Luca ha scritto:Si tratta di un direttore che non mi ha mai attirato ...
Circa il Bolero proposto: che aridità esecutiva! ... a tratti mi pare un martello pneumatico!
VGobbi ha scritto:A me Toscanini mi fa letteralmente impazzire ... rendere chiaro e pulito il suono orchestrale come lo fa lui, non lo fa nessuno ...
E questo Bolero mi ha semplicemente entusiasmato ...
Sarebbe interessante ora un confronto tra voi due, e non solo sul Bolero (se Luca vorrà riprovare ad ascoltare qualche registrazione di Toscanini).
Forse per giudicare meglio dovremmo conoscere altre registrazioni del Bolero dell'epoca: io ho solo quella diretta da Ravel. Prima ho citato Flora, che in un suo scritto (non ricordo se nel volume "Taverna del Parnaso" o forse in "Saggi di poetica moderna") sosteneva la superiorità di Toscanini rispetto a Ravel perché Toscanini sarebbe stato, secondo lui, il primo a evidenziare gli aspetti moderni della partitura eseguendola fedelmente, mentre Ravel, pur avendo scritto un pezzo così ardito, non aveva il coraggio di distaccarsi, nell'esecuzione, dalle vecchie tradizioni.
È interessante anche un articolo nel quale Flora parla del significato umano e sociale dei concerti di Toscanini trasmessi in Italia dopo la guerra per radio, con la gente che per le strade e nei negozi si fermava ad ascoltare
La registrazione di Ravel è penalizzata dalla necessità di interrompere l'esecuzione tre volte, perché per contenere il pezzo nei dischi a 78 giri servivano ben quattro facciate. Le prime due facciate sono piuttosto modeste, e l'accompagnamente tende a coprire i singoli strumenti che rimangono sfocati in secondo piano; la terza facciata presenta rispetto alle altre un diverso andamento ritmico (non so quanto voluto) e, ciò che è più strano, un diverso fraseggio del tema esposto dal primo strumento solista (credo un trombone, se il vecchio disco non m'inganna): il suono complessivamente diventa migliore, un po' più presente, ma l'interpretazione non è nè sensuale nè trascinante, non va al di là di un gradevole intrattenimento: il finale, poi, è decisamente fiacco.
Toscanini, nel 1939, era avvantaggiato, credo, dalla possibilità di eseguire il brano tutto intero: non credo che i tecnici della NBC/Rca lo costringessero a fermarsi ogni quattro minuti.
Sarebbe interessante anche chiedersi se ci fossero differenze tra le diverse orchestre, quella americana di Toscanini e quella francese di Ravel (tipo di strumenti, tecniche esecutive, abitudini interpretative). Ho notato per esempio che nella sinfonia n.6 di Tchaikovsky la registrazione con la Philadelphia Orchestra dei primi anni '40 presenta in generale un suono più morbido e legato rispetto a quella con la NBC del 1947, che, pur affetta da maggiori rumori e fruscii, offre un fraseggio più mosso e nervoso ma anche una maggiore ricchezza di dettagli strumentali: evidentemente la Philadelphia Orchestra, anche diretta da Toscanini, manteneva qualcosa delle abitudini esecutive maturate con Stokovsky, a partire proprio dalla famosa cura del suono e del legato degli archi.
VGobbi ha scritto: ...lasciandomi freddino solo nel finale (da quel punto di vista, Pretre resta insuperabile)
Non ho registrazioni del Bolero diretto da Pretre, ma ricordo perfettamente il Bolero da lui diretto al termine di due serate con la Royal Philharmonic Orchestra al Teatro Vittorio Emanuele di Messina negli anni '90. Mi piace anche Karajan nel video che circola su youtube.