da Enrico » dom 17 feb 2013, 21:56
Riguardo alle Nozze di Figaro ho l'impressione che la regia di Ponnelle tenda a far sembrare lo stile dei cantanti ancor più vecchio di quanto non sia: e sicuramente oggi alcuni personaggi verrebbero affidati a cantanti diversi. Nessuno in quella produzione canta male: ma tutto sembra un po' falso, caricaturale, esteriore, oggi che siamo abituati a regie più attente all'approfondimento psicologico e a forme di recitazione più moderne e realistiche (senza che Mozart debba per forza essere realistico).
Proprio perché quel filmato mi annoia, non ricordo molto della direzione di Bohm. Ma oggi ho ascoltato in macchina la serenata "Eine kleine Nachtmusic", nella registrazone con i Wiener, credo degli anni '70: e mi è sembrata molto ben eseguita, per la cura del fraseggio, per i tempi non troppo lenti ma nemmeno forsennati, per il rilievo dato ad ogni inciso, ma anche per l'equilibrata ricerca di brillantezza e leggerezza: esecuzione che al confronto con quelle di altri "tradizionalisti" coevi (Karajan, per esempio) appare decisamente più semplice, asciutta, quasi cameristica. Qualcuno sopra diceva che Bohm mancava di umorismo: a me sembra invece che il suo umorismo ci sia, sottile, raffinato, celato, trattenuto, nascosto nei piccoli dettagli, in certi accenti, nelle scelte ritmiche, dietro la scelta della misura e della oggettiva correttezza dell'interpretazione.
Nello stesso cd la Serenata in re maggiore K320 sembra invece dare maggiore importanza alla bellezza del suono, morbido, caldo, legato, rotondo: forse perché è eseguita dai Berliner e schiera, sotto la bacchetta di Bohm, alcuni fedelissimi di Karajan, come il flautista Galway e l'oboista Lothar Koch.
Enrico B.