Secondo voi perchè Celibidache non ha mai diretto un'opera lirica? Vorrei sentire cosa ne pensate voi. Io una piccola idea ce l'avrei.
Aspetto le vostre opinioni, mi interessano molto
Tatiana
Moderatori: DottorMalatesta, Maugham
teo.emme ha scritto:Esiste un bel cd della EMI che contiene alcune sinfonie di opere: Guglielmo Tell, La Scala di Seta, Semiramide, La Gazza Ladra, La Forza del Destino e Don Giovanni.
teo.emme ha scritto:Celibidache non ha mai diretto opere per la sua incomprensione del rapporto parola/musica. Nella sua personale visione estetica egli poneva il suono come linguaggio universale, unico, immediato, astratto. E su questo lavorava, sulla dilatazione dello stesso, sulla enucleazione o la sottolineatura delle costruzioni. Ma questo era possibile unicamente perchè il suono è uno solo, e un RE è un RE oggettivamente. La parola invece è intercambiabile, basta mantenere la metrica, e può essere sostituita. Così almeno pensava Celibidache, che riteneva in connubio parola/musica come incoerente, non univoco. Mentre la musica è universale e unica, la parola è simbolico, scambiabile. Ecco perchè si avvicinò al massimo alla musica sacra, perchè lì la parola diviene formula, non ha più un "significato" da comunicare alla coscienza dell'ascoltatore, che può essere così recepito in mille modi differenti, diviene "rito" che trascende dal testo, si svuota, diviene appunto suono, mero suono. Celibidache infatti tratta le voci, in questi casi, come strumenti, incurante delle prescrizioni autoriali e del significato che esse hanno, laddove egli, invece, ricerchi altri effetti.
Io personalmente, che pure adoro Celibidache, ritengo che parta in questo caso, da premesse sbagliate.
E' un peccato però, sarebbe stato interessantissimo ascoltare un'opera diretta da lui.
beckmesser ha scritto:
In verità, credo che la ragione fosse prettamente pragmatica: l’opera richiede interazione con altre personalità, e Celibidache non era uomo da condividere il proprio lavoro con registi e prime donne. Avesse diretto opere, credo avrebbe scelto la via dell’ultimo Karajan, producendosi da solo anche le proprie (mediocri) messinscene…
gustav ha scritto: Riaprendo questo vecchio topic, ho trovato un'intervista di Celibidache in cui lui stesso parla del suo rifiuto di dirigere l'opera.
Queste le frasi che ci interessano:
"Il diniego all'opera: una questione di scelta anche questa?
Celibidache: "L'esecuzione operistica comporta troppe imprecisioni e compromessi. Già è difficile e mai perfetto l'equilibrio di un concerto. Così ho dovuto rinunciarvi. Ma conosco e amo moltissimo il repertorio lirico, così da quando sono a Monaco mi sono battuto per realizzare esecuzioni in forma d'oratorio
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