da mattioli » lun 04 gen 2016, 19:38
Ripeto: sul fatto che Dudamel sia un talento, non c'è dubbio. Altrimenti, pressione mediatica o meno, non sarebbe dov'è (non perdiamo, vi prego, la bella abitudine di OD - unica nel panorama italiano - di ragionare partendo dai fatti. I complotti sono la tipica spiegazione di chi non sa spiegare).
Detto questo, il talento non è tutto. Bisogna dargli il tempo di svilupparsi, di maturare, di crescere. Anche perché è pure il vissuto dell'uomo che nutre l'artista. Ci sono dodicenni che suonano divinamente uno strumento, ma non saranno mai grandi solisti.
Ora, io Dudamel lo conosco poco e poco in questi anni l'ho ascoltato. Per ora, mi sembra che questo passaggio non lo stia facendo e stia rimanendo prigioniero delle stesse qualità (entusiasmo contagioso, volontarismo, carica vitale) che l'hanno fatto emergere. Sempre disposto, anzi felice, a cambiare idea se la prossima volta che lo ascolterò mi darà l'impressione di essere cresciuto. Finora però, almeno per quel che mi riguarda, così non è stato.
Ciao ciao
AM
PS: quanto alla Los Angeles, una delle mie grandi emozioni musicali degli ultimi anni è stata sentirla live per la prima volta. C'era Salonen, però. Quando un'orchestra è a questi livelli, ci vuole tempo anche solo per cambiarla e ancora di più per peggiorarla...
Twitter: @MattioliAlberto