Vorrei riallacciarmi al discorso, in particolare quanto espresso da MatMarazzi in “Non mi fidavo di Thielemann” (
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Ho potuto sentire Thielemann una sola volta, nel corso del novembre 2014 a Dresda con la ripresa di “Arabella” già data a Salisburgo durante il Festival di Pasqua dello stesso anno. Prima di partire avevo un pregiudizio: Thielemann esegue Strauss come Strauss steso avrebbe voluto che la sua musica suonasse. Dopo lo spettacolo, personalmente una di quelle serate che ti rimangono nel cuore, purtroppo non riesco a levarmi questo pregiudizio ma effettivamente devo concordare con MatMarazzi.
Thielemann sa tirar fuori, specie da un’orchestra quale quella della Semperoper, un suono davvero bello, caldo, avvolgente, se vogliamo possiamo anche dire che da sicurezza, ma probabilmente è uno Strauss lasciato a metà proprio perchè da/in Strauss ci si aspetta altro. Il suo bello può andar bene fino a un certo punto per “Arabella”, che comunque è in ogni caso opera pienamente
fin-de-siècle, che illustra gli squilibri e il crollo dell’ipocrisia borghesia ottocentesca. Ma in opere come la FrOSch tale suono è completamente fuori luogo. Ho avuto modo di ascoltarlo nella registrazione via satellite e purtroppo è una partitura che suonata in tal modo rende pochissimo, a confronto solamente dell’allora quasi sconosciuto Albrecht che arrivò alla Scala nel 2012. Come diceva qualcuno, Albrecht giustamente ha messo in luce della FrOSch i meandri cristallini dell’orchestrazione, le trasparenze, gli ultimi bagliori di un mondo che sta cambiando.
Detto questo comunque non riesco a levarmi dalla testa che Thielemann sia un direttore per Strauss alla pari di quanto lo sia per Wagner, anche se so che ciò non è vero.
Come la pensate?