Fu vera gloria?
E' sempre stato giudicato come inteprete mediocre e voce ancor meno interessante ... sopra tutto troppo influenzati dal Ring "romano" (un live in cui onestamente e' colto non proprio in ottima forma) o "milanese" (pessimo suono per poter giudicare la prestazione) ... o l'incisione tarda del suo Wotan in studio, sempre sotto l'egida dell'immenso Furt.
Chi vuole davvero sentire cosa era capace di fare questo artista della parola, dovreste sentirlo nel Ring di Moralt ... nel suo commoventissimo Re Marke (da far impallidire i Weber od i Ridderbusch) ... nel suo Jochanaan con un cast allucinante in fatto di fama, anche per il piu' sfegatato dei melomani (tanto per citarne qualcuno, la Borkh, Klose, Lorenz ed una giovanissima Ludwig!!!), ma il meglio del meglio ... la summa della sua arte e quello che io ritengo il mio Hans Sachs per antonomasia e' il suo capolavoro dei "Maestri Cantori di Norimberga" diretto splendidamente dal Rudolf Kempe.
Ecco alcuni assaggi del suo Hans Sachs :
- il monologo dei lilla'.
- "Wahn! Wahn! Uberall Wahn!"
- il finale d'opera.
E per concludere, uscendo dal tetragono repertorio tedesco, un po' di Verdi con il duetto Aida/Amonasro, cantato in tedesco ma non disdisce sorprese ... con un Frantz trasfigurato e capace di sottigliezze che danno lustro a questo personaggio assai bistrattato. Ecco il clip audio :