Sesto Bruscantini

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Sesto Bruscantini

Messaggioda krausforever » dom 25 gen 2009, 16:41

Buona sera e buona domenica a tutti!
Girando per il sito ho notato che ancora non è stato aperto un 3D su uno dei sommi esponenti del repertorio da baffo comico e baritono esistiti. Secondo me non aveva una voce bella...anzi forse abbastanza avara...ma in virtù di una scatenata capacità attoriale e di fraseggio è stato insuperabile come Dulcamara, Dandini, Figaro (sia mozartiano che rossiniano) o Leporello senza dimenticare le importanti partecipazioni nelle produzione di opere serie (una su tutte Germont nella Traviata). Voi che ne dite?...a me mi attacca allo schermo se lo vedo in video mentre se lo ascolto mi fa dimenticare tutto quello che ho intorno!
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Re: Sesto Bruscantini

Messaggioda Tucidide » dom 25 gen 2009, 18:24

Secondo me, nel repertorio buffo è stato magnifico, perfetto nella dizione, scatenato nei recitativi, a suo agio nel sillabato: direi che tutti i ruoli che ha affrontato gli sono riusciti molto bene.
Fra i personaggi seri, trovo ottimo il suo Posa, meno idealista, sognatore e spregiudicato di molti altri: c'è sempre una sorta di disillusione nel suo canto, quasi a far presagire il triste destino di questo personaggio.
Germont non mi convince: lo trovo un po' timido, forse troppo preso a cesellare i cantabili del duetto con Violetta e l'aria. Canta come sempre molto bene, direi meglio della media che si sente in questo ruolo, ma non mi cattura.
Non conosco bene il suo Rigoletto e il suo Alfonso.
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Re: Sesto Bruscantini

Messaggioda Orbazzano » lun 26 gen 2009, 14:33

Grazie per aver aperto un thread su questo vero e proprio mito!

Indubbiamente straordinario nel repertorio del buffo, dove credo abbia veramente pochi rivali sia dal punto di vista della resa vocale, sia da quello dell'accento sempre estremamente vario. Dulcamara, Taddeo, Don Bartolo, Dandini, Figaro, Alfonso (quello in studio con von Karajan cantato tutto a mezzavoce lo trovo sensazionale!), Leporello sono ruoli nella cui storia interpretativa non si può veramente prescindere dal nome di Sesto Bruscantini.

Per quanto mi riguarda, però, lo trovo ancora più illuminante nel repertorio serio, ed in particolare nel repertorio verdiano, che lui affrontò sempre con parsimonia (forse vittima del cliché del buffo?). Straordinario il suo Germont, che nemmeno i ben più dotati Bastianini, Merrill, Sereni, nè il nobilissimo Bruson riescono ad eguagliare nell'accento e nello scolpire il personaggio (letteralmente impressionante nel duetto con Violetta del secondo atto!); straordinario poi il suo Posa dove pure io, come Alberto, avverto, fin dalla sua entrata, una sorta di disillusione. Splendido anche il poco ricordato Rigoletto.

http://www.youtube.com/watch?v=Me54dc4QveI
http://www.youtube.com/watch?v=_dY1oDT3dQc
http://www.youtube.com/watch?v=dxT6y1FBs6Q
http://www.youtube.com/watch?v=C_PKBAJUNVY
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Re: Sesto Bruscantini

Messaggioda Tucidide » mar 27 gen 2009, 13:10

Ho ascoltato varie volte il suo Germont, ma non so... non riesce a convincermi.
A proposito del Bruscantini buffo e del "pregiudizio" di cui sarebbe stato vittima, io credo che in effetti egli fosse un baritono serio di vocazione, che si trovò a cantare i ruoli da buffo perché i pubblici dell'epoca preferivano la "canna" rispetto alla sottigliezza di fraseggio. Penso che questa vocazione si noti nel suo approccio al repertorio buffo. Mai un lazzo, ma una gigionata, sempre tutto tirato a lucido. Bruscantini risolveva tutte le sue interpretazioni solo ed esclusivamente con l'accento analitico, calibrato sulla parola, sulla sillaba, quasi miniato, poiché rifuggiva ogni suono, ogni inflessione, ogni espediente che non rientrasse nel bon ton vocale.
Io, che sono notoriamente un perverso vocale :mrgreen: , non disdegno i "buffoni" alla Corena (che in certi personaggi mi fa spanciare dalle risate, e poco mi importa se il canto è un po'... così :) ), ma resto indubbiamente affascinato dal diverso approccio di Bruscantini.
Quando Bruscantini affrontò il repertorio serio, traspose questa sua abilità nel colorire le sillabe, acquisita con la frequantazione del repertorio comico, anche in questi personaggi: ciò è proprio tipico di quei cantanti seri di vocazione, che affrontano il repertorio comico e poi tornano al serio.
Quest'estate a Pesaro ho sentito nel Maometto di Michele Pertusi un'analoga capacità di colorire e miniare le parole, le sillabe e le inflessioni nei recitativi come nei cantabili. E in effetti anch'egli ha nel curriculum diversi personaggi comici.
Forse, dico forse, il rischio di tali approcci è di cadere talvolta nel calligrafismo. Che è quello che a mio parere succede nel Germont di Bruscantini.
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Re: Sesto Bruscantini

Messaggioda Luca » mar 27 gen 2009, 13:25

Aggiungo anche io qualcosa su questo sommo cantante: mi pare molto interessante anche il suo Conte de Le Nozze di Figaro della vecchia edizione CETRA: purtroppo scempiata da tagli orrendi per di più proprio di "Vedrò mentr'io sospiro" ! Però, per quanto ci è dato di ascoltare, Bruscantini è un magnifico Conte, simile a quello prodotto da Stabile in un vecchissimo live del '37 con Pinza (Figaro) e diretto da Walter. Tra i due ci sono molte affinoità di fraseggio. Ma poi anche in Beruscantini (come nel caso della Callas) abbiamo un intelligente approfondimento di alcuni personaggi ripresi a distanza. Penso ad esempio alle due edizioni di Don Pasquale (Cetra 1952 diretta da Rossi e EMI 1984 diretta da Muti): dire quale è la migliore prova del grande Sesto è prsssoché impossibile!
Fra i suoi ruoli seri, mi pare che ci sia stato anche Scarpia: saltasse fuori qualche nastro !!!!!

Salutoni a tutti.
Luca.
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Re: Sesto Bruscantini

Messaggioda vitus » sab 31 gen 2009, 11:52

una bella occasione per parlare di un cantante che a me piace moltissimo. Come già detto da voi, un fuoriclasse del repertorio buffo. Detto questo, è nel repertorio serio che questo cantante mi ha favorevolmente stupito. Una voce, la sua, che non poteva certo rivaleggiare con quella di altri grandi baritoni. Non parlo solo dei noti bastianini e Cappuccilli. Il suo Germont ha tale nobiltà di fraseggio e di contegno (c'è una ripresa video con la Scotto e Carreras) che forse solo Bruson riesce a superare. Ascoltiamo il Di Provenza. Un tono sommesso, di autorevole accento paterno. Mioli, nelle note di accopagnamento ai libretti verdiani, dice che Bruscantini fa di questa romanza quasi un epicedio. Un'accuratezza nel fraseggio così scrupolosa da scadere forse, come è stato notato, in calligrafismo. Ma venedo ai ruoli seri, ecco un Riccardo Forth fiero, di rango e tanto agiato in acuto (lui che aveva un passato da basso). Altro ruolo, Ashton. Non solo l'aguzziono della sorella, tutto preso dalla smania di recuperare il fulgore della sua "stella impallidita". Nel sestetto, c'è davvero un fratello che almeno per un attimo è in preda al rimorso per aver tradito il suo sangue. Altro ancora, Il già citato Posa e aggiungerei il regale Alfonso della Favorita. Ciò non significa che in questi ruoli Bruscantini non abbia confronti. Sicuramente però, sono la testimonianza del fatto che Bruscantini ha applicato a dei ruoli fuori dal suo terreno di elezione una tecnica di canto corretta ed una grande intelligenza d'artista.
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Re: Sesto Bruscantini

Messaggioda pbagnoli » sab 31 gen 2009, 15:10

...posso dirlo sommessamente?
E bravo, bravissimo, preciso, musicale, serio: ma non mi ha mai entusiasmato.
Gli riconosco una punta di cattiveria che trovo deliziosa anche nei ruoli comici come Don Pasquale ma, proprio in questo ruolo, la sulfurea logorrea di un Dara o anche di un Taddei mi entusiasmano molto di più.
Come papà Germont lo trovo un po' troppo impettito e algido. Sicuramente sarà una scelta interpretativa ben precisa, ma non mi affascina
"Dopo morto, tornerò sulla terra come portiere di bordello e non farò entrare nessuno di voi!"
(Arturo Toscanini, ai musicisti della NBC Orchestra)
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