Gwyneth Jones

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Re: Gwyneth Jones

Messaggioda Bertarido » mer 01 ott 2008, 21:25

Buonasera a tutti! :D
Prima di tutto voglio rivolgere grandi complimenti ai moderatori del sito e al lavoro, veramente egregio, che stanno facendo!!Conosco opera disc ormai da diversi mesi, devo dire fin nei più remoti recessi, ma mai fino ad ora avevo avuto il coraggio di prendervi parte. Due parole per presentarmi: di nascita romana vivo nella stessa città da ormai quasi 50 primavere :cry: : studi pianistici alle spalle, ora archeologo nell'amministrazione capitolina ma con un'anima da melomane cresciuta e alimentata dalla lettura del Teatro d'Opera in disco del compianto Celletti :oops: ebbene sì, non inorridite! grande appassionato della vocalità e dell'estetica belcantista (come si può desumere dal mio avatar, dedicato al grande Sassone, e dal nick), tuttavia, come fa cantare Pergolesi, "non perchè mi piace il giglio gli altri fiori sprezzerò". Come ingresso nel sito però ho scelto un thread (si dice così?), che avrebbe fatto saltar sulla sedia il nostro Rodolfo (il Celletti intendo): Gwyneth Jones!!
VGobbi ha scritto:MatMarazzi ha scritto:
Qualcun altro l'ha sentita dal vivo? O ha maturato, anche solo dai dischi, sensazioni differenti?

Figurati se l'ho sentita dal vivo

Destino ha voluto che sentissi la Jones in ben quattro opere: cominciando nel 1979 con il Cavaliere diretto da Kleiber, e poi negli anni 80 con Fidelio a Berlino, Elektra e Donna senz'ombra a Vienna; che dire? concordo con Mat per quanto riguarda gli acuti: delle vere e proprie bordate come sarà difficiele sentire ancora ...Ma per il resto grandi perplessità; in quegli anni la voce della Jones già ballava paurosamente e il registro centrale non era più sotto controllo; c'era poi il problema dei suoni attaccati fissi e poi vibrati, espediente diventato di maniera ma che dal vivo era veramente fastidioso: ma negli scatti drammatici la voce aveva ancora da farsi valere. Io credo però che il grande successo della Jones sia dipeso soprattutto dalla sua ineguagliata presenza scenica: mai palscoscenico fu calcato dal donna più bella e carismatica, così come la ricordo nel finale del I atto del cavaliere di Monaco ... :P Per adesso concludo: ancora complimenti !

PS sono fresco di ascolto del concerto della Bartoli-Barnum e della Norma di Santa Cecilia: qualcuno li ha visti?, sarebbe interessante parlarne un pò

Massimo
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Re: Gwyneth Jones

Messaggioda gustav » mer 01 ott 2008, 21:44

Benvenuto!!! :D
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Re: Gwyneth Jones

Messaggioda pbagnoli » gio 02 ott 2008, 8:16

Bertarido ha scritto:Buonasera a tutti! :D
Prima di tutto voglio rivolgere grandi complimenti ai moderatori del sito e al lavoro, veramente egregio, che stanno facendo!!

Mille grazie, non s'incomodi!
Caro Bertarido (anch'io adoro Haendel), è un vero piace leggerti; invidio tra l'altro la tua esperienza in teatri mitici e sono sicuro che con Matteo troverai modo di confrontare le tue esperienze.
Credo che la Jones sia l'emblema di quel genere di cantanti che ci costringe a reinventare le categorie.
Capita che ogni tanto qualcuno si metta di traverso alle consuetudini abbattendo le nostre certezze, in questo caso per quanto riguarda fiati, saldezza, omogeneità e tutto il resto di quelle gradevolezze che ancora mandano in sollucchero molti ascoltatori italiani.
Alla luce di quanto sopra, mi permetto di non concordare con te quando dici che le ragioni del suo successo dipendevano essenzialmente dalla sua presenza scenica. Dame Gwyneth Jones ha avuto un successo eccezionale ovunque fuorché in Italia, ove non si gradiva granché questo modo di emettere la voce.
Penso che dovremmo riflettere proprio su queste caratteristiche vocali e non tanto o non solo sulla sua bellezza e sulla sua bravura scenica, caratteristiche che ebbero altre cantanti non così singolari quanto ad emissione
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Re: Gwyneth Jones

Messaggioda MatMarazzi » gio 02 ott 2008, 11:43

Caro Bertarido,
anche io sono felicissimo del tuo ingresso nella nostra piccola comunità.
Grazie infinite delle belle cose che dici di noi! :oops: E grazie dello stimolantissimo post con cui ti presenti.

Io sulla Jones, ad essere sincero, la penso un po' come Pietro.
Ossia credo che la sensazione di sgradevolezza vocale (i centri e i gravi, il cosidetto ballamento) che hai tratto nei tuoi ascolti fossero anche se non soprattutto un'istintiva perplessità per un modo di usare la voce diverso da come allora si riteneva, in Italia, giusto.
Oggi abbiamo orecchie più "elastiche" perché la comunicazione globale ci permette di fruire contemporaneamente delle scuole vocali e tecniche più disparate. Ma negli anni '70 l'Italia era veramente isolata... fuori dal mondo.
Suoni che altrove erano ritenuti lecitissimi, da noi potevano sembrare sospetti, tanto da essere forse troppo frettolosamente etichettati come "problemi vocali" o "usura".
In particolare quello che chiami "ballamento" era per me attentamente costruito dalla Jones: era un effetto tecnicamente perseguito e consapevolmente realizzato. Non era come quello della Callas...
Si può dire che non ci piace, ma (almeno per me) non che fosse frutto di usura o di perdita di controllo. Lo dimostra il fatto che quel famoso ballamento faceva impazzire i pubblici di tutto il mondo (Italia esclusa ovviamente), presso i quali la Jones continuò a impazzare per tutti gli anni '90 (quando davvero il declino era subentrato).

Per quanto riguarda Celletti e il Cellettismo, approfitto della tua simpatica presentazione, per specificare che anche io sono un cellettiano, immodestamente direi un "vero" cellettiano.
Ho sempre trovato e trovo in lui una delle voci più intelligenti, originali, documentate (almeno sul fronte del repertorio che gli interessava). Laddove era documentato (ossia esclusivamente in ambito belcantista) era capace di punti di vista talmente nuovi da scardinare le posizioni più irrigidite.
Ho poi sempre amato follemente la sua scrittura, secca e penetrante, ricca di ironia e capace di sintesi formidabili.
Infine ho sempre avuto - pur non conoscendolo personalmente - una simpatia vivissima anche umana, simpatia che non ho provato per altri famosi critici italiani.
Quanto alla sua capacità di uscire da cori e capitoli e mettere in discussione le altrui certezze (quella capacità che i suoi idolatri hanno totalmente smarrito) è la prova di una grande mente.
Quindi non temere: è a Cellettiani come te che ti rivolgi su Operadisc.

Ammirare Celletti significa conoscerlo e per conoscerlo non basta recitare a memoria ciò che scrisse, come fosse un breviario, ma occorre essere capaci di storicizzarlo, confrontarlo alle altre tradizioni critiche, inserire il suo contributo in una temperie storica e culturale ben precisa, separare ciò che è originale, è documentato, è razionale da ciò che non lo è, distinguere fra una sparata garibaldina tanto per far quadrare il cerchio e una rivoluzionaria analisi storica.
E' anche una questione di pigrizia, temo.
E' meno faticoso recitare un "credo" che sottoporre al vaglio del giudizio tutto ciò che (di esaltante e di stupido) il grande Celletti può aver scritto.



Bertarido ha scritto:PS sono fresco di ascolto del concerto della Bartoli-Barnum e della Norma di Santa Cecilia: qualcuno li ha visti?, sarebbe interessante parlarne un pò


Be' intanto dicci la tua!!!
...E spero che presto intervenga anche la super-esperta di Kunde del nostro forum.
:)

salutoni,
Mat
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Re: Gwyneth Jones

Messaggioda Calaf » ven 31 ott 2008, 2:11

Bertarido ha scritto:....mai palscoscenico fu calcato dal donna più bella e carismatica.....


Verissimo. Aggiungerei che non era nemmeno un'attrice particolarmente ricercata, anzi forse i gesti erano anche un po' convenzionali. Però aveva quel quid in scena che stregava, si chiami carisma o non so che altro. Era un'artista da vedere e ascoltare in teatro. In disco si colgono soprattutto i difetti a mio parere, anche il vibrato largo, che c'era, dal vivo appariva meno fastidioso; l'ampiezza e la forza di espansione, inoltre possono essere solo immaginate nelle registrazioni. Le mie esperienze sono circoscritte, grosso modo al decennio 1975 - 1985 e comprendono Macbeth a Firenze con Muti, Die Walküre e Salome sempre a Firenze con Metha e Donna senz'ombra a Vienna con von Dohnanyi.
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Re: Gwyneth Jones

Messaggioda Calaf » ven 31 ott 2008, 2:14

MatMarazzi ha scritto:Ammirare Celletti significa conoscerlo e per conoscerlo non basta recitare a memoria ciò che scrisse, come fosse un breviario, ma occorre essere capaci di storicizzarlo, confrontarlo alle altre tradizioni critiche, inserire il suo contributo in una temperie storica e culturale ben precisa, separare ciò che è originale, è documentato, è razionale da ciò che non lo è, distinguere fra una sparata garibaldina tanto per far quadrare il cerchio e una rivoluzionaria analisi storica.
E' anche una questione di pigrizia, temo.
E' meno faticoso recitare un "credo" che sottoporre al vaglio del giudizio tutto ciò che (di esaltante e di stupido) il grande Celletti può aver scritto.



Com'è vero!
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Re: Gwyneth Jones

Messaggioda pbagnoli » gio 07 lug 2011, 18:35

Mi è arrivata una bella compilation di brani di Gwyneth Jones dal 1964 al 1977.
Oltre a tutte le cose meravigliose di cui abbiamo parlato prima, ci sono anche alcuni brani verdiani molto molto belli. Fra questi, segnalerei in primis una stupenda "D'amor sull'ali rosee", davvero commovente per la linea di canto purissima messa in campo, con smorzature di estasiante bellezza degne della miglior Gencer.
Se ho tempo, appena posso vi metto su qualcosa
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Amo gli Inglesi!!!

Messaggioda MatMarazzi » mer 26 ott 2011, 19:58

Che meraviglia! :)

Quando vedo queste eruzioni di gioia, di autenticità, di orgoglio di appartenenza rivedo le mie posizioni su ogni forma di Patriottismo.
Dapprima penso con malinconia al "nostro" patriottismo, quello di cui ci ricordiamo solo quando ci sono soldi da chiedere... penso a Muti che, con la faccia grave e la mascella dura, ci ammorba con quell'orrore dell'Inno di Mameli, penso al pubblico che lo ascolta compunto, in piedi, serissimo (la serietà che impone una questione così seria... come l'Italia), la mano sul cuore, la bocca contratta nel disperato sforzo di mimare parole che nessuno conosce...
...Lo stesso pubblico che, non molti anni fa, se ti sentiva dire "W la Patria" ti chiamava fascista!

E poi vedo questo video che più meravigliosamente e oscenamente inglese non si può: la serata conclusiva dei Proms del 1991, che - come è tradizione - contempla l'esecuzione di "Rule Britannia".
E vedo questo pubblico che invece pare esplodere di felicità, accompagna l'orchestra fischiettando i temi patriottici, sventola bandiere, urla, salta, balla...
E poi vedo avanzare Gwyneth Jones, matronale e inossidabile "dame" dell'opera quasi sessantenne, wagneriana fastosa, Lady semplicemente imperiale, che entra (gioia e meraviglia del Kitsch) vestita da Britanna, con tanto di tridente, elmo e scudo e i seni bellicosi!
E il pubblico la accoglie con un tripudio che noi riserveremmo - al massimo - a un calciatore.
Non si sa se ridere o esaltarsi...
E, quando tutti all'unisono urlano "BRITONS NEVER NEVER NEVER SHALL BE SLAAAAAAAAAAVE", come fai a non crederci?



Salutoni,
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