pbagnoli ha scritto:bigandalu ha scritto: C'è di meglio. Molto di meglio. Ma io ho sempre privilegiato (nella storia dell'arte, e nella letteratura, e nella musica) l'humus, il tessuto connettivo (oops, scusa, entro nel tuo campo!) da cui emergono (e su cui si innescano) gli elementi geniali. Quindi, la Gulin per quel che era, come la Santunione o la Stapp. Ma erano interpreti che garantivano quell'onesto artigianato, che permettavo a molte stagioni di avvalersi di cantanti corretti, quasi mai interpreti indimenticabili
L'aspetto che però mi lascia sovente basito è leggere or quinci e or quindi gli alti lai di chi si strappa le vesti rimpiangendo questi cantanti e dicendo invariabilmente: "Avercene, oggi: gli faremmo fare di tutto".
Santa pace, non è vero!
Ce li abbiamo, quei cantanti: lo hai detto giustamente prima.
Non ci rivoluzionano la vita.
Io l'ho sentita la
Norma della Cedolins: onesto professionismo di un'onesta cantante, che fa bene il suo lavoro, talvolta anche molto bene, ma che NON è una fuoriclasse.
Li ricordiamo bene quelli di un recente passato. Pensiamo - per stare al solo ambito italiano - a tenori come Garaventa, Cupido, Mauro, Cecchele, lo stesso Giacomini. Sicuramente ognuno di noi ha passato serate da mediamente belle a splendide in loro compagnia, ma nessuno di essi ha modificato di una virgola il percorso della Storia.
Onesto professionismo, certo: è su quello che ci costruisci le stagioni. Hai perfettamente ragione.
Però, ogni tanto, quella scintilla di follia che ti cambia la vita...
Vorrei aggiungere una cosa: a questo proposito, ho talvolta notato in molti melomani un atteggiamento particolare, che credo che sia forviante.
Da una parte, quando si parla di cantanti non di "prima fascia" del passato, si tende a dire: "a loro tempo nessuno se li filava, perché i grandi erano altri". Dall'altra parte, si dice anche: "adesso, soprani di medio livello come la Dessì o la Cedolins, sono idolatrate come dive."
Io credo che siano posizioni non corrette. Per prima cosa, non è vero che la Gulin, la Santunione, la Ligabue, l'Orlandi Malaspina, la Maragliano, la Malagrida, fossero snobbate a loro tempo. Il fatto che ADESSO non siano molto ricordate non significa che ALLORA non avessero successo, e anche tanto! Non inauguri la Scala a S. Ambrogio con Don Carlo (l'Orlandi Malaspina) diretta da Abbado, se non sei una cantante riconosciuta ed apprezzata.
Sull'altro fronte, non è vero nemmeno che la Cedolins e la Dessì siano attualmente idolatrate come la Callas! Diciamo che riscuotono un bel successo, applausi calorosi, ma come dice Mr. Jeremy - Bagnoli, non rivoluzionano la vita operistica.
Se vogliamo dire le cose come stanno, non dobbiamo leggere con tendenziosità i dati storici, attribuendo a cantanti del passato un fantomatico "scarso successo" solo per poter poi dire: "a quei tempi gente così si doveva accontentare delle briciole, adesso canterebbero solo loro!", e per rincarare la dose, riferire successoni divistici e planetari di cantanti attuali del presente, per poter poi dire, di converso: "adesso cantanti così fanno successo, a quel tempo avrebbero cantato a Bagnacavallo!"
Se guardiamo le cose con obiettività, credo che possiamo notare come diverse cose sembrano essere cambiate... ma non è poi così vero!
Il mondo dei melomani è talmente contorto che nemmeno Krafft-Ebing sarebbe riuscito a capirci qualcosa...