Anna Netrebko

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Messaggioda Pruun » gio 29 nov 2007, 20:46

MatMarazzi ha scritto:ciononodimeno la Netrebko (come qualsiasi Bolena che ho sentito, compresa la Ricciarelli) dovrebbe metterci tutto il suo impegno per risultare peggiore di lei.


Mica metto in dubbio che tu ami la Joan, figurati...
ma non son d'accordo, mi spiace: la Joan canta, un ruolo che poteva affrontare prima (ma la vera Bolena della Joan è Toronto 1984) ma canta, canta sempre, con momenti ancora fortissimi (il Finale 1)
Anjuska, come Elvira... insomma, non sempre :wink:
Qui poi il problema è come vedi il personaggio: la ventinovenne sballottata dagli eventi ci sta, ma ci stanno anche altre mille interpretazioni accanto a questa... e la Joan è una Bolena persuasiva e personale... oh, secondo me poi...

(P.S. - La minaccia di cui qualche settimana fa sta per essere attuata... e capirai di esserne stato inconsapevole causa :twisted: :twisted: ih ih Dammi tempo di finir la settimana Ssis... da morirne :? )
Ciao ciao
G.
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Messaggioda Calaf » ven 30 nov 2007, 17:44

MatMarazzi ha scritto:E specifico che, parlando di mitologie, non intendevo affatto dire che tu non conoscessi benissimo le interpretazioni delle signore che hai citato, solo che - secondo me - noi giudichiamo le interpretazioni del passato con una forma di "accettazione" di pregi e difetti (che diamo per acquisiti) che invece alle volte non consentiamo ai cantanti di oggi.


Ohhh...uno che la pensa come me. :shock: I cantanti in qualche modo storicizzati sono stati "digeriti" con pregi e difetti e in qualche caso hanno fatto scuola; quelli di oggi ancora no. Negli anni sessanta veramente pochi avrebbero detto che diversi dei cantanti in carriera allora, sarebbero stati mitizzati. Quello che passa il convento (frase che detesto) è spesso sottovalutato oggi, come lo è stato in passato. Se ripenso a certi commenti quando uscì la Norma della Sutherland, che io giovincello difendevo a spada tratta (anche in modo eccessivo lo ammetto) dagli sbeffeggiamenti di coloro che avevano la verità in tasca.... :roll:
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Messaggioda stecca » ven 30 nov 2007, 20:25

Calaf ha scritto:
MatMarazzi ha scritto:E specifico che, parlando di mitologie, non intendevo affatto dire che tu non conoscessi benissimo le interpretazioni delle signore che hai citato, solo che - secondo me - noi giudichiamo le interpretazioni del passato con una forma di "accettazione" di pregi e difetti (che diamo per acquisiti) che invece alle volte non consentiamo ai cantanti di oggi.


Ohhh...uno che la pensa come me. :shock: I cantanti in qualche modo storicizzati sono stati "digeriti" con pregi e difetti e in qualche caso hanno fatto scuola; quelli di oggi ancora no. Negli anni sessanta veramente pochi avrebbero detto che diversi dei cantanti in carriera allora, sarebbero stati mitizzati. Quello che passa il convento (frase che detesto) è spesso sottovalutato oggi, come lo è stato in passato. Se ripenso a certi commenti quando uscì la Norma della Sutherland, che io giovincello difendevo a spada tratta (anche in modo eccessivo lo ammetto) dagli sbeffeggiamenti di coloro che avevano la verità in tasca.... :roll:



E chi sarebbe la "novella" Sutherland di grazia ??? No dimmelo perchè giuro che corro a prendere un aereo subito per sentirla ovunque sia eh...altro che "spada tratta" (anche le novella Caballé, Scotto, Freni, Tebaldi, Price et simlia eh....)....ma dimmi te cosa mi tocca di leggere in un thread sulla Nebretko.....a quando un parallelo Horne-Bartoli ???
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Messaggioda MatMarazzi » sab 01 dic 2007, 11:34

Calaf ha scritto:Ohhh...uno che la pensa come me. :shock: I cantanti in qualche modo storicizzati sono stati "digeriti" con pregi e difetti e in qualche caso hanno fatto scuola; quelli di oggi ancora no. l:


:) Sono davvero lusingato che lo "scioglitore degli enigmi" la pensi come me (anche sulla questione della "verità in tasca").
Se avrai il tempo di guardare qualche vecchio thread (prima che tu colpissi tre volte il gong di Operadisc) potrai verificare che le questioni del relativismo delle chiavi di giudizio e della storicizzazione delle interpretazioni sono molto care a questo forum.

Sono sempre più lieto di aver fatto la tua conoscenza, anche se non ho ancora digerito la questione di Edith Mason!
:evil: :wink:

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Messaggioda Calaf » lun 03 dic 2007, 17:49

MatMarazzi ha scritto: Se avrai il tempo di guardare qualche vecchio thread (prima che tu colpissi tre volte il gong di Operadisc) potrai verificare che le questioni del relativismo delle chiavi di giudizio e della storicizzazione delle interpretazioni sono molto care a questo forum.



Lo farò volentieri non appena avrò un po' di tempo (che non è molto). Ti ringrazio.
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Messaggioda MatMarazzi » gio 03 gen 2008, 18:10

Bene, ho sentito finalmente la Netrebko dal vivo (e in uno sfazio notoriamente infido come il Met) e posso quindi riportarvi le impressioni dirette.

Sulle qualità vocali bisogna sgombrare il campo da dubbi e chiacchiericci.
Ha una gran bella voce, di timbro caldissimo e fascinoso, che risulta meglio dal vivo che registrata.
E' densa e vellutata come colore, screziata, soprattutto al centro, di rifrazioni voluttuose che sono proprie dei maggiori soprani lirici; manca di squillo e di lucentezza, questo è vero, eppure risulta ugualmente penetrante, perché (benché piccolina) ha corpo.

Gli acuti e i sopracuti ci sono eccome ...e sono facili, svettanti, di ottimo effetto. Certo, sono dei re e mi bemolle da soprano lirico e quindi capisco che risaltino meglio qui che in Puritani o Lucia, ma - credetemi - ci sono.

Dal punto di vista tecnico, vi assicuro che non è affatto quella dilettante che i soliti noti sperano che sia: certo, non è una virtuosa: le sue agilità sono maldestre e appena sufficienti (proprio come quelle della Freni, di cui potrebbe ereditare tutto il repertorio).
In compenso il suo fraseggio presenta uno spettro dinamico di tutto rispetto: gioca con abilità di pianissimi e sfumature, gestisce la frase musicale con fascino ed eloquenza.
Non è la più grande fraseggiatrice dell'universo, ma certo è un'ottima fraseggiatrice, in grado di ravvivare ed esaltare pagine di quest'opera che finora non mi avevano mai esaltato (ad esempio fatte dalla Freni o dalla Gheorghiou).

In compenso è attrice fin nel midollo; il suo ingresso in scena è una scossa elettrica; interagisce col pubblico, lo travolge, così come ispira entusiasmo in tutti quelli che la circondano.
Non credo sia "eclettica" ma nelle parti che sente (e Juliette è tra queste) non riesco a immaginare una prestazione fisico-vocale più efficace.

Per informazione, dirò che al suo fianco c'era un'ottima compagnia vocale.
Io non ho avuto Alagna, bensì Polenzani (che non avevo più sentito da un lontano don Pasquale a Firenze).
Certo, è modesto come attore (anche se ci mette tutto l'impegno) ma finissimo come vocalista: ci ha persino regalato uno splendido si bemolle smorzato alla fine di "Lève-toi, Soleil".

Favoloso artista è Nathan Gunn, che è riuscito a dare i brividi nella piccola parte di Mercutio. Quanto a Robert Lloyd, Frére Laurent, trovo che sia semplicemente incredibile.
Sono trascorsi ventun anni da quando lo sentii la prima volta (Boris); da allora l'ho ammirato dal vivo in Filippo II, in Konig Marke, nei Racconti di Hoffman e l'ho sempre trovato grandissimo.
Il suo canto è di stampo declamatorio (anche se nella variante britannica) quindi ogni tanto incespica nel legato. Oggi poi accusa anche senilità e durezze. E tuttavia ogni nota del suo canto deborda di umanità e dolcezza, di nobiltà e dolore.
Un grande...

Niente da dire sulla direzione d'orchestra, fiacca e inesistente, mentre lo spettacolo di Guy Joosten mantiene intatto il suo splendore visivo e la sua poesia.

Insomma, gran bella serata, nonostante il Jet Lag...

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Messaggioda Tucidide » gio 03 gen 2008, 18:29

MatMarazzi ha scritto:E' densa e vellutata come colore, screziata, soprattutto al centro, di rifrazioni voluttuose che sono proprie dei maggiori soprani lirici; manca di squillo e di lucentezza, questo è vero, eppure risulta ugualmente penetrante, perché (benché piccolina) ha corpo.

Sono contento che ti sia divertito, e non dubito che in Juliette Anna Netrebko sia più a suo agio che in altri ruoli.
Solo mi chiedo: non ti sembra che in un soprano come lei, dalla voce definita da te piccolina, la carenza di squillo e lucentezza (che oltretutto mi stupisce, dato che in disco sembra squillante dal sol in su) sia elemento di non poca importanza? Se ho ben capito, Mat, la Netrebko è un lirico-leggero che però, rispetto ai lirici leggeri consueti, non ha squillo in alto, forse attutito dala ricerca di quei suoni vellutati nei centri (forse ottenuti da un'ingolatura dell'emissione in quel settore...).
Inoltre, la mancanza di un'agilità sciolta non fa che aumentare i miei dubbi sulla cantante...

Chiosa spicciola sul volume: tu mi hai detto a Ferrara che la Fleming, ascoltata da te nell'enorme Bastiglia in Rusalka, risultava una voce grande, anche se poco squillante: io, ascoltata dal vivo, non l'ho trovata affatto voce grande, ma di medio calibro (anche se con molti armonici, dunque dà l'impressione di essere grande)... Tu ora mi dici che la Netrebko, al Met, risulta piccolina... Non vorrei che se la sentissi io, mi sembrasse una zanzara... :D
Il mondo dei melomani è talmente contorto che nemmeno Krafft-Ebing sarebbe riuscito a capirci qualcosa...
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Messaggioda MatMarazzi » gio 03 gen 2008, 23:39

Tucidide ha scritto:non ti sembra che in un soprano come lei, dalla voce definita da te piccolina, la carenza di squillo e lucentezza (che oltretutto mi stupisce, dato che in disco sembra squillante dal sol in su) sia elemento di non poca importanza?


Ebbene no, Tucidide, la lucentezza non mi sembra un elemento di importanza vitale.
Nemmeno la Gencer aveva voce squillante (semmai vellutata) eppure cantava Norma e Lady Macbeth.
Il punto è che la voce della Netrebko è oggettivamente bella e che a teatro si impone.
Dicendo che non è squillante intendevo solo cercare di far capire come risulta a chi non l'ha sentita a teatro.

Ci sono voci squillanti che però sono timbricamente brutte.
E ci sono voci timbricamente belle che però non sono squillanti.
Nemmeno Jessy Normann (da me sentita a teatro) aveva voce squillante.
Eppure è una delle voci più belle che abbia sentito dal vivo.

Se ho ben capito, Mat, la Netrebko è un lirico-leggero che però, rispetto ai lirici leggeri consueti, non ha squillo in alto, forse attutito dala ricerca di quei suoni vellutati nei centri (forse ottenuti da un'ingolatura dell'emissione in quel settore...).


Secondo me non è così.
A parte che io non amo le definizioni come "lirico-leggero" che non vogliono dire nulla, la Netrebko ha certo più corpo e rotondità di quelli che tu chiami lirico-leggero.
La voce non è grande ma pastosa, vellutata.
Quanto all'ingolatura... :) che devo dirti? Se ingolando si ottiene un canto così liquido e soave, viva l'ingolatura!

Inoltre, la mancanza di un'agilità sciolta non fa che aumentare i miei dubbi sulla cantante...


Certo, detto da uno che stravede per la Flagstad...

Chiosa spicciola sul volume: tu mi hai detto a Ferrara che la Fleming, ascoltata da te nell'enorme Bastiglia in Rusalka, risultava una voce grande, anche se poco squillante: io, ascoltata dal vivo, non l'ho trovata affatto voce grande, ma di medio calibro (anche se con molti armonici, dunque dà l'impressione di essere grande)... Tu ora mi dici che la Netrebko, al Met, risulta piccolina... Non vorrei che se la sentissi io, mi sembrasse una zanzara... :D


Be' sai, Tucidide,
io quest'anno festeggio il ventisettesimo anno di frequentazioni operistiche dal vivo.
E da quel lontano 1981 ho avuto modo di sentire dal vivo voci come la Dimitrova (plurime volte), la Jones e altri pesi massimi.
Credo di saper distinguere molto bene tra una voce grande e una piccola.
Quando ti ho detto che la Fleming risultava grande non intendevo grande come un palazzo (mi sembrava abbastanza intuibile) ma importante, ossia corposa e voluminosa.
La Netrebko al Met si effonde splendidamente e come l'ho sentita io l'hanno sentita altre tremila persone che l'hanno applaudita freneticamente.
Il fatto poi che la sua voce non sia "grande" (ma cosa ci vuole per Julietta? la Flagstad...) non mi pare un difetto terrificante.
Sarà che io da molti anni ho superato l'idolatria per le voci "grosse così".

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Messaggioda Tucidide » ven 04 gen 2008, 0:37

MatMarazzi ha scritto:
Inoltre, la mancanza di un'agilità sciolta non fa che aumentare i miei dubbi sulla cantante...


Certo, detto da uno che stravede per la Flagstad...

Il fatto poi che la sua voce non sia "grande" (ma cosa ci vuole per Julietta? la Flagstad...) non mi pare un difetto terrificante.
Sarà che io da molti anni ho superato l'idolatria per le voci "grosse così".

Hai risposto tu stesso: stravedo per la Flagstad, è vero, ma se la Kirsten avesse cantato Juliette con quella voce mi avrebbe fatto ridere. La Netrebko, invece, mi sembra proprio la voce adatta ad un ruolo come Juliette, ma in quel tipo di voce la mancanza di una agilità sciolta mi sembra un difetto. In Corelli la mancanza di agilità è di importanza nulla: se invece Florez fosse privo di agilità, sarebbe un difetto non da poco. :)
Quanto all'idolatria per le voci enormi, nemmeno io sono un sostenitore dei cannoni, credimi: come dici giustamente tu, per Juliette, va bene anche una voce non grande, purché sia ben proiettata e presente.
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Messaggioda stecca » ven 04 gen 2008, 23:03

MatMarazzi ha scritto: Quanto a Robert Lloyd, Frére Laurent, trovo che sia semplicemente incredibile.
Sono trascorsi ventun anni da quando lo sentii la prima volta (Boris); da allora l'ho ammirato dal vivo in Filippo II, in Konig Marke, nei Racconti di Hoffman e l'ho sempre trovato grandissimo.
Il suo canto è di stampo declamatorio (anche se nella variante britannica) quindi ogni tanto incespica nel legato. Oggi poi accusa anche senilità e durezze. E tuttavia ogni nota del suo canto deborda di umanità e dolcezza, di nobiltà e dolore.
Un grande...





Caspita Matteo io e te abbiamo proprio gusti agli antipodi, perchè io ai tempi, quando incideva e cantava a più non posso magari anche banco di Macbeth, lo trovavo terrificante....
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Messaggioda Calaf » ven 04 gen 2008, 23:27

Tucidide ha scritto:La Netrebko, invece, mi sembra proprio la voce adatta ad un ruolo come Juliette, ma in quel tipo di voce la mancanza di una agilità sciolta mi sembra un difetto.


Ma per me Juliette non richiede una voce da cosiddetto lirico-leggero, soprattutto se viene eseguita l'aria del 4° atto, e le agilità (non particolarmente vorticose) si riducono ad un paio di passi del primo atto. Sentita solo per radio la Netrebko mi parsa avere tutte le caratteristiche di una buona interprete del ruolo. Purtroppo non mi è ancora capitato di assistere a spettacoli dal vivo con lei. Con tutta probabilità succederà nell'anno in corso.
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Messaggioda MatMarazzi » sab 05 gen 2008, 19:39

Calaf ha scritto:Purtroppo non mi è ancora capitato di assistere a spettacoli dal vivo con lei. Con tutta probabilità succederà nell'anno in corso.


Attenderemo allora le tue opinioni in merito! :)
Puoi dirci in che personaggio la ascolterai?

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Messaggioda Calaf » sab 05 gen 2008, 21:01

MatMarazzi ha scritto:
Calaf ha scritto:Purtroppo non mi è ancora capitato di assistere a spettacoli dal vivo con lei. Con tutta probabilità succederà nell'anno in corso.


Attenderemo allora le tue opinioni in merito! :)
Puoi dirci in che personaggio la ascolterai?

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Sicuramente come Giulietta ne I Capuleti. Avevo preventivato anche Manon ma la vedo dura (causa lavoro ed altro).
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Messaggioda MatMarazzi » dom 06 gen 2008, 16:33

Calaf ha scritto:Sicuramente come Giulietta ne I Capuleti. Avevo preventivato anche Manon ma la vedo dura (causa lavoro ed altro).


Parigi e Vienna, quindi! :)
Vedo che anche tu viaggi molto per opere!

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Messaggioda Calaf » mar 08 gen 2008, 23:30

MatMarazzi ha scritto:
Calaf ha scritto:Sicuramente come Giulietta ne I Capuleti. Avevo preventivato anche Manon ma la vedo dura (causa lavoro ed altro).


Parigi e Vienna, quindi! :)
Vedo che anche tu viaggi molto per opere!

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Sì, appena mi è possibile.
Un saluto anche a te. :wink:
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