Opera Disc

E' arrivato il momento di parlare di questa grandissima artista.
Lo faccio proponendovi questo ciclo di song di Lenny Bernstein. Mi sembrano molto adeguati per valutare l'aplomb stilistico, la vocalizzazione e l'intonazione - davvero diabolica - di Mireille. L'interprete è favolosa:


Qui invece ci metto qualcosa di più tradizionale:

pbagnoli ha scritto:E' arrivato il momento di parlare di questa grandissima artista.

Passano gli anni, e nessuno ha risposto all'appello.
Conosco la sua Traviata: non è perfetta ma è interessante, per la recitazione e per la singolare ambientazione... sull'autostrada! una Traviata dei nostri tempi, nella quale Violetta e Alfredo (Polenzani) mi ricordano persone vere che conosco:

Mi sembra che la Delunsch si inserisca molto bene anche nel Don Giovanni con la regia di Brook:

Non ci speravo davvero che qualcuno tirasse fuori quell'edizione 'autostradale' di Traviata! Grazie Enrico: io l'ho scaricata integralmente tempo fa ed è sconvolgente, ad esempio, l'affinità tra la scena della borsa (II atto) con l'incidente di Lady Diana. Davvero una Traviata aggiornata ed atta a figurare una storia sostanzialmente di abbandono e marginalità. La Delunsch è perfettamente in linea con le scelte registiche, Polenzani (cantante che ho udito come Narraboth in un'esecuzione in forma concerto di Salome con protagonista la Valayre) è (o era, mi pare circoli ora meno) un buon Alfredo.

Quanto al Don Giovanni,la Delunsch toglie a Elvira l'esagitazione che spesso si sente in altre cantanti e ne fa una cretura mesta e rassegnata, ancora vittima del seduttore. Ma tutta l'esecuzione - almeno da quel filmato proposto che è parte del finale - mi pare una corsa nei tempi e talvolta con il rischio di scadere nel canzonettistico. Bravi i cantanti.

Saluti, Luca.

Polenzani è stato un ottimo Alfredo anche l'anno scorso al Met con la Dessay nell'allestimento di Decker (l'ho visto al cinema).
Ho anche io quella Traviata tutta intera, e tutto intero anche il Don Giovanni.
Sicuramente è da apprezzare l'eclettismo di una cantante che passa dal barocco a Mozart e da Verdi al Novecento intepretando sempre in maniera comunicativa e personale!

Non dimentichiamo che la Delunsch proveniva da un repertorio barocco. Decisamente brava, una delle migliori Violette sentite negli ultimi anni (e, diciamolo, in una bella regia!).
Polenzani lo ricordo quale pessimo Des Grieux alla Scala lo scorso anno: musicalmente erratico, interprete generico, attore penoso.

DM