Christine Schäfer

Moderatori: DocFlipperino, DottorMalatesta, Maugham

Christine Schäfer

Messaggioda MatMarazzi » sab 05 dic 2009, 22:49

E tanto per rincarare la dose... questa è la mia Angelica!



E qui invece come Violetta a Parigi con Kaufmann, stranamente bardata a "Piaf", secondo l'intuizione del regista...

Avatar utente
MatMarazzi
 
Messaggi: 3182
Iscritto il: gio 05 apr 2007, 12:34
Località: Ferrara

Re: Christine Schäfer

Messaggioda Luca » sab 05 dic 2009, 23:06

Il brano della Traviata è letargico per i tempi, ma la Schafer è brava. Kaufmann è simile a De André e mi pare non ineccepibile in termini di canto. Voglio però vedere se c'è qualche altro spezzone in Youtube.

Saluti domenicali...
Luca.
Luca
 
Messaggi: 1184
Iscritto il: ven 06 apr 2007, 0:25
Località: Roma

Re: Christine Schäfer

Messaggioda MatMarazzi » sab 05 dic 2009, 23:27

Luca ha scritto:Il brano della Traviata è letargico per i tempi, ma la Schafer è brava. Kaufmann è simile a De André e mi pare non ineccepibile in termini di canto. Voglio però vedere se c'è qualche altro spezzone in Youtube.

Saluti domenicali...
Luca.


A me quella sospensione ritmica, da confessioni in un guardaroba fra la matura "chansonnière" e il giovane fan, sembra bellissima.
Certo--- a patto di aver due grandi musicisti in grado di starle dietro, che è proprio il caso di questo video.
Kaufmann, considerato che non è fatto per questo repertorio (essendo un declmatore e colorista) fa miracoli di linea e leggerezza. Qualche nota ci potrà apparire non ortodossa, ma ...cavolo!!! avercene di Alfredi così!
La Schafer stessa non è nel suo elemento (bisogna sentirla in Purcell, Schubert, Mozart) ma ci tenevo a dimostrare come vocalmente e tecnicamente non sfiguri affatto nell'opera italiana e come in compenso sia capace di costruire emozioni tutte sue, originalissime, struggenti... fatte di piccoli sguardi e allusioni nella voce.
Da grandissima artista...

Salutoni,
Mat

PS: il primo brano, quello di Mahler, serve per immaginarci il suo "senza mamma" alla... colorista, in cui ogni parola potrebbe essere esaltata e assaporata, fra suoni "soffiati" e riverberi di luce, ...senza piantoni e bamboleggiamenti...

Qualche altra opinione?
Avatar utente
MatMarazzi
 
Messaggi: 3182
Iscritto il: gio 05 apr 2007, 12:34
Località: Ferrara

Re: Christine Schäfer

Messaggioda Tucidide » dom 06 dic 2009, 0:28

MatMarazzi ha scritto:PS: il primo brano, quello di Mahler, serve per immaginarci il suo "senza mamma" alla... colorista, in cui ogni parola potrebbe essere esaltata e assaporata, fra suoni "soffiati" e riverberi di luce, ...senza piantoni e bamboleggiamenti...

Qualche altra opinione?

Che dire, Mat?
A me nella Traviata con la regia di Martahler piace, e piace anche Kaufmann. Trovo le tue considerazioni molto giuste. In quella rappresentazione il buco nero è van Dam, e lo dico con dispiacere. :cry:
Brava anche nel brano di Mahler, ma non mi sembra uno specimen adatto per valutare in potenza un'Angelica. Si può forse, sottolineo forse, immaginare la resa dei momenti più elegiaci, fra cui "Senza mamma", ma poi il soprano deve affrontare anche momenti più pesanti, e le riserve che avanzava Marco mi sembrano sensate.
Non mi sembra che l'indubbio talento di Christine Schäfer possa mettersi in luce alle prese con questo tipo di personaggi. La stessa Violetta, che è stata cantata storicamente anche da voci leggere, ogni tanto ha momenti non felicissimi, e penso che il senso di estraneità sarebbe anche superiore come Angelica.
Il mondo dei melomani è talmente contorto che nemmeno Krafft-Ebing sarebbe riuscito a capirci qualcosa...
Avatar utente
Tucidide
 
Messaggi: 1699
Iscritto il: mar 02 ott 2007, 1:01
Località: Faenza

Re: Christine Schäfer

Messaggioda MatMarazzi » dom 06 dic 2009, 10:16

Naturalmente, Tuc, non avendo la Schafer mai fatto questo ruolo non esistono certezze.
Stiamo solo facendo ipotesi. Potreste ovviamente avere ragione voi, non lo escludo.

E tuttavia la mia esperienza (oramai, ahimè, quasi trentennale, avendo iniziato nel 1981) di opere viste dal vivo e quella (decisamente trentennale, anvendo iniziato nel 1979) di ascolti registrati mi conduce a una teoria che si è sempre rivelata giusta (almeno finora), senza eccezioni rilevanti.
Il vero segreto per dominare "vocalmente" una parte (non si parla di tecnica e nemmeno di linguaggio stilistico, ma solo di voce) non sta mai nel volume (men che meno nel colore).
Sta sempre nell'adeguatezza alla tessitura: farsi sentire (anche con grandi orchestre chiassose - e non è il caso di Angelica) è sempre possibile, purché il cantante non debba combattere con tessiture per lui troppo gravi o troppo acute.
Che Angelica si esprima su una tessitura lievemente più alta di altri ruoli pucciniani è abbastanza evidente e non solo perché fu creata dalla Farrar (una che cantava anche Manon, Juliette e che comunque era brillantissima in alto), ma anche perchè sono le note a dircelo.
Non è un caso che tutte le Angeliche che riteniamo "giuste" (quelle a cui siamo abituati) si trovino quasi sempre costrette a invocare davvero la grazia della Madonna ogni volta che si avvicina la chiusa di Senza Mamma e il brano successivo, con i do di cui uno scopertissimo e filato.
Semmai è Violetta a trovarsi spesso (penso al secondo atto, sia nella scena con Germont, sia durante la festa) in posizioni scomode per una voce acuta, fatto sta che è stata cantata anche da veri soprani drammatici (e non solo la Callas, ma anche la Ponselle e tante altre): Angelica no.
Resta poi da dire che di fronte a monumenti come Donna Anna e Lulu (ruoli del repertorio della Schafer) le difficoltà di una Suor Angelica paiono giochi da bambini.
Per inciso aggiungo che affermare (come fai tu) che voci proiettate sull'acuto non abbiano mai affrontato Angelica è falso: la giovane Gencer (quella di Lucia e Sonnambula), la giovane Silss (quella delle regine Shemaka e della notte), la stessa Popp (altra Regina della Notte) erano tutte voci spostate sull'acuto (più della stessa FArrar) eppure furono felicissime Angeliche.
So anche io che al finale la Schafer non potrebbe fare sentire i suononi drammatici a cui siamo abituati (proprio da quelle che hanno appena strillato i do della scena precedente) e so anche io che dovrebbe risolvere in altro modo la scena, puntando più sull'accento che sul volume (esattamente come fecero la Gencer e la Popp). Lo sappiamo in partenza.
Ma io sapevo in partenza (quando la vidi la prima volta nel 1986 a Bruxelles) che la Silja, ex Lulu ed ex Kostanze, non avrebbe mai avuto per la Kostelnicka della Jenufa le sonorità possenti e il registro di petto di una Varnay e di tutte le precedenti titolari del ruolo.
Lo scrissero anche le riviste (che conservo...): più di uno - anche su Opéra International - sentenziò che la Silja non possedeva il timbro scuro, forte, mezzosopranile che la parte richiede.
Anche questi tecensori, invece di limitarsi allo spartito, si sono lasciati condizionare dalle abitudini di ascolto.
Ho sghignazzato di gusto quando ho riletto uno di loro (quindici anni dopo) gridare al miracolo per la Kostelnicka della Silja a Lione.

Ovviamente finché si resta nell'ambito dell'utopia ogni posizione è giusta, quindi - lo ribadisco - non affermo che le vostre tesi siano sbagliate. Aspetteremo la prova dei fatti, se mai verrà (e temo di no, dato che ancora si scritturano per il ruolo personalità del livello di una Frittoli e di una Cedolins).
Se invece la prova verrà, non escludo che ci troveremo di fronte a una Silss in Devereux, a una Gencer in Macbeth, una Schwarzkopf in Marescialla e Ariadne, una Sutherland in Norma e Turandot, una Price in Isolde...
Tutte voci TROOOOOPPPO piccole per le rispettive parti.
E forse allora magari cadremo nell'errore opposto: giudicare sbagliate per Angelice voci più possenti.

Un salutone,
Mat
Avatar utente
MatMarazzi
 
Messaggi: 3182
Iscritto il: gio 05 apr 2007, 12:34
Località: Ferrara

Re: Christine Schäfer

Messaggioda Tucidide » dom 06 dic 2009, 13:55

MatMarazzi ha scritto:Il vero segreto per dominare "vocalmente" una parte (non si parla di tecnica e nemmeno di linguaggio stilistico, ma solo di voce) non sta mai nel volume (men che meno nel colore).
Sta sempre nell'adeguatezza alla tessitura: farsi sentire (anche con grandi orchestre chiassose - e non è il caso di Angelica) è sempre possibile, purché il cantante non debba combattere con tessiture per lui troppo gravi o troppo acute.

E' un argomento molto interessante, e ne parlammo anche di persona. Sono d'accordo con te nel dire che il "colore" non sia una questione importante per definire l'adeguatezza ad una parte. Sul volume, io credo che non sia così vero che una voce, per ben messa che sia, anche potendo giostrare sulle note privilegiate, si possa sentire su qualsivoglia orchestrale. Se così fosse, nulla impedirebbe a tenori leggeri, chiari e acutissimi di cantare l'Otello di Verdi, parte acuta, ma che richiede anche un peso magari non spropositato ma comunque superiore a quello di Almaviva o Don Ottavio. Altrimenti, in puri termini vocali, un Otello verdiano perfetto sarebbe Florez! :D

Per inciso aggiungo che affermare (come fai tu) che voci proiettate sull'acuto non abbiano mai affrontato Angelica è falso: la giovane Gencer (quella di Lucia e Sonnambula), la giovane Silss (quella delle regine Shemaka e della notte), la stessa Popp (altra Regina della Notte) erano tutte voci spostate sull'acuto (più della stessa FArrar) eppure furono felicissime Angeliche.

D'accordo: ma io non ho detto questo. :D Dove l'hai letto, scusa? : Blink :
L'hanno cantata, certo, anche voci acute. Ma la Sills cantò anche Aida, da giovane. La Gencer Il Trovatore e Macbeth. La Schäfer è una specialista del barocco, di Purcell, Mozart, e non le paragonerei come peso vocale alle cantanti da te citate.

Ovviamente finché si resta nell'ambito dell'utopia ogni posizione è giusta, quindi - lo ribadisco - non affermo che le vostre tesi siano sbagliate. Aspetteremo la prova dei fatti, se mai verrà (e temo di no, dato che ancora si scritturano per il ruolo personalità del livello di una Frittoli e di una Cedolins).

Voci, quelle della Cedolins e della Frittoli, adattissime ad Angelica. Il fatto che entrambe stiano attraversando un periodo assai complicato, e che la Frittoli non abbia fatto una bella figura alla Scala in questa parte non significa che non siano voci "potenzialmente" adatte alla parte.
Il mondo dei melomani è talmente contorto che nemmeno Krafft-Ebing sarebbe riuscito a capirci qualcosa...
Avatar utente
Tucidide
 
Messaggi: 1699
Iscritto il: mar 02 ott 2007, 1:01
Località: Faenza

Re: Christine Schäfer

Messaggioda marco » dom 06 dic 2009, 17:13

Gli ascolti della Schafer sono belli però io a Salisburgo ho sentito un'altra voce (anzi non ho sentito :? ), è un pò il solito discorso ascolti registrati e ascolti live, comunque l'esperienza mi insegna che un'ascolto solo è poco per farsi veramente un'idea di un cantante, e porto gli esempi addirittura della Horne, che al primo ascolto live mi deluse non poco (mi sembrava veramente una vocina rispetto ai dischi) però mi ricredetti agli ascolti successivi, e quello recente della Stemme che mi lasciò molto perplesso a Ferrara e invece a Londra nel recente Tristan mi sono dovuto ricredere, tanto da farmi pensare che a Ferrara la voce l'avesse lasciata in albergo :lol:
quanto all' idea della Valentini come Principessa è veramente intrigante ma per fare una Valentini occorrono 3 o 4 Fink (sempre restando sul discorso volume) : Chessygrin :
Marco
marco
 
Messaggi: 203
Iscritto il: dom 08 apr 2007, 12:18

Re: Christine Schäfer

Messaggioda MatMarazzi » gio 10 dic 2009, 14:04

marco ha scritto:Gli ascolti della Schafer sono belli però io a Salisburgo ho sentito un'altra voce (anzi non ho sentito :? )


Hai ragione Marco: gli ascolti vanno sempre fatti "cum grano salis", soprattutto se si parla di volume sonoro e proiezione nello spazio.
Ma questo vale anche per gli ascolti dal vivo... bisogna vedere in cosa l'hai sentita, dove, ecc...
Da quello che dici mi par di capire che tu l'abbia vista in quella sfortunatissima Theodora di Salisburgo.
Allora, a parte il fatto che la tessitura del personaggio è davvero grave, molto grave, ben più di Angelica, quello spettacolo di Loy (idealmente interessante) ha raccolto aspre contestazioni proprio per i problemi acustici che creava.
Già il GrossesFestspielhaus tende ad essere un poco dispersivo; poi se metti una scenografia fatta solo di un enorme organo, ne saranno sacrificate proprio le voci "piccole" e brillanti: se non dai a una voce il modo di "risuonare", non risuona. In quel contesto solo le voci "grosse" (anche se poco brillanti) potevano farsi largo.
Com'è allora che nell'enorme (e insidiosissimo) spazio del Met, la Schaefer si sentiva benissimo fin dal fondo della platea (dove ero io)? Com'è che nella sua Traviata sentita a Berlino dalla cima del loggione (altissimo e profondissimo) della Staatsoper Unter den Linden la sua vocina sovrastava quella di Hampson e di Villazon?
Com'è che nella Musikverein di Vienna, nonostante i clangori di Muti, era la sua la voce che si sentiva di più?

quanto all' idea della Valentini come Principessa è veramente intrigante ma per fare una Valentini occorrono 3 o 4 Fink (sempre restando sul discorso volume) : Chessygrin :


Questo lo dici tu! :)
Ci sono suoni della Fink (soprattutto al centro) di una tale pienezza di armonici che la Valentini (e quel senso di afonia costante che si portava dietro, suggestivo a sua volta) sarebbe risultata addirittura piccola al confronto.
Ma la Principessa, sia detto una volta per tutte, non deve imporsi per la "quantità" di suono, ma per ciò che dice e come lo dice: è quello che il Celletti buonanima chiamava "canto di conversazione".
Avatar utente
MatMarazzi
 
Messaggi: 3182
Iscritto il: gio 05 apr 2007, 12:34
Località: Ferrara

Re: Christine Schäfer

Messaggioda Maugham » gio 10 dic 2009, 16:34

marco ha scritto:quello recente della Stemme che mi lasciò molto perplesso a Ferrara e invece a Londra nel recente Tristan mi sono dovuto ricredere, tanto da farmi pensare che a Ferrara la voce l'avesse lasciata in albergo :lol:


Guarda non penso sia questione di voce. Ma di ruolo.
Anch'io ho avuto la tua impressione anche se meno marcata.
A Zurigo in Tristano mi era sembrata una voce immensa, ricca di armonici. E' stata per me un'esperienza davvero unica. Di quelle che mi ricorderò per sempre. (oltre che un'interprete di levatura storica)
Mi aspettavo a Ferrara una replica di quelle emozioni e invece mi sono dovuto leggermente ricredere. Ovviamente mi riferisco esclusivamente ai decibel.
Penso che la tessitura di Isolde sia perfetta per la Stemme.
Un ruolo che sembra scritto apposta per lei.
per questa ragione sono dubbioso (ma sempre pronto a ricredermi) nei confronti della sua prossima Brunnhilde.
Ciao
WSM
Mae West: We're intellectual opposites.
Ivan: What do you mean?
Mae West: I'm intellectual and you are the opposite.
Avatar utente
Maugham
Site Admin
 
Messaggi: 1331
Iscritto il: gio 31 gen 2008, 19:04

Re: Christine Schäfer

Messaggioda VGobbi » gio 10 dic 2009, 19:50

Ho visto alcuni brani della Traviata, sfruttando il brano postato da Matteo. Kaufmann mostra enorme difficolta' con suoni direi quasi "sbiancanti" nel "Parigi o cara ..."

Molto piu' interessante la Schafer, anche come vocalita' piu' adatta, anche se sembra "leggera" come timbro (mi riferisco all'ascolto in questione, l'unico brano di cui l'ho sentita cantare). Direzione letargica fino alla noia, sicuramente il lato piu' piu' debole dello spettacolo.
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!
Avatar utente
VGobbi
 
Messaggi: 2455
Iscritto il: gio 05 apr 2007, 20:49
Località: Verano Brianza

Re: Christine Schäfer

Messaggioda MatMarazzi » dom 28 ago 2011, 11:08

Bene, torno all'ipotesi Suor Angelica - Schaefer, poiché ho appena sentito questa sublime cantante in una sinfonia la cui scrittura orchestrale fa letteralmente impallidire quella di Puccini in Suor Angelica.
Sto parlando di Zemlinsky e dell'orchestra ciclopica e assordante prevista nella Lyrische Simphonie.

Se la Schafer affronta questa musica (che ha inciso, tanto per dire, una Voight) non c'è davvero ragione che non affronti quella infinitamente più all'acqua di rose di Angelica, che per altro ha una tessitura più acuta e una scrittura più aerea.
E' ovvio che la sua è una voce piccola, ed è anche ovvio che nel primo Lied risulta un po' sovrastata (come lo risulterebbe su alcune battute del finale di Angelica).
In compenso i miracoli che la Schaefer ha tirato fuori nel secondo e terzo lied, i suoi pianissimi contrastati e coloratissimi, i suoi sguardi sbarrati, persi nel vuoto, le infinite articolazioni del fraseggio screziato di poesia e di dolore... hanno come ammutolito la stessa orchestra.
Non si sentiva che lei, una delle più grandi e profonde poetesse del nostro tempo.

Puccini salterebbe di gioia se sapesse di poter disporre di una simile Angelica!
E noi con lui!

Salutoni,
Mat

PS: appena li mettono su Youtube, vi faccio sentire i brani in questione.
Avatar utente
MatMarazzi
 
Messaggi: 3182
Iscritto il: gio 05 apr 2007, 12:34
Località: Ferrara


Torna a SOPRANI, MEZZOSOPRANI, CONTRALTI

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 6 ospiti

cron