Wilma Lipp
Inviato: dom 03 ott 2010, 12:32
Un omaggio a questa grandissima, oggi purtroppo un po' dimenticata, ma che fu la Regina della Notte di riferimento negli anni '50 (persino alla Scala ne conservavano un ricordo ammirato).
Io amo follemente l'incisione salisburghese, che tutti dovrebbero avere.
Tra l'altro, a parte lei e Furtwaengler, vi troviamo un cast da "Guerre Stellari". La Seefried, la cui Pamina ridicolizza tutti quelle passate e future; Dermota giovane, saccentino e pulitino come Tamino deve essere; Kunz, vecchio marpione di baritono buffo; e soprattutto Greindl, il più caldo, umano, regale di tutti i Sarastro! Tanto per gradire ci troviamo anche Klein come Monostatos (!), Schoeffler come Spracher (!!) e Christel Goltz, l'Elektra di una generazione, come Prima Dama!
Questa è la seconda aria della Regina cantata dalla Lipp.
Io la trovo fantastica per due ragioni.
Anzitutto per il contrasto fra l'accompagnamento lento, romanticissimo, possente di Furt e la delicatezza altera e cristallina della piccola voce.
Ne viene fuori una regalità composta, distaccata, fredda come le stelle, come è giusto che sia. Le passioni (nè quelle buone, nè quelle cattive) possono albergare in questa proiezioni di poteri iperurani.
La seconda ragione è perchè si avverte benissimo che in questo canto (abituato alle operette) vibra una dimensione così anti-melodrammatica, così vicina a una forma antica di teatro popolare ...che mi ricorda - più di qualsiasi altro - il legame con Josepha Weber e il mondo di Schikanaeder.
Buon ascolto.
Mat
PS: notate che il colto pubblico austriaco, che nel 1951 andava ad ascoltare il Flauto Magico alla Felsenreitschule, applaude PRIMA che la musica sia finita!
Ebbene sì... sulle note di Furtwaengler! Non ci fu, allora, nessuna donnetta infelice che si mise a gridare (terminato l'applasuo) "lasciate finire la musica".
Io amo follemente l'incisione salisburghese, che tutti dovrebbero avere.
Tra l'altro, a parte lei e Furtwaengler, vi troviamo un cast da "Guerre Stellari". La Seefried, la cui Pamina ridicolizza tutti quelle passate e future; Dermota giovane, saccentino e pulitino come Tamino deve essere; Kunz, vecchio marpione di baritono buffo; e soprattutto Greindl, il più caldo, umano, regale di tutti i Sarastro! Tanto per gradire ci troviamo anche Klein come Monostatos (!), Schoeffler come Spracher (!!) e Christel Goltz, l'Elektra di una generazione, come Prima Dama!
Questa è la seconda aria della Regina cantata dalla Lipp.
Io la trovo fantastica per due ragioni.
Anzitutto per il contrasto fra l'accompagnamento lento, romanticissimo, possente di Furt e la delicatezza altera e cristallina della piccola voce.
Ne viene fuori una regalità composta, distaccata, fredda come le stelle, come è giusto che sia. Le passioni (nè quelle buone, nè quelle cattive) possono albergare in questa proiezioni di poteri iperurani.
La seconda ragione è perchè si avverte benissimo che in questo canto (abituato alle operette) vibra una dimensione così anti-melodrammatica, così vicina a una forma antica di teatro popolare ...che mi ricorda - più di qualsiasi altro - il legame con Josepha Weber e il mondo di Schikanaeder.
Buon ascolto.
Mat
PS: notate che il colto pubblico austriaco, che nel 1951 andava ad ascoltare il Flauto Magico alla Felsenreitschule, applaude PRIMA che la musica sia finita!
Ebbene sì... sulle note di Furtwaengler! Non ci fu, allora, nessuna donnetta infelice che si mise a gridare (terminato l'applasuo) "lasciate finire la musica".