Torniamo a Protti. Qui c'è una lista delle registrazioni d'opera in cui è presente:
http://www.operadis-opera-discography.org.uk/CLSIPROT.HTM#1La
Cavalleria Rusticana del 1953, diretta da Ghione, con Del Monaco e la Nicolai, è la prima opera in cui ho ascoltato Protti quando avevo circa 12 anni (due LP Decca di mio padre): mi sembra di ricordare una voce abbastanza credibile nella parte di Alfio, ma sono dischi che non ascolto da tantissimi anni: direi meno "ruggente" del giovane Gino Bechi diretto da Mascagni.
Vedo però che la prima registrazione in studio è l'
Aida del 1952 con Tebaldi e Del Monaco. Sinceramente del suo Amonasro non ricordo molto: ricordo meglio la voce della Tebaldi, più "presente" rispetto alla registrazione con Karajan, e forse più partecipe nell'interpretazione.
Nell'
Otello Decca del 1954 l'aspetto più evidente è la voluta esaltazione della stereofonia con la collocazione delle voci ai lati opposti del campo sonoro nei duetti: a parte questo non saprei dire molto se non che è una registrazione con voci belle e forti e un'orchestra un po' anonima.
Il
Rigoletto del 1954 mi incuriosiva per la presenza di Del Monaco in una parte poco adatta alla sua voce: accanto alla Gilda della Gueden Protti ha sempre la sua bellissima voce e una eccellente dizione (a parte certe "g" toscane, come in "Cortigiani"), ma mi sembra poco adatto a interpretare il vecchio padre e le profondità della scrittura verdiana.
Della
Traviata (con la Tebaldi) non ricordo molto: solo, di nuovo, la voce bella e morbida in una interpretazione di "Di Provenza" abbastanza rapida, ben legata, genericamente affettuosa.
Delle sue interpretazioni di Don Carlo nella
Forza del Destino conosco solo quella di Colonia del 1957, la prima che ho ascoltato, presa in edicola vent'anni fa prima di andare a scuola...
Rircordo ancora le prime impressioni: direzione di Votto abbastanza buona nel rendere le diverse atmosfere dell'opera, voci tutte interessanti e abbastanza teatrali, la Gencer e Di Stefano, Protti e Siepi (quest'ultimo forse eccessivamente monolitico). Di Protti direi che, vocalmente, può essere adatto al personaggio: almeno è giovane e baldanzoso come Don Carlo deve essere (all'opposto dell'orrido Tagliabue vecchietto nella registrazione con la Callas!), ma anche questa volta ho l'impressione che il personaggio sia poco approfondito.
Dell'
Aida in video da Tokyo (1961) ricordo solo le pose statuarie di Del Monaco e della Simionato.
Stesso discorso per l'
Andrea Chénier con Del Monaco e Tebaldi e per i
Pagliacci con Del Monaco.
Nell'
Otello raccontato da Culshaw l'elemento nuovo rispetto alla registrazione precedente è la direzione di Karajan che forse porta i protagonisti ad essere un tantino più raffinati e appena appena più attenti del solito al senso di ciò che cantano.
Dei
Puritani del 1968, che vedevano la presenza di "giovani promettenti" come Pavarotti (al suo debutto in Arturo) e Ruggero Raimondi, ricorderei la direzione alquanto rumorosa di Quadri, ma anche il "realismo"della ripresa sonora: al di là dei rumori del palcoscenico e di qualche distorsione nei momenti più fragorosi ho l'impressione che il live colga bene la qualità delle voci nel loro risuonare nella sala del Bellini di Catania. Non c'è molto da dire delle interpretazioni, complessivamente corrispondenti alle aspettative dell'epoca in un'esecuzione tagliuzzata alla vecchia maniera.
Non conosco nessuna delle registrazioni successive.