La mia passione per questo straordinario artista è nota.
E' la prova di come si è possa essere un bass-baritono di quelli "neri", vocati alle parti demoniache (Klingsor, Telramund inarrivabili) senza dovere oscurare l'emissione, fare l'imitazione dell'orco e sbraitare come ossessi.
Uhde ci ha insegnato come la "cattiveria" possa in realtà essere sofferenza, perdizione e umanità ferita. Ci ha insegnato che l'essere dannati può capitare anche alle persone più normali (e infatti così era il suo canto: normale, sobrio, umano), quando la vita e il destino ti ci condannano.
Uhde ci ha insegnato ad avere pietà (e non "orrore") per i dannati a cui dava voce e corpo e che in fondo Klingsor e Telramund con le loro mutilazioni e condanne sono tanto più vicini a noi (alle nostre cadute e solitudini) di quanto non siano Parsifal e Lohengrin.
Faccia, dica quel che vuole il nostro simpatico Bagnoli!
Uhde resta per me uno degli artisti più dolorosi e umani del '900.
Un buon esempio di quel che intendo dire è rappresentato dall'aria di Kaspar (trovata su Youtube).
Laddove gli interpreti normali si arrovellano per presentarci il personaggio più satanico possibile, Uhde ne fa un uomo comune, quasi un compagnone di paese.
Il suo canto (sorprendentemente agile e chiaro) tradisce leggerezza, bisogno di vita, allegria "forzata".
L'umanità che filtra da quest'aria, se ci pensiamo bene, può avere esiti terrorizzanti.
Ci pensate se, invece che in Max, dovessimo riconoscerci in Kaspar?
Altro che lieto fine... Assisteremmo alla nostra dannazione!
Idem per "Die Frist ist um".
Come si fa mettere in dubbio la personalità di qualcuno che sa rendere questa pagina con tanto lirismo e smarrimento?
Proprio Bagnolo che ama l'Olandese di Van Dam, dovrebbe risconoscere in Uhde il suo più efficace precedente.
Salutoni,
Mat