Thomas Hampson

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Thomas Hampson

Messaggioda MatMarazzi » lun 11 feb 2008, 11:29

Mi sto guardando, in questi giorni, il Guillaume Tell di Parigi con la direzione di Campanella (che a me sembra ottima) e la regia della Zambello (che invece punta alla sopravvivenza).
Il cast è modestino, tranno per la presenza di Thomas Hampson che, come Tell, a me pare una vera e propria scossa elettrica.

Personaggio scomodissimo, sonnacchioso nel suo eroismo da acquaforte, finisce per essere quello meno in evidenza dell'opera.
Di solito è Arnoldo a trascinare l'interesse del pubblico; anche Matilde (primadonnismo oblige) suscita interesse.
A Tell in fondo siamo soliti chiedere che abbia "stile", bella vocetta, gusto "nobile" (e perché poi? che nobiltà c'è in questo popolano rissoso, generoso e agitatore?). Ma in fondo la parte non offre troppe soddisfazioni vocalistiche o psicologiche.
Ci vuole l'artista di personalità dirompente e il cui gusto si sposi idealmente col personaggio, perché qualcosa di serio venga fuori.

Hampson, che ho visto spesso a teatro, ha una grande personalità scenica, fraseggio rifinitissimo (grazie all'uso sofisticato di falsetti alla Fischer-Dieskau) e bel timbro, anche se tendenzialmente legnoso (tipico di chi privilegia i colori alla linea).
Il suo limite è quello di trovarsi ....tanto, tanto bello e tanto, tanto bravo! :) Ciò lo porta a cantarsi e recitarsi addosso, con una vanità che sfiora il manierismo, con un compiacimento che - talvolta, non sempre - lo allontana dalle ragioni del personaggio.

Quando però, come in questo caso, capita che un personaggio abbia (o possa avere) le sue stesse caratteristiche, allora il risultato è superbo.
E' la mia vecchia tesi (che ancora una volta si conferma essere giusta, :) mi spiace per chi non è d'accordo) che sia necessario un grado di affinità umana tra l'interprete e il personaggio, perché l'interpretazione abbia effetto.

In questo caso, la particolare natura umana-artistica di Hampson, la sua vanità, il suo innato senso del protagonismo, aprono spaccati incredibili nell'inamidato patriota svizzero.
Il suo assillo virtuoso per il sacrificio (e generosamente ostentato) si sposano al gusto di apparire, di restare al centro della scena, di essere sempre all'altezza dell'immagine che si vuol dare.
Le espressioni "da piacione" di Hampson, il suo muoversi protagonistico fra pastori e contadini, il suo ostentare l'affetto per figlio e moglie, ti rendono finalmente vivo il personaggio.
Meno "aulico" e più umano.
Vocalmente, poi, è vero che la parte è un po' grave per lui, è vero che - come al solito - qualche suono legnosetto rivela una formazione non propriamente belcantistica, però finalmente mi trovo di fronte a un personaggio.

Inoltre il suo essere giovanile, bellastro, disinvolto ti fa intuire che, prima di chiudersi fra i monti e declamare ai quattro venti la sua "virtuosa" svolta di vita, dovesse essere non dico un tipaccio di paese, ma uno che ha corso la cavallina.
Gli sguardi di sospetto e sufficienza che rivolge ad Arnoldo al primo atto (ben prima del duetto) ti mettono in sospetto di una tacita ...rivalità!
E' come se Tell pensasse "ma chi è questo ragazzotto che, solo perché figlio di Melchtal, vuole insidiare il mio protagonismo di modello della resistenza?"

Insomma dettagli su dettagli, aperture, ipotesi e possibilità che ti si aprono davanti, proprio come quando conosci una persona nuova (e ti interroghi su chi e su come possa essere davvero).
Ecco! Questo per me è un termometro per giudicare l'efficacia di un'interpretazione e di un personaggio: quando hai la sensazione che ci sia un mondo, una vita a latere e che quello che gli vedi fare in scena non è tutto, ma solo la punta dell'iceberg.

Non esito a dire che - almeno a mio gusto - quello di Hampson è il maggior Tell che abbia sentito, il più complesso e trascinante, anche perché è l'unico che sappia infrangere le catene di un accademismo romantico-risorgimentale e liberarsi nell'umanità.

Sarei curioso di sentire le vostre opinioni su di lui; non solo in questo Tell, ma in genere sul suo stile.
Io personalmente l'ho sentito dal vivo in Don Giovanni (molto bene), in Germont (abbastanza bene) e in Renato del Ballo in Maschera (benissimo).
Come Macbeth mi è piaciuto moltissimo in video, poco dal vivo (Londra).

Salutoni
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Messaggioda marco » lun 11 feb 2008, 12:52

dal vivo l'ho visto 3 volte: a Firenze nelle Nozze tanti anni fa (credo sia l'unica opera in forma scenica cantata in Italia) e non ho ricordi particolari, a Parigi in Hamlet (bravo anche se la Dessay lo metteva un pò "a latere"), infine a Londra come Mandryka in Arabella (strepitoso scenicamente e vocalmente, come del resto tutto quello spettacolo)
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Messaggioda Alberich » lun 11 feb 2008, 14:01

Uno dei miei "crucci" è quello di riuscire a vedere dal vivo Hampson, prima o poi. Trovo che sia un gran cantante e un grandissimo interprete, se è nel contesto giusto (ossia quando reigisti e direttori lo fanno cantare la parte e non gli permettono di fare una passerella autocompiaciuta).
Il suo "Sois immobile" è uno dei video che guardo di più su youtube, assieme al suo "pourquoi me reveiller" (peraltro mi ha fatto scoprire il Wether baritonale, di cui ignoravo l'esistenza).
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Messaggioda pbagnoli » lun 11 feb 2008, 14:09

Io conosco bene quel video e concordo parola su parola con quello che dici tu (ma la Papian a me sembra complessivamente più interessante di quello che dici, anche se non ha il guizzo della grande).
Conosco inoltre un'altra registrazione che mi conferma le stesse qualità in questo ruolo in cui, del resto, trionfa regolarmente da un po' di anni nei teatri che contano.
Per me "è" il Guglielmo Tell della nostra generazione, ma direi anche che è un po' un riferimento assoluto
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Messaggioda MatMarazzi » mar 12 feb 2008, 0:38

marco ha scritto:infine a Londra come Mandryka in Arabella (strepitoso scenicamente e vocalmente, come del resto tutto quello spettacolo)


Ecco... io invece nell'Arabella me lo sono proprio lasciato scappare.
e dire che lo ritengo un ruolo adatto a lui almeno quanto il Tell e il dottor Faust di Busoni.
Era in programma una gita a Parigi (Chatelet) che poi saltò per l'Arabella in cui debuttavano lui, la Mattila, la Bonney e veniva inaugurata la nuova proudzione di Mussbach.
Proprio quella produzione che tu ( :evil: CENSURA :evil: ) ti sei cuccato al Convent Garden!

Immagine

Perché non ci dici qualcosa di più di quello spettacolo?

Mat

PS: da noi che cast raccoglierebbero per la Arabella?
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Messaggioda MatMarazzi » mar 12 feb 2008, 0:41

Alberich ha scritto:Trovo che sia un gran cantante e un grandissimo interprete, se è nel contesto giusto (ossia quando reigisti e direttori lo fanno cantare la parte e non gli permettono di fare una passerella autocompiaciuta).


Verissimo! :)
Recentemente ha debuttato Amfortas! Immagino sia stato superbo.
Io lo vedrei splendidamente anche nell'Elegia per due giovani amanti.
Sarebbe mille volte meglio del lambiccatissimo Fischer-Dieskau.

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Messaggioda MatMarazzi » mar 12 feb 2008, 0:46

pbagnoli ha scritto:ma la Papian a me sembra complessivamente più interessante di quello che dici, anche se non ha il guizzo della grande


Ma si... è vero. canta bene, si impegna.
Ma non sento vibrare il personaggio.
La trovo troppo placida e domestica. Poco aristocratica e poco giovanilmente avventata.
Non fosse per la voce piccola e stridente, la Ansellhm a Roma mi è sembrata più convincente.

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Messaggioda VGobbi » mar 12 feb 2008, 18:55

Il Macbeth di Hampson, in cui esiste il video, vi riferite a quello di Zurigo? Io l'ho visto e mi e' piaciuto parecchio, anche se regia a dir poco astrusa.

Sicuramente un cantante che poco richiama i stilemi del canto ottocentesco, in stile Galeffi o Tagliabue, ma carisma ed interprete di primissimo piano. Posso intuire come in taluni personaggi, penso al suo Thais od Amfortas (sarei curiosissimo di sentirlo/vedere) sia semplicemente magnifico. Per caso, si sa se abbia cantato il ruolo di Golaud?
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Messaggioda MatMarazzi » dom 17 feb 2008, 17:04

VGobbi ha scritto:Il Macbeth di Hampson, in cui esiste il video, vi riferite a quello di Zurigo?

Sì, però quando ho citato l'occasione in cui fu visto dal Wanderer Club mi riferivo a Londra, due anni fa; regia di Phillyda Lloyd, col debutto della Urmana in Lady Macbeth.

Per caso, si sa se abbia cantato il ruolo di Golaud?


A me risulta di no, anche perché la parte è troppo grave.
Se non ricordo male, in gioventù ha cantato Pelleas.

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