mattioli ha scritto:Guarda però che il Ratto di Glyndebourne di quest'estate era proprio bello bello (credo che lo dia stasera qualche tivù satellitare di quelle che vedete voi fighi). Sembrava il trionfo della figurina Liebig e invece era il trionfo del teatro...
Graziato al lavoro, l'ho visto in TV ieri sera. Che dire? Spettacolo grandioso. Probabilmente il più bel ratto che abbia visto. Spero finisca in DVD perché davvero lo merita.
Probabilmente McVicar, peraltro autore di una delle più belle regie dei Maestri Cantori, chiamato a misurarsi con TuI, l'opera più antiteatrale e metafisica di Wagner è scivolato su una buccia di banana. Probabilmente non esiste opera più lontana dalla sua sensibilità. Eppure altri (Friedrich e Chéreau) pur non rinunciando ad una regia "narrativa" (non voglio con questo dire "convenzionale") avevano raggiunto risultati entusiasmanti. Mi sarei aspettato che McVicar ricattasse con la sua consueta, fortissima vitalità teatrale la metafisica un po' troppo statica di quest'opera wagneriana. Macché. Quello di McVicar è stato invece il TuI più noioso che abbia mai visto...
Vabbè che Seiffert, la Lang e in fondo anche la Theorin hanno l'espressività dei pietroni dell'isola di Pasqua però ci si aspettava qualcosa di meglio.
Chissà che combinerà la bionda, popputa nipotastra sul verde colle...
DM