Moderatori: DocFlipperino, DottorMalatesta, Maugham
Tucidide ha scritto:Anch'io amo molto Cornell MacNeil, e vorrei ricordare il suo Rigoletto, a mio avviso uno dei migliori della discografia.
Nella linea d'evoluzione dei baritoni americani, dopo Tibbett, Warren e MacNeil si possono mettere prima Milnes e poi Hampson. Una bella scuola, indubbiamente.
MatMarazzi ha scritto:Tucidide ha scritto:Anch'io amo molto Cornell MacNeil, e vorrei ricordare il suo Rigoletto, a mio avviso uno dei migliori della discografia.
Nella linea d'evoluzione dei baritoni americani, dopo Tibbett, Warren e MacNeil si possono mettere prima Milnes e poi Hampson. Una bella scuola, indubbiamente.
Milnes sì, ma Hamspon no. E' un altro universo.
Tucidide ha scritto:Mi stavo chiedendo: adesso c'è qualche baritono, americano o no, inserito nella scia Tibbett - Warren eccetera?
Luca ha scritto:(cf. Rigoletto live di Buenos Aires con la Gencer e Raimondi diretto da Quadri del '61)
Luca ha scritto:, Carmen (ed. con Resnik/Del Monaco diretta da Schippers c'è Krause, ma Mc Neil poteva riuscire senz'altro meglio, eliminando anche Del Monaco e sostituirlo con Vickers),
una stella del catalogo DECCA, ma forse alla quale non è stata data occasione di splendere come doveva.
Maugham ha scritto:Comunque ritengo che MacNeil più che nella scia di Warren, sia ascrivibile più in quella di Merrill di cui raccolse, dalla fine degli anni Cinquanta in poi l'eredità al Met diventando un po' una chiave per tutte le toppe.
Con Warren ci vedo poche cose in comune se non il repertorio.
Tucidide ha scritto:Io però trovo che Merrill fosse assai più esteriore e muscolare di MacNeil. Un confronto fra le loro interpretazioni di Rigoletto è abbastanza indicativo. Anche il suo Scarpia dal vivo con Corelli e la Price è uno dei più contenuti della discografia, e nonostante nel secondo atto la foga di Adler e della Price sia in certi punti parossistica, MacNeil non cede mai ad effettacci.
Maugham ha scritto:Ne parlavo anche prima con Mat. Avvicinando Macneil a Merrill piuttosto che a Warren mi proponevo di identificare le affinità proprie di ambedue ad un approccio piuttosto diretto, esteriore, solare ai personaggi. Senza dubbio MacNeil aveva finezze rare per l'epoca (non a caso Celletti lo tratta sempre piuttosto bene), ciò non toglie che, per me, Warren si trovi su un altro piano.
Tucidide ha scritto:Maugham ha scritto:Ne parlavo anche prima con Mat. Avvicinando Macneil a Merrill piuttosto che a Warren mi proponevo di identificare le affinità proprie di ambedue ad un approccio piuttosto diretto, esteriore, solare ai personaggi. Senza dubbio MacNeil aveva finezze rare per l'epoca (non a caso Celletti lo tratta sempre piuttosto bene), ciò non toglie che, per me, Warren si trovi su un altro piano.
A mio avviso MacNeil non aveva la malinconia di Warren e del suo emulo Milnes, che in questi era suggerita anche dalle caratteristiche timbriche. MacNeil aveva una franchezza virile e spavalda nella voce che lo può senz'altro avvicinare a Merrill. Però secondo me rispetto a Merrill c'è un abisso.
Visitano il forum: Nessuno e 10 ospiti