Cornell Mac Neil

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Re: Cornell Mac Neil

Messaggioda Tucidide » lun 29 giu 2009, 8:41

Luca ha scritto:Risposta: figuriamoci ! Dalle stalle alle stalle !!! Peccato non hanno pensato a Bergonzi almeno si cavavano dalla figuraccia del duetto Micaela Don José del I atto (che è veramente brutto in quell'edizione!) !

Del Monaco è come nell'edizione del Met diretta da Mitropoulos, dove non ha una parvenza seppur minima di legato, e devasta il duetto con Micaëla?

a parte che la Luisa Miller è stata incisa con la RCA (ed esistono anche i 'lives' palermitano del '63 con la Stella e quello fiorentino con la Suliotis del '65), ma altri titoli frequenti in casa DECCA (penso a Trovatore, Nabucco, Otello, Andrea Chenier oltre quelli che ti ho citato e anche qualche altro...) lo hanno un pò snobbato.

Però, fra i titoli che citi, solo Otello e Nabucco sono stati incisi dalla DECCA in quegli anni. Il trovatore e Andrea Chénier sono stato incisi nel 1956 con Del Monaco e la Tebaldi, poi sono passati vent'anni e più prima che la casa londinese li reincidesse. Per altro, se le scelte di Savarese come Conte di Luna e di Protti come Iago paiono a tutt'oggi incongrue, lo Gérard di Bastianini era a troppo celebre e celebrato per non essere immortalato su disco.
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Re: Cornell Mac Neil

Messaggioda Maugham » lun 29 giu 2009, 10:37

MatMarazzi ha scritto:Quando si fanno le genealogie dei cantanti (secondo me, ovviamente) e le loro parentele, non ci si deve lasciar sviare da questioni di "giudizio".
Si deve prescindere dall'efficacia drammatica e musicale e limitarsi alla tipologia tecnico-vocale.


Caro Mat,
a livello accademico puoi aver ragione. Ma in questo thread mi pareva che il tono della discussione fosse più vicino alla chiacchierata che all'analisi "alta" :wink: .
E comunque io invece ritengo che, come la chiami tu, "l'efficacia drammatico-musicale" sia strettamente legata alla tipologia tecnico vocale.
L'una non può, a mio parere, prescindere dall'altra.
Magari un'analisi che separi i due corni può essere utile in prima battuta, non lo nego. Serve a costruire filoni e ad orientarsi.
Ma poi deve essere, non so come dire, misurata sul campo.
Ascolta la Ballata di Pereda fatta da NacNeil (recital DECCA) e quella di Warren (prima Rca poi Decca).
Warren è chiaroscurato, inquieto, nervoso, lavora tutto sulle sonorità smorzate (se non attutite perchè questo brano lo consente relativamente).
Ti offre davvero l'idea di un uomo che sta cacciando un sacco di menzogne, un uomo senza dubbio disinvolto ma la cui disinvoltura nasconde un livore profondo e un istinto da segugio il quale anche (se non soprattutto) in un consesso di sempliciotti cerca indizi, segue piste, pone domande insinuanti. Ti dà quasi l'idea di parlare a un gruppo ristretto di persone.
MacNeil canta da padreterno, è vero. Linea perfetta, passaggio di registro al punto giusto, fiati meravigliosi. Ma di base siamo di fronte al solito Pereda comiziante cui ti aspetti che il popolo di Hornacuelos alla fine applauda in scena prima del pubblico.
E se ascolti Merrill (Rca), l'impostazione è quasi la stessa. Con l'aggravante che questo confonde Pereda con il couplet d'Escamillo e spinge come un matto.
Prendi Amonasro che tutti e tre hanno registrato in studio, uno due volte.
Warren è davvero un Amonasro che proprio si stacca da tutto quello che i microfoni registravano in quel periodo. E lo stridore con l'elefantiasi aidesca della Milanov è molto istruttivo.
Merrill nell'edizione di Solti lo trovo al limite della decenza. Sia per esteriorità, sbracamento, dizione pessima. La linea di canto è però sicura, fiammeggiante, voluminosa.
MacNeil canta altrettanto bene (se non meglio) di Warren, ma anche lui mi pare più adagiato sul solito filone degli Amonasri monocordi a livello espressivo.
Insomma, sono del parere che non sia giusto dire -come ci siamo detti ieri pomeriggio- che "tutti e tre guidano una Ferrari più o meno bene".
Solo Merrill e MacNeil hanno la macchina sportiva e uno la usa un po' da tamarro mentre l'altro proprio no.
Warren invece gira in Rolls.
Ciò non toglie che la derivazione tibbettiana dei due, anzi dei tre, se ci metti Milnes sia perfettamente centrata.
Ovviamente secondo me.
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Re: Cornell Mac Neil

Messaggioda Luca » lun 29 giu 2009, 12:37

Del Monaco è come nell'edizione del Met diretta da Mitropoulos, dove non ha una parvenza seppur minima di legato, e devasta il duetto con Micaëla?
==========================================================
Caro Maugham, non capisco il senso del tuo punto interrogativo (mi dai ragione o torto su Del Monaco ?). Resto dell'idea comunque che in fatto di civiltà vocale e interpretativa Mc Neil - pur restando inferiore a Tibbett e, in parte, a Warren - supera pacificamente Savarese e Protti (in ciò che ci hanno lasciato) e, per me, anche Bastianini. Arrivato a questo punto penso: e un bel Figaro rossiniano di Mc Neil non avrebbe guastato ? Penso alla II edizione DECCA di quest'opera (del '64 con Ausensi e Benelli diretta da Varviso) che, per la verità, conosco poco ma che presenta la Berganza quasi agli inizi.

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Re: Cornell Mac Neil

Messaggioda Maugham » lun 29 giu 2009, 12:39

Tucidide ha scritto:Per altro, se le scelte di Savarese come Conte di Luna e di Protti come Iago paiono a tutt'oggi incongrue, lo Gérard di Bastianini era a troppo celebre e celebrato per non essere immortalato su disco.


Savarese non mi dice molto, è vero, ma lo Iago di Protti l'ho sempre trovato funzionale, corretto e molto espressivo.
Non so se nel primo Otello di Karajan (edizione per inciso di una noia mortale) sento la mancanza del previsto Bastianini.
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Re: Cornell Mac Neil

Messaggioda Maugham » lun 29 giu 2009, 12:39

Tucidide ha scritto:Per altro, se le scelte di Savarese come Conte di Luna e di Protti come Iago paiono a tutt'oggi incongrue, lo Gérard di Bastianini era a troppo celebre e celebrato per non essere immortalato su disco.


Savarese non mi dice molto, è vero, ma lo Iago di Protti l'ho sempre trovato funzionale, corretto e molto espressivo.
Non so se nel primo Otello di Karajan (edizione per inciso di una noia mortale) sento la mancanza del previsto Bastianini.
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Re: Cornell Mac Neil

Messaggioda Tucidide » lun 29 giu 2009, 12:50

Luca ha scritto:Del Monaco è come nell'edizione del Met diretta da Mitropoulos, dove non ha una parvenza seppur minima di legato, e devasta il duetto con Micaëla?
==========================================================
Caro Maugham, non capisco il senso del tuo punto interrogativo (mi dai ragione o torto su Del Monaco ?).

Ero io, non Maugham, a chiederlo. :)
Il punto interrogativo indica una domanda: non conosco la Carmen della DECCA con la Resnik, e mi chiedo se Del Monaco in studio canti come qualche anno prima al Met, dove a mio avviso è inascoltabile nel duetto con Micaëla. Quindi, direi che almeno in potenza ti do ragione. :)
Maugham ha scritto:Savarese non mi dice molto, è vero, ma lo Iago di Protti l'ho sempre trovato funzionale, corretto e molto espressivo.
Non so se nel primo Otello di Karajan (edizione per inciso di una noia mortale) sento la mancanza del previsto Bastianini.
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Guarda, Maugham, a me l'Otello I di Karajan piace assai, nel complesso, ma proprio Protti lo trovo truculento, fibroso e grezzo: nel finale II non riesco ad ascoltarlo. Non capisco perché riutilizzare lui, che già aveva inciso il ruolo nel 1954 nell'edizione diretta da Erede. Se non MacNeil, che sarebbe stata una scelta molto interessante, si poteva scritturare Cappuccilli, oppure Mario Zanasi (Sereni no, perché era della scuderia EMI). Grande scommessa sarebbe stata azzardare Eberhard Waechter...
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Re: Cornell Mac Neil

Messaggioda Maugham » lun 29 giu 2009, 13:18

Tucidide ha scritto:Guarda, Maugham, a me l'Otello I di Karajan piace assai, nel complesso, ma proprio Protti lo trovo truculento, fibroso e grezzo: nel finale II non riesco ad ascoltarlo. Non capisco perché riutilizzare lui, che già aveva inciso il ruolo nel 1954 nell'edizione diretta da Erede. Se non MacNeil, che sarebbe stata una scelta molto interessante, si poteva scritturare Cappuccilli, oppure Mario Zanasi (Sereni no, perché era della scuderia EMI). Grande scommessa sarebbe stata azzardare Eberhard Waechter...


Invece secondo me, in quell'edizione, il grezzo è proprio Karajan (e con lui Culshaw) con quell'orchestra lutulenta, greve, pesante.
E Tebaldi e Del Monaco non hanno nemmeno più il fascino dei verd'anni.
Quest'Otello è solo una fotocopia a colori dell'edizione mono di cinque anni prima.
Il motivo della scrittura di Protti fu dettato dai dissapori sorti tra Karajan e Bastianini.
Truculento Protti? Ha provato ad ascoltare il Gobbi della Rca?
Cappuccilli... mah! A parte che secondo me molto più raffinato di Protti non doveva essserlo, a quell'epoca era già in carriera? Stessa domanda per Zanasi. Stiamo parlando del 1961. :?: non so.

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Re: Cornell Mac Neil

Messaggioda Tucidide » lun 29 giu 2009, 13:57

Maugham ha scritto:Truculento Protti? Ha provato ad ascoltare il Gobbi della Rca?
Cappuccilli... mah! A parte che secondo me molto più raffinato di Protti non doveva essserlo, a quell'epoca era già in carriera? Stessa domanda per Zanasi. Stiamo parlando del 1961. :?: non so.

Beh, Gobbi non è certo un mostro di finezza, :) ma secondo me è molto più convincente di Protti: almeno è più convinto di quello che sta cantando. Per altro, non è certo il mio Iago preferito. Io metto davanti a tutti Warren alla Scala con Del Monaco, poi non mi dispiace Glossop con Karajan II, ed ho un debole per Bruson.
Cappuccilli nel 1959 aveva inciso Barnaba con la Callas, e Zanasi era stato l'ultimo Gérmont con la grande Greca alla Royal Opera House, nel 1958. Giovani, ma già lanciati. :wink:
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Re: Cornell Mac Neil

Messaggioda Maugham » lun 29 giu 2009, 15:18

Tucidide ha scritto: Cappuccilli nel 1959 aveva inciso Barnaba con la Callas, e Zanasi era stato l'ultimo Gérmont con la grande Greca alla Royal Opera House, nel 1958. Giovani, ma già lanciati. :wink:


Caspita. E' vero. :shock:
Questa giovanile incisione di Cappuccilli mi era sfuggita. Forse la Callas me l'aveva vampirizzato. Avevo presente i due Mozart con Giulini e la Lucia, ma li facevo posteriori all'Otello DECCA e invece sono quasi contemporanei.
Caso curioso quello di Cappuccilli. Dopo queste prime briscole da predestinato è seguito un silenzio discografico fino alla Wally Decca con Tebaldi e Del Monaco. Chissa perchè..
Qualcuno ne sa qualcosa?
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Re: Cornell Mac Neil

Messaggioda Luca » lun 29 giu 2009, 15:27

Ero io, non Maugham, a chiederlo.
Il punto interrogativo indica una domanda: non conosco la Carmen della DECCA con la Resnik, e mi chiedo se Del Monaco in studio canti come qualche anno prima al Met, dove a mio avviso è inascoltabile nel duetto con Micaëla.
===========================================================
Scusa Tucidide ! Beh in quell'edizione c'è il bizzarro accostamento tra la Sutherland (vocalista che sappiamo all'epoca quasi agli inizi della notorietà discografica, ma che pur elegantissima con Micaela ha poco da spartire) e Del Monaco ("Egli è quel ch'egli è" come dice Iago: e con questo ho detto tutto!). Piuttosto, tolta la Resnik che non è malvagia, in quella Carmen potevano e dovevano esser fatti cambi non indifferenti: un Vickers (o, per restare in Italia, un Bergonzi), una Tebaldi (cantava Liù con la voce che sappiamo, prima accanto alla Borkh e poi alla Nilsson; teniamo poi conto che in casa EMI, R. Scotto che pure eseguiva Micaela non è stata mai utilizzata discograficamente) e appunto Mc Neil (poiché di lui si parla) sarebbero stati molto più interessanti.

Che ve ne pare ?
Saluti.
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Re: Cornell Mac Neil

Messaggioda MatMarazzi » lun 29 giu 2009, 15:47

Tucidide ha scritto:Se non MacNeil, che sarebbe stata una scelta molto interessante, si poteva scritturare Cappuccilli, oppure Mario Zanasi (Sereni no, perché era della scuderia EMI). Grande scommessa sarebbe stata azzardare Eberhard Waechter...


Oh... ma guardalo il nostro Tucidide, che cede al piacere di farsi lui pure le "seghe mentali"! :)
Che abbia capito finalmente che sta nell'accostamento personaggio-interprete il segreto fondamentale di tutto ciò che è opera? (e non solo?)
Lo spero! :)

Venendo alle ipotesi da te formulate, io personalmente credo che Cappuccilli, sia pure quello imberbe del 1960, non avrebbe avuto altro da dare al personaggio tranne l'impeto e la biecaggine, ma senza la maschera truce e satanica di Gobbi.
Se una scelta del genere deve essere fatto, meglio personalità più affermate.
Zanasi non ha mai goduto, ahimè, di quel riconoscimento internazionale che avrebbe meritato e dunque non ce lo vedo molto in un contesto all-star come è quello dell'Aida stereo coi Wiener e Karajan.

Quanto a Waechter, cantante che come sai stimo moltissimo, sarebbe stato più interessante di Protti, ne convengo, ma non credo sarebbe risultato davvero convincente. Waechter era una sorta di bellone cinematografico, un tipico "kavalierbariton" biondo e aitante, praticamente una copia di Cassio, più che di Jago.
Il suo declamato aspro e carnoso, non privo di sensuali durezze e aperture suadenti, inoltre, non si prestava alle sottigliezze da opèra-comique che Verdi traeva da quel diabolico arlecchino francese che era Maurel. Finché canta Boccanegra e Posa (ruoli in cui è stato semplicemente grandioso, secondo me) tutto bene. Ma Jago... accidenti a lui, è tutt'altra cosa. Un demonio vestito da fighetto, con tanto di caschetto e sussurri falsettanti, con qualche sospetto qua e là di effiminatezza. Idea di sogno (impossibile allora, ma non oggi) sarebbe stata chiamare il grandissimo Theodor Uppman, il creatore di Billy Budd, il primo vero baritono colorista della storia (nonché vero modello, lui sì, di Thomas Hampson).
Ma decisamente quelli non erano gli anni per un'operazione del genere: e poi come si sarebbe rapportato a Del Monaco e alla Tebaldi?

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Re: Cornell Mac Neil

Messaggioda Maugham » lun 29 giu 2009, 16:24

MatMarazzi ha scritto: Un demonio vestito da fighetto, con tanto di caschetto e sussurri falsettanti, con qualche sospetto qua e là di effiminatezza.


Keenlyside?
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Re: Cornell Mac Neil

Messaggioda Tucidide » lun 29 giu 2009, 17:23

MatMarazzi ha scritto:Ma decisamente quelli non erano gli anni per un'operazione del genere: e poi come si sarebbe rapportato a Del Monaco e alla Tebaldi?

Se il problema è il rappporto con i colossi Del Monaco - Tebaldi, direi che all'epoca George London poteva non farsi schiacciare (vedi Tosca DECCA). :)
Il fatto è che l'idea di uno Jago
demonio vestito da fighetto, con tanto di caschetto e sussurri falsettanti, con qualche sospetto qua e là di effiminatezza
non è stata mai o quasi praticata.
Forse, dico forse, Leiferkus con Domingo e Chung nell'incisione DGG.

Oh... ma guardalo il nostro Tucidide, che cede al piacere di farsi lui pure le "seghe mentali"! :)
Che abbia capito finalmente che sta nell'accostamento personaggio-interprete il segreto fondamentale di tutto ciò che è opera? (e non solo?)
Lo spero! :)

Ah, beh, ma io l'ho sempre saputo, :) ma resta comunque il fatto che in quell'incisione... c'è Protti. :D
Comunque è vero: è davvero divertente farsi le ... mentali. :mrgreen:
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Re: Cornell Mac Neil

Messaggioda MatMarazzi » lun 29 giu 2009, 17:47

Tucidide ha scritto:Se il problema è il rappporto con i colossi Del Monaco - Tebaldi, direi che all'epoca George London poteva non farsi schiacciare (vedi Tosca DECCA). :)

Il problema, Tuc, è anche quello delle note.
London, bass-baritono, si sarebbe fatto schiacciare dai la acuti e dalla tessitura troppo alta per lui.
Sarà per questo che non ha mai cantato Jago? :)

Il fatto è che l'idea di uno Jago
demonio vestito da fighetto, con tanto di caschetto e sussurri falsettanti, con qualche sospetto qua e là di effiminatezza
non è stata mai o quasi praticata.
Forse, dico forse, Leiferkus con Domingo e Chung nell'incisione DGG.


Non direi "mai"! :)
Tanto per cominciare era l'idea praticata da Victor Maurel, il creatore e collaboratore di Verdi.
Poi, ne convengo, l'età del magniloquio (dagli anni 30 in poi) ha cominciato a confondere il cattivo con un orso con bava alla bocca.
In compenso tutti si sono sempre lamentati che i pianissimi... le note acute... il "fazzoletto" da sussurrare... ecc.. ecc.. ecc...
Se si fossero resi conto che le voci normalmente scritturate per Jago non erano quelle giuste, questi problemi non ci sarebbero stati.
Comunque secondo me Leiferkus si intende di leggerezze e Opéra-Comique quanto me ne intendo io... Io non stavo perlando di personalità, Tuc, nè di scelte espressive, ma di tecnica e vocalità.

Ah, beh, ma io l'ho sempre saputo, :) ma resta comunque il fatto che in quell'incisione... c'è Protti. :D

Certo, come resta il fatto che Protti è uno Jago ben poco rivelatore, di interesse modesto anche per i contemporanei.
Ottimo spunto per una riflessione, non trovi?
Gli errori insegnano...
Ed è riflettendoci che si può sperare di risolverli per il futuro.

Keenlyside? Bravo Maugham! Questa sì che sarebbe un'idea.
Chissà se Beck è d'accordo? ;)

Comunque è vero: è davvero divertente farsi le ... mentali.


Già... purché si sia capaci di farsele bene!
Le mezze s.... non sono interessanti nemmeno nell'ambito della vocalità operistica!
;)

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Re: Cornell Mac Neil

Messaggioda Luca » lun 29 giu 2009, 17:55

Certo, come resta il fatto che Protti è uno Jago ben poco rivelatore, di interesse modesto anche per i contemporanei.
===============================================================
E' vero, Matteo, ma aggiungo un'altra considerazione: dopo il rifiuto di Bastianini come Jago è incomprensibile, almeno per me, che Karajan abbia ripiegato sul generico Protti e non utilizzando invece Taddei (che, del resto, aveva già inciso l'opera in una modesta edizione): ne avrebbe realizzato un'ottima raffigurazione, al pari del suo Scarpia proprio con lo stesso direttore l'anno successivo con la Price e Di Stefano.

Saluti, Luca.
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