Joan Sutherland

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Re: Joan Sutherland

Messaggioda stecca » ven 03 dic 2010, 16:02

mio omaggio alla Stupenda...
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Re: Joan Sutherland

Messaggioda Luca » ven 03 dic 2010, 17:06

Grazie davvero, Stecca: almeno si ascolta parlare della Sutherland attraverso la nostra lingua.....
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nuovi articoli in home

Messaggioda Luca » lun 20 mag 2013, 21:42

Sposto qui un intervento di Luca, dal thread "Nuovi articoli in Home", inserendo anche le opportune citazioni dalla discussione a cui fa riferimento.
Enrico

VGobbi ha scritto: Ma comunque la verità e' che la Sutherland, pur dotata di mezzi fuor dal comune, ha ridotto il tutto ad una pappa, poltiglia sonora semplicemente indigeribile. Questo esclusivamente nel repertorio italiano, completamente inadatto alle sue capacita' vocali (e non mi riferisco solo alla dizione, seppur sia un elemento frenante, almeno per me, nel valutare un cantante).

pbagnoli ha scritto: Be', Vittorio, si potrebbe concludere come il Principe Orlofsky della Fledermaus: Chacun a son gout, ma temo che stavolta faremmo un errore, tanto più se consideriamo che il famoso ipotetico lettore di passaggio di cui tanto abbiamo favoleggiato in passato, potrebbe essere indotto a credere che qui, su Operadisc, pensiamo che la Sutherland fosse - cito testualmente - totalmente inadatta al repertorio italiano.
Follia, Vittorio: né più né meno. E falso storico.
Questo, scusami, non lo accetto.
[...]Quello che scrivi è un'affermazione pesante perché tenterebbe di porsi come un concetto universale: il che, come puoi capire, è inaccettabile, tanto più se consideriamo che la de cuius è cantante storica, leggendaria, che ha messo ipoteche pesantissime per esempio in ruoli Pasta come Norma (visto che ne stiamo parlando in questo periodo) di cui - per dire - rappresenta l'epitome tanto quanto se non più di quella Callas che pure tanto amiamo. [...]

VGobbi ha scritto:Si sa che la linea editoriale di OD nei confronti della Sutherland e' sfacciatamente pro e ne prendo atto, ma lasciami esprimere tutte le mie perplessita' di come la cantante australiana sia un must nel ruolo di Norma, dove almeno meta' opera e' costituita da recitativi e monologhi d'intinseca bellezza oltre che di vitalissima importanza ... e dove e' palese il punto debole della Joan nel campo della dizione ed aggiungerei anche nella capacita' di accentare le parole. Mah ...

Enrico ha scritto: Queste tue affermazioni hanno "ispirato" le mie riflessioni su Norma (che proseguiranno, prima o poi): ma tu sei rimasto fermo al punto di partenza!
Se avessi più tempo e meno sonno, e meno discussioni lasciate a metà e da continuare, proverei anche a spiegare dettagliatamente perché, secondo me, la Sutherland è stata una grandissima interprete di molte opere italiane, compresi i recitativi e comprese Norma e Traviata e Lucia, indipendentemente dal parere negativo espresso più volte da Matteo sulla Lucia dell'australiana.
Credo di avere conosciuto questo sito a partire dall'articolo di Emanuele d'Angelo sulla Sutherland, che è ancora oggi salvato nella mia lista dei "preferiti" (http://www.operadisc.com/rec_cantanti.php?id2=5).

Piaccia o non piaccia la Sutherland è stata per molti versi la cantante del secolo XX, non soltanto per le qualità vocali, ma anche per un modo diverso (potremmo dire anti-realista) di interpretare alcuni personaggi e ciò ha fatto di lei, nel suo tempo e in certi ruoli, una vera innovatrice: Norma e Turandot (sebbene quest'ultima solo in disco) si pongono come esempi paradigmatici, ma l'elenco potrebbe continuare. Ma questo non fa altro che rimettere al centro la grandezza della stessa Callas che ha seminato nei solchi che la Sutherland ha fatto fruttificare. In questo caso: la maestra è stata davvero grande se l'allieva per molti versi l'ha superata.
Inoltre c'è da considerare anche la preparazione e l'affinamento tecnico che ha portato la Sutherland a cantare anche in tarda età: d'accordo con le oscillazioni e con l'usura, ma con il timbro e l'approccio personalissimi. Faccio un'ultima osservazione: imitatrici (anche se il termine è orrendo) della Callas ce ne sono state e ce ne sono, ma della Sutherland? C'è un motivo?

Salutoni, Luca.
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Re: Joan Sutherland

Messaggioda Rodrigo » lun 20 mag 2013, 23:59

Beh Luca, la Callas a mio parere ha conosciuto uno stuolo di cantanti che ne hanno imitato alla fin fine aspetti marginali o anche veri e propri "tic". Le uniche che ne hanno,portanto avanti alcuni aspetti centrali - fatte salve le rispettive ben delineate autonomie artistiche - sono a mio avviso la Gencer e la Scotto.
Invece vedo una diretta discendenza dall'australiana nella Anderson e, per certi versi almeno, nella Sills e nella Caballe'. Un qualche retaggio della Suth.eland lo vedo anche nella Studer anche se la statura è molto inferiore.
saluti
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Re: Joan Sutherland, risposta a Vittorio e teo.emme

Messaggioda pbagnoli » mar 21 mag 2013, 10:37

teo.emme ha scritto:Dopo innumerevoli riflessioni e ascolti, almeno in Norma sono d'accordo con Vittorio. Ebbene sì...

Perché?
Come ho detto anche a Vittorio, rispetto ovviamente la soggettività del giudizio, ma... perché?
E' un ruolo su cui la cantante australiana ha costruito la sua fama o, quanto meno, una buona parte di essa.
Certo, come sappiamo è una visione completamente diversa da quella della Callas ma, almeno teoricamente, più costruita sul modello Pasta.
Per cui: perché?
Immagino che non siano solo ragioni di gusto personale
"Dopo morto, tornerò sulla terra come portiere di bordello e non farò entrare nessuno di voi!"
(Arturo Toscanini, ai musicisti della NBC Orchestra)
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Re: nuovi articoli in home

Messaggioda DottorMalatesta » mar 21 mag 2013, 16:34

Luca ha scritto:Piaccia o non piaccia la Sutherland è stata per molti versi la cantante del secolo XX, non soltanto per le qualità vocali, ma anche per un modo diverso (potremmo dire anti-realista) di interpretare alcuni personaggi e ciò ha fatto di lei, nel suo tempo e in certi ruoli, una vera innovatrice: Norma e Turandot (sebbene quest'ultima solo in disco) si pongono come esempi paradigmatici, ma l'elenco potrebbe continuare.

Bellissima e puntualissima definizione Luca (almeno quanto il "Mastrolindo" per definire Del Monaco :mrgreen: ).
Caro Vittorio e teo.emme,
e vi sembra poco?

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Re: Joan Sutherland

Messaggioda Luca » mar 21 mag 2013, 21:35

Ma, Rodrigo, un conto è imitare la Callas (cf. Aliberti, Patané, Dragoni, tanto per fare qualche nome), un altro è approfondirne la proposta: accogliere la palla e continuare il gioco. E' quello che hanno fatto una Anderson (ma perché no, anche una Te Kanawa: un misto appunto di L. Price e J. Sutherland) e alcune di quelle che nomini. La Gencer è un pò un caso a sé: si è formata con la Arangi Lombardi con uno stile ottocentesco che simula ma non ha la freneticità callasiana, né il virtuosismo liquido della Sutherland (esiste un'intervista in cui la cantante turca non è molto propensa ad inserire abbellimenti e trilli nelle cabalette). Ci ha lasciato comunque cose egregie. Per la Sills e la Caballé, coeve della Sutherland, andrei forse più cauto: hanno avuto un periodo aureo più breve e hanno fatto anche cose piuttosto bruttarelle o comunque off-limits (pensiamo alla Gilda della Sills con Kraus e alla Santuzza o Gioconda della Caballé), ma poi non avevano che qualche analogia nel loro strumento che le avvicinasse alla Joan. Che poi ci piacciono è un altro conto (tra le due personalmente preferisco la Gencer e la Sills che non mi fanno mai dormire, mentre la Caballé spesso e volentieri), ma come grinta interpretativa (Callas) e come perfezione maliosamente apollinea dei suoni, senza contare l'acrobatismo vocale (Sutherland) anche queste due esimie cantatrici sono un gradino o due sotto la Sutherland e la Callas (regine diversissime tra loro per un'infinità di elementi oggettivi).

Salutoni, Luca.
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