Renata Tebaldi
Inviato: ven 19 feb 2010, 1:39
Visto che il thread sulla Ewing è rimasto vacante, un po' provocatoriamente (ammetto) vi invito a dire qualcosa sulla Renatona nazionale.
Tanto bistrattata da noi brutti e cattivi callasiani scherzi a parte, la Tebaldi è stata una signora cantante (lo dico per la gioia dei vociomani) ma spesso ho trovato difficoltà a collocare l'interprete in una giusta prospettiva storica. Interprete ideale nei personaggi ad una dimensione (o dovrei dire una direzione) come Leonora o Maddalena (già con Aida e Otello si rischia la banalizzazione) la trovo invece assolutamente inadatta (e non certo vocalmente) in Puccini dove, come ho già detto altrove, ricerco un altro tipo di interprete e dove la Tebaldi risulta troppo "ottocentesca" o, a limite, forzatamente veristeggiante in senso deletereo (non posso non citarlo... TRE ASSI E UN PAIO ). Secondo me il contributo maggiore della Tebaldi sta proprio nella "terra di nessuno", nel limbo del pre-verismo o del post-Verdi che dir si voglia. Eccovi tre ascolti, che penso vi saranno abbastanza noti:
Ultima considerazione, la Tebaldi era una di quelle ossessionata dalla prudenza, repertorio quindi ristretto e nessun margine di rischio. Lei stessa dichiarò più volte di avere il rimpianto di non aver osato di più. In effetti, almeno in gioventù, qualcosa di stupefacente che non atteneva al suo repertorio è uscita.
Ve la immaginate la Tebaldi drammatico d'agilità?
Tanto bistrattata da noi brutti e cattivi callasiani scherzi a parte, la Tebaldi è stata una signora cantante (lo dico per la gioia dei vociomani) ma spesso ho trovato difficoltà a collocare l'interprete in una giusta prospettiva storica. Interprete ideale nei personaggi ad una dimensione (o dovrei dire una direzione) come Leonora o Maddalena (già con Aida e Otello si rischia la banalizzazione) la trovo invece assolutamente inadatta (e non certo vocalmente) in Puccini dove, come ho già detto altrove, ricerco un altro tipo di interprete e dove la Tebaldi risulta troppo "ottocentesca" o, a limite, forzatamente veristeggiante in senso deletereo (non posso non citarlo... TRE ASSI E UN PAIO ). Secondo me il contributo maggiore della Tebaldi sta proprio nella "terra di nessuno", nel limbo del pre-verismo o del post-Verdi che dir si voglia. Eccovi tre ascolti, che penso vi saranno abbastanza noti:
Ultima considerazione, la Tebaldi era una di quelle ossessionata dalla prudenza, repertorio quindi ristretto e nessun margine di rischio. Lei stessa dichiarò più volte di avere il rimpianto di non aver osato di più. In effetti, almeno in gioventù, qualcosa di stupefacente che non atteneva al suo repertorio è uscita.
Ve la immaginate la Tebaldi drammatico d'agilità?