come portavoce di uno dei più giganteschi, malefici, struggenti ruoli scritti per Levasseur?
Kasper Holten (attuale direttore-prodige della Royal Opera House) è certamente un grande regista. Ma è altrettanto grande come direttore artistico?
E' davvero a conoscenza delle regole elementari con cui si costruisce un cast, si elabora un progetto?
Cosa si può pensare dell'assemblamento di questo cast? Quali riflessioni può aver fatto Holten sulla natura (vocale e drammaturgica) di questi personaggi e di questa poetica quando ha radunato un simile parterre di genericità (tipo... sei basso, sei bravo, indi puoi fare Bertram; sei tenore, hai gli acuti, indi puoi fare Robert!).
Resta il caso di Isabelle, il ruolo Cinti.
Per quello, se non altro, Holten ha capito che ci voleva una gran diva.
E la Damrau lo è.
Probabilmente la ragione della scrittura sta nel fatto che... da qualche tempo in qua va di moda cercare di consolidare le coppie artistiche tenore-soprano e che si stava facendo di tutto per trasformare Florez-Damrau in una specie di Alagna-Gheorghiou o Villazon-Netrebko.
Resta il fatto che vocalmente e tecnicamente la Damrau avrebbe potuto essere un'Isabelle molto interessante (come personalità e carisma non saprei...).
Ora però arriva la notizia che persino lei (forse per mancanza di Florez) ha deciso di annullare l'impegno...
Il teatro si riserva di comunicare al più presto il nome della sostituta...
Staremo a vedere, tanto ormai è sicuro che a vedere questo inutilissimo aborto io non ci andrò.
Quando si capirà che a capo di un teatro non si devono mettere registi e direttori d'orchestra, ma professionisti precisi, sarà sempre troppo tardi.
Salutoni,
Mat