Josef Greindl

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Josef Greindl

Messaggioda pbagnoli » dom 12 giu 2011, 18:30

Nell'ambito degli acquisti più recenti, c'è anche un Meistersinger di Bayreuth in cui lui è un Sachs affettuosissimo. Lo sto ascoltando e ne sono assolutamente rapito, anche perché apre squarci notevolissimi nel quadro che mi ero fatto di un cantante essenzialmente nero.
Ecco perché oggi voglio parlarne con voi e ricordarvelo.
Iniziamo con il suo Hagen:


Passiamo adesso proprio ad Hans Sachs. Questa è la produzione di Wieland e siamo al terzo atto, monologo della Follia:


Ed ecco quello che segue, con Windgassen nei panni di Walther:


Ed ecco il Quintetto, attaccato da Frau Marazzi:


E, per concludere, il suo Osmin. Decisamente Greindl aveva sense of humour:
"Dopo morto, tornerò sulla terra come portiere di bordello e non farò entrare nessuno di voi!"
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Re: Josef Greindl

Messaggioda wverdi1980 » dom 12 giu 2011, 19:29

Grazie infinite per le segnalazioni! Che pensi del suo Commendatore?
Segnalo uno stralcio da Salisburgo 1950:

Io sono un poco perplessa, non sono ancora riuscita a farmi un'idea riguardo a questo suo ruolo. Questa esecuzione del "Don Giovanni", poi, da un lato mi affascina, dall'altro mi sgomenta alquanto...
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Re: Josef Greindl

Messaggioda pbagnoli » dom 12 giu 2011, 21:12

wverdi1980 ha scritto:Grazie infinite per le segnalazioni! Che pensi del suo Commendatore?

Mah, mi sembra molto convenzionale per l'epoca e non solo. Tieni presente che nella registrazione Emi di Giulini c'è Gottlob Frick, se possibile ancora più nero di Greindl. Il quale Greindl, quando voleva fare la voce grossa ci riusciva benissimo: ho messo apposta un estratto del suo Hagen per dare l'idea. In realtà, ho scoperto una vena affettuosamente auto-ironica grazie al suo Sachs ed era su quello che volevo puntare l'attenzione. Poi se vogliamo parlare del suo lato dark, sono d'accordo con te: la voce aveva un'immensità e una risonanza da brivido
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Re: Josef Greindl

Messaggioda wverdi1980 » dom 12 giu 2011, 21:49

In effetti, come giustamente scrivi, il suo Sachs è qualcosa di diverso e inedito. Non ci avevo mai riflettuto: sono abituata pure io a pensare questo artista come, appunto, voce grande e nera e carattere monolitico. Ed hai perfettamente ragione: nei Meistersinger dimostra come anche con un mezzo vocale del genere si possa tratteggiare un personaggio umano e simpatico. A volte è questo il limite maggiore delle voci come la sua, quello di non riuscire ad andare oltre la superficie di una vocalità fuori dal comune. Infatti il suo Commendatore è impressionante per peso sonoro (e penso anche squillo) ma, come osservi, generico...anche se, ad onor del vero, non deve essere facile dare una fisionomia più originale a questo personaggio. Con Sachs penso che il discorso sia diverso anche perché già sulla carta il personaggio parte avvantaggiato, dotato di ben altro spessore e profondità: èd anche un personaggio con cui ,magari , un artista riesce ad identificarsi con più facilità.
Grazie davvero per questa rassegna (che io gradisco particolarmente perché, non so se si nota, le voci di basso sono le mie preferite :D e perché i Meistersinger sono l'opera di Wagner che amo di più).
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