da Milady » sab 02 gen 2010, 14:53
Carissimo Tuc,
questa volta non siamo del tutto sulla stessa lunghezza d'onda.
Certamente JEG ci ha donato un gran bel concerto in sé, assolutamente
superiore di varie lunghezze rispetto a quanto ci ammannisce l'itala
TV che ,in particolare,in occasione delle festività,sprofonda imperturbabile nei più profondi abissi oceanici,
, tipo Fossa delle Marianne: traguardo raggiunto con estrema scioltezza- grazie al concerto- si fa per dire-mandato in onda la Vigilia di Natale dal "Petruzzelli".
Ma ecco entrare in gioco per me il fatale l'imprintig personale, in questo caso l'esecuzione di Mitropoulos nell'Ernani, una delle prime opere che ho ascoltato dal vivo,e alla quale nessuna incisione rende giustizia.
Piccola com'ero,rimasi conquistata da quella fiammeggiante esecuzione di "Si risvegli il leon di Castiglia" , che , certo, non brilla tra le vette verdiane, ma possiede una sua forza brada ( secondo me), se eseguito a dovere .
Residui dell'imprinting?
Può darsi.
Poi acquistai in un cesto colmo di CD, occultato in un angoletto buio di un chiassoso ipermercato,un mucchio di CD, tra cui una magnifica antologia di cori verdiani diretti da Abbado , e , quanto al coro in questione, a un ritmo scandito e incalzante si accompagnava un crescendo travolgente,assecondato da una compagine corale di alto rango : magie della sala di incisione? (anche il finale del Machbeth mi piacque assai).
In una parola , Gardiner, nel Leon di Castiglia non mi è sembrato al top,come invece nel magistrale " Va pensiero".
Bellissima, insinuante e seducente Carmen l'Antonacci, a parte gli acuti sofferti e la perdita
del magnifico registro centrale d'antan,
Quisquilie,dato che il personaggio c'era tutto: e che personaggio!
Mi ha lasciata perpessa Meli, che alternava meccanicamente alla voce spiegata mezze voci e falsetti, non proprio da manuale.
Lo avevo ascoltato di recente dal vivo e non mi aveva fatto una grande impressione, il pubblico sala lo applaudiva invece fragorosamente.
Lo stile lasciava molto a desiderare :non si possono interpretare ad es Donizetti e Verdi allo stesso modo. Bella voce, ma interprete generico : deve acquisire una salda tecnica ,che - so di dire una cosa più che ovvia, lo so - consente di conservare a lungo intatta la voce e di dare tutte le nuances specifiche di ogni personaggio.
Per ora non vedo in lui l'ombra del grande fraseggiatore . Routine, si.
Sbaglio?
Per non accodarmi a noiose tombole parentali e famigliari ,la sera ho ascoltato masochisticamente il casareccio omaggio (?!) - irrorato generosamente di Lambrusco e di briscole tra amici a iosa - a Pavarotti:naturalmente al Pavarotti dei concertoni dei tre tenorissimi e delle escursioni nelle canzoni napoletane e pop. Solo un fugace cenno en passant all'esperienza fondamentale con la Sutherland.
Glissons.
E cosa ti aspettavi, Milady? Ti sta bene!
Dopo mi sono letteralmente divorata al computer il bellissimo ultimo Editoriale , che mi trova completamente 'daccordo.
Per fortuna su Rai 2 "era in programma ,dopo tanta melassa, "Il flauto magico", con la regia di K.Branagh, già visto al cinema: alcune scelte sono discutibili, ma quando ci sono coraggio da vendere e recitazione spigliatissima da parte di tutti i cantanti- attori , sarò di bocca buona ma ,"il me plait".
Riprendo il filo del discorso e del tema.
Torno a JED: amo moltissimo il suo Mozart.
Conosco meno il suo apporto al barocco.
Comunque , in ambedue i settori, un Direttore che ha fornito un contributo
originale, innovatore, una ineludibile pietra miliare.
Un filologo non inamidato o polveroso o noioso, anzi tutto il contrario, e,
come è stato notato benissimo, dotato
per di più, ricco di
di un tocco di ironia british veramente accatticante,
Resto in attesa dei meritati strali per i miei ascolti non proprio aristocratici.
Un saluti affettuoso a tutti
da
Milady che si scusa anche per le divagazioni.
Milady