Natalie Dessay

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Messaggioda fadecas » gio 27 set 2007, 23:45

Scusate l’intromissione di un alieno dal “genere” Dessay.
Faccio mio l’apprezzamento per l’interesse estremo toccato dallo snodo della discussione e per la straordinaria ricchezza argomentativa dispiegata sui diversi fronti dai partecipanti. Ma … non c’è il forse il dubbio che sia un po’ sproporzionato alle dimensioni effettive del caso?

Ho appena ascoltato la registrazione della Lucia Dessay del 2004 (Chicago), e sono rimasto letteralmente allibito per il fatto che non mi abbia trasmesso assolutamente nulla di diverso dal convenzionale.
Nella tradizione della linea liliale e miniaturizzata del soprano leggero, dal registro centrale un po’ vetroso, complessivamente linda ed educata ma totalmente aliena da far balenare una minima ombreggiatura drammatica, o un minimo di spessore emozionale che andasse al di sopra di una lettura corretta e con le note a posto …
Non voglio citare esempi inarrivabili, appunto, ma una Luciana Serra, al confronto, era una musa dello scavo espressivo.
Forse mi manca il supporto visivo, o forse non ho le antenne giuste per captare questo tipo di grandezza e di innovatività …
Chiedo ancora venia, e mi riservo di approfondire il caso.

Saluti, Fabrizio
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Messaggioda pbagnoli » ven 28 set 2007, 8:37

fadecas ha scritto:Scusate l’intromissione di un alieno dal “genere” Dessay.
Faccio mio l’apprezzamento per l’interesse estremo toccato dallo snodo della discussione e per la straordinaria ricchezza argomentativa dispiegata sui diversi fronti dai partecipanti. Ma … non c’è il forse il dubbio che sia un po’ sproporzionato alle dimensioni effettive del caso?

Assolutamente no, Fabrizio.
Ragazzi, non è per dire: va bene i gusti (imprescindibili) di ognuno, ma stiamo parlando di una delle 10 (non sono di più) cantanti più importanti della Storia attuale (e di parte di quella passata recente) !
Va bene, benissimo che uno preferisca Tizia, Caia e Sempronia, ma il paragone con alcuni degli esempi riportati - fra cui la povera Serra, senza se e senza ma la Lucia più disastrosa che io ricordi fra quelle viste a Teatro, non si pone nemmeno nei titoli di coda.
Poi, ripeto a te come ho già detto anche a teo e tutti gli altri che hanno alimentato questa bella discussione: ognuno ami chi gli pare, com'è giusto e bello che sia, ma cerchiamo di stare dalle parti della ragionevolezza!...
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Messaggioda PQYD » ven 28 set 2007, 8:44

Ok che era stonata e piuttosto fissa (ma neanche sempre), però nel momento in cui, Dessay e Massis a parte, circolano a piede libero Lucie del calibro di Patrizia Ciofi, Mariola Cantarero e Desirée Rancatore, anche una vocina come la Serra comincia a sembrare un peso massimo...
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Messaggioda pbagnoli » ven 28 set 2007, 9:21

Ragazzi, ma l'alfa e l'omega dell'opera si riduce a Lucia? 8)
A parte ciò, delle tre che hai citato la più potabile mi sembra la Ciofi; la Cantarero è improponibile e la Rancatore... :?
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Messaggioda PQYD » ven 28 set 2007, 9:33

Mi sembrava che il discorso vertesse sulla Lucia.

E comunque possiamo parlare di altri ruoli della Serra... che ne dici del Turco in Italia? altro scomodo termine di paragone per le Fiorilline attuali e aspiranti tali :twisted:
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Messaggioda pbagnoli » ven 28 set 2007, 9:41

PQYD ha scritto:Mi sembrava che il discorso vertesse sulla Lucia.


No.
Il discorso verteva sulla Dessay e, da lì, è diventato un thread sui rapporti fra Dessay e Lucia, che mi sembrava piuttosto limitativo (ecco perché ho chiesto cortesemente di cambiare argomento).
La Serra è OT; se vuoi, se ci tieni, puoi aprire un thread a parte :D
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Messaggioda fadecas » dom 30 set 2007, 0:06

pbagnoli ha scritto:
fadecas ha scritto:Scusate l’intromissione di un alieno dal “genere” Dessay.
Faccio mio l’apprezzamento per l’interesse estremo toccato dallo snodo della discussione e per la straordinaria ricchezza argomentativa dispiegata sui diversi fronti dai partecipanti. Ma … non c’è il forse il dubbio che sia un po’ sproporzionato alle dimensioni effettive del caso?

Assolutamente no, Fabrizio.


Ritorno sul tema integrando e soprattutto rettificando il dubbio espresso nel mio intervento precedente, in quanto ho allargato la mia conoscenza della Dessay , dopo la Lucia del 2004, con l'ascolto della Sonnambula (edizione scaligera con Florez) e della Manon (video di Bracellona).

Riconosco che, mentre la prima ha confermato le mie riserve nei confronti di un ruolo svolto con indubbia correttezza di canto ma senza nulla che esulasse dalla convenzione dei soprani leggeri di coloratura, priva di quelle risonanze e trasalimenti emotivi che secondo me devono venire fuori in qualche modo dalla frase belliniana per non confinare l'ascolto alla noia - e la Dessay sembra svegliarsi immprovvisamente dal letargo interpretativo solo nella cabaletta finale, dove fulmineamente imbocca finalmente una strada tutta sua - il video di Manon è invece stata tutt'altra cosa e mi ha lasciato tutt'altro segno.

In questo caso, invece, l'approccio a Manon è di una freschezza e di un'intensità che hanno dello sconcertante. I clichés dei passaggi obbligati di un ruolo tutt'altro troppo facilmente esposto alle insidie del protagonismo primadonnesco sono felicemente infranti dalla Dessay tramite un giocare initerrotto sul confine irrequieto tra recitativo e cantabile, con una mobilità di effetti che è veramente caleidoscopica. Un ritratto di una secchezza unica, sul cui elogio variamente espresso in precedenti interventi mi associo in pieno.

Credo che un ruolo non marginale lo abbiano avuto l'intelligente regia dello spettacolo e la piena sintonia di visione interpretativa della Dessay con il partner Villazon - a sua volta capace di restituire a Des Grieux una disperata e selvaggia sensualità con piena aderenza fra mezzo vocale e risultato espressivo (fra parentesi, perchè è OT, mi pare che questa realizzazione superi di qualche spanna quella viennese Netrebko/Alagna, coppia forse ancora più disinvolta sul piano scenico ma molto più cauta e trattenuta sul piano delle scelte vocali).

A questo punto, però, e di fronte a cotanta Manon, mi chiedo se l'avvenire della Dessay non dovrebbe dirottare piuttosto verso altre zone del repertorio che non il primo Ottocento che è stato il protagonista di questo thread.
Penso in particolare a due ruoli francesi quasi coevi, anche se molto diversi. Da un lato, una Melisande una volta tanto meno larvale e disincarnata di quanto venga fuori da altre interpreti; e, ancora di più, una Louise finalmente resituita alla secchezza naturalistica di stampo zoliano e al milieu parigino che la apparenta alla Manon di Massenet.
Sono contento, comunque, di essermi in parte ricreduto.

Un saluto a tutti, Fabrizio
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che sorpresa

Messaggioda liebelei » mer 02 lug 2008, 4:52

Mai vista ne' sentita prima, per le note ragioni. Ma complice l'afa notturna ho scaricato un pezzetto della Scena della Pazzia della Lucia , in francese per giunta , di Nathalie Dessay (e spero di scrivere il suo nome correttamente )
Accidenti.... forse di Lucia ne ho sentite migliori, ma la sua potenza tragica era entusiasmante. Se qualcuno l'ha vista a teatro magari puo' ragguagliarmi meglio.
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Re: che sorpresa

Messaggioda pbagnoli » mer 02 lug 2008, 14:28

Ahia. Stai attento, prima che qualcuno ti dica che non hai capito niente, che l'urlo è orrendo, che vuoi mettere Callas, Sutherland, Sills, Rolandi, Picchirallo e Trombetta?... :D

A parte gli scherzi, hai ragione: è immensa. L'ho sempre affermato e lo ribadisco alla luce del recente CD di arie d'opera italiane che è stato anche recensito dal nostro sito e che costituisce una tappa miliare nella comprensione di questo repertorio. Lei è nel pieno della sua maturità e, se c'è una cosa che mi dispiace, è il fatto che questa "scoperta" per te rappresenti una "sorpresa".
Non è una sorpresa in nessuna parte del mondo se non in Italia - fortunatamente non dappertutto - giacché tutto il mondo l'acclama come una delle più grandiose interpreti del teatro d'opera tout court e, per me, l'unica possibile ad un livello grandioso del repertorio belcantistico.
Attend(iam)o con ansia la sua Violetta!
"Dopo morto, tornerò sulla terra come portiere di bordello e non farò entrare nessuno di voi!"
(Arturo Toscanini, ai musicisti della NBC Orchestra)
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Re: che sorpresa

Messaggioda Pruun » mer 02 lug 2008, 14:33

liebelei ha scritto:ho scaricato un pezzetto della Scena della Pazzia della Lucia, in francese per giunta , di Nathalie Dessay


In quella francese l'urlo non lo fa 8)
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Re: che sorpresa

Messaggioda Alberich » gio 03 lug 2008, 0:38

Vedevo recentemente la sua Zerbinetta. Roba da rimanere così: :shock: Incredibile, meravigliosa, immensa. Magari è fin troppo "piena", ogni tanto potrebbe prendere meno sul serio i suoi personaggi. Però, davvero: :shock: Una delle cantanti che rendono immediatamente grotteschi i discorsi di chi anela al tempo che fu, disperandosi per il presente ingrato.
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Re: che sorpresa

Messaggioda Maugham » gio 03 lug 2008, 11:59

Alberich ha scritto:Vedevo recentemente la sua Zerbinetta. Però, davvero: :shock: Una delle cantanti che rendono immediatamente grotteschi i discorsi di chi anela al tempo che fu, disperandosi per il presente ingrato.


A che edizione fai riferimento? L'allestimento di Pelly?
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Re: che sorpresa

Messaggioda Alberich » gio 03 lug 2008, 12:41

Esattamente. Che ne pensi?
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Re: che sorpresa

Messaggioda Maugham » gio 03 lug 2008, 20:07

Alberich ha scritto:Esattamente. Che ne pensi?


Cosa ti posso dire...
Fa troppo caldo per buttare giù un pensiero ordinato. :oops: (non è rossore, ma il colore della mia pelle di fronte al PC)
Pelly compone con Carsen, McVicar, Pountney la quadriade dei miei registi di riferimento.
Quest'Arianna è esattamente l'opposto della celebrale, mortifera, ma appassionante (e teutonicissima) lettura di Guth.
Se poi Pelly me lo metti a lavorare con la Dessay... abbiamo la sintesi di quello che io penso debba essere uno spettacolo d'opera.
Ovvero teatro, teatro, teatro e ancora teatro musicale.
Pelly poi è straordinario nell'eliminare qualunque fastidiosa mediazione culturale che invece è ancora pane quotidiano per il regientheater tedesco.
Non so come dire, ha uno stile limpido, sintetico, quando tira un colpo questo arriva dritto al bersaglio.
Con Pelly non puoi equivocare e lambiccarti la testa per capire cosa abbia voluto dire.
Zerbinetta è una trasgressiva. E solo i vedovi della Gruberova non lo capiscono. :)
Dice cose irripetibili, ha una morale tutta sua ma che al contempo fa parte di tutti noi, si spinge sempre al limite, ma non lo supera mai.
E la Dessay si mette in gioco in quest'Arianna in maniera scandalosa, furibonda, chiassosa, intrigante.
Ma non sbraca mai.
Un'incrocio tra Zazie e Gelsomina (per me nella scena finale del prologo è straordinaria).
E poi, caro Alberich, la tua difinizione della Dessay quale cantante che rende immediatamente grotteschi i discorsi di anela al tempo che fu, disperandosi per l'ingrato presente è semplicemente perfetta.
Se invece di perder tempo con varie facezie tipo l'urlo nella pazzia le suorine nostrane ascoltassero, vedessero, s'interrogassero su tutto quello che precede e segue quel meraviglioso e teatralissimo grido... :wink:
Ciao
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Re: che sorpresa

Messaggioda Pruun » gio 03 lug 2008, 20:44

Maugham ha scritto:Se invece di perder tempo con varie facezie tipo l'urlo nella pazzia le suorine nostrane ascoltassero, vedessero, s'interrogassero su tutto quello che precede e segue quel meraviglioso e teatralissimo grido... :wink:


:roll: :roll: sarà...
Ma per colpa di quel meraviglioso e teatralissimo grido la nostra diva dell'interpretazione arriva praticamente afona a uno Spargi d'amaro pianto urlato e mal emesso (ho ascoltato sia la prima di settembre che il broadcast di marzo). Siccome la signora sa cantare quando vuole e sa interpretare sempre... non vedo perché in quest'occasione abbia voluto travalicare i limiti di così tanto... anche perché nel repertorio francese non si permette simili uscite...e non parlo solo dell'urlo, ma anche di quanto iperbarocchizzi il fraseggio lungo tutta l'opera... e parlo da grande ammiratore non solo della Dessay d'antan, ma anche dell'ultima Dessay (quella della bellissima Manon, Villazon a parte, e della bellissima Fille dello scorso anno, tanto per capirci).
Trovo che la sua versione francese (ho il video con Na e Tézier e credo sia a quello che si riferisca liebelei), urlo a parte, sia in generale molto meno eccessiva, molto meno caricata e, di riflesso, molto più emozionante nell'evidenziare la fragilità e la debolezza di Lucie nonché, tratto che trovo molto personale e ascrivibile solo a lei, molto più efficace nel suo esprimere una 'sessualità' scandalosa ed esplicita, proprio perchè frutto della pazzia, che nella celebre scena sembra mettere in imbarazzo i presenti molto più del vestito insanguinato di Lucia...
Dalla sua Lucia al Met rimasi deluso proprio perchè mi sembrò di trovarmi di fronte alla classica grande interprete alle prese con un delirio iperbarocco e autoglorificante in cui, per esprimere tutto, alla fine non si esprime niente...
Salutoni
G.
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