Incredibilmente non esiste un post - ma sono state proposte diverse recensioni di opere da lui incise - su questo cantante, per almeno un ventennio ai vertici della corda baritonale verdiana (e donizettiana). Come considerarlo? Un coraggioso restrauratore dell'approccio vocalistico a Verdi dopo la linea Gobbi, Protti, Cappuccilli? Un cantante misurato solo perchè dotato di una voce non eccezionale per volume ed emissione e dunque di personalità non spiccata?
Il mio giudizio, non del tutto definitivo, è suppergiù questo. Sicuramente una bella voce, anche se niente affatto onnipotente. Altrettanto sicuramente una personalità sensibile e disponibile a lavorare su se stesso. D'altro canto mi sembra che, come per altri grandissimi (Kraus solo per fare un nome), il nostro riuscisse a dare il meglio di se solo su pochi e ben precisi personaggi. in particolare lo vedo estraneo a molti caratteri dell'universo verdiano, laddove debba essere valorizzata la corda della gioventù o della baldanza (Conte di Luna, Carlo dell'Ernani, Renato del ballo, Iago). I suoi personaggi sono invece a parere mio quelli in cui è possibile far valere una lettura di commozione e di rimpianto, crepuscolare per cosi' dire: Falstaff, Rigoletto, il doge Foscari e Macbeth. Non che questa lettura sia l'unica consentita (ad es. in Rigoletto) chiaramente, ma certamente acquista per suo merito una plausibilità e un fascino a mio avviso indubitabile.
Per ora mi accontento di questi suggerimenti alla buona, a voi la replica.