Renata Scotto

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Messaggioda stecca » dom 07 ott 2007, 23:07

Luca ha scritto:Ma porrei anche un confronto tra le due versioni di "D'amor al dolce impero" (Armida di Rossini) della Callas (1954, inarrivabile e situato in un empireo vocale, quindi imparagonabile quello del '52) e della Scotto (1975): in entrambe, fatto salvo il volume ed il timbro, c'è il significato della parola unito all'abilità vocalistica che rendono godibili entrambe le versioni.

.


Ci sarebbe per vero una terza versione (straordinaria) del rondò di Armida incisa per un recital RCA di rarità rossiniane del 1968 ma tanto è inutile che lo dica qui perchè evidentemente "quella" cantante qui proprio non trova usbergo.....

P.S. amo tantissimo la Scotto sia chiaro....
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Messaggioda MatMarazzi » lun 08 ott 2007, 0:33

stecca ha scritto:Ci sarebbe per vero una terza versione (straordinaria) del rondò di Armida incisa per un recital RCA di rarità rossiniane del 1968 ma tanto è inutile che lo dica qui perchè evidentemente "quella" cantante qui proprio non trova usbergo.....
...


Ma dai, esagerato! :)
E' evidente che il "D'amore" della Caballé è stupendo.
E anche le rarità verdiane non scherzano!

Piaccia o non piaccia, la Caballé è stata una delle maggiori operiste del '900.

...anche tu, poi, non mi sembri così sussiegos con chi non è la Caballè; mi riferisco alla Stratas, che - ti piaccia o no - è stata internazionalmente amata anche lei e... per tanti più anni della catalana.
;) Il bello è proprio che possiamo scegliere quel che più ci aggrada (e contestare ciò che non ci va).

Salutoni
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Messaggioda Domenico Donzelli » lun 08 ott 2007, 18:14

gli ascolti diretti di renata scotto sono stati pochi nella mia esperienza di ascoltatore perchè dopo i famosi vespri scaligeri la signora frequentò per qualche anno altri teatri italiani e poi fu ospite fissa del met e quindi un poco irraggiungibile
Inoltre dagli anni 70 in poi la Scotto abbandonò il repertorio del soprano lirico leggero che le aveva dato la prima, grandissima fama.
Parlare della Scotto come di una grandissima cantante ed interprete è superfluo.
Non c'è nulla nella sua carriera della Scotto che no sia stato studiato preparato quasi con spasimo di fare benissimo, di esprimere, di dare il massimo.
In questo è stata una grandissima prima donna nel senso migliore del termine
Pensare di gestire opere come Gioconda o Macbeth deve nascere come idea da una grande autostima, ma per essere realizzato da una forza di carattere, studio che hanno il paio in pochissime primedonne (penso alla Callas alla Olivero ed alla Horne).
Le trovate e le pensate della Scotto davanti a difficoltà sulla carta insormontabili per il suo mezzo (per tutti il finale di Gioconda) o dove si doveva confrontare con esecuzioni storiche (Lucia e Gilda in gioventù, il Donizetti tragico dove le Gencer e le Caballè imperversavano e penso al finale del secondo della Rohan o la parte di Bolena) sono esemplificative dell'assunto.
La Scotto può essere stata esagerata, presuntuosa, mai banale, ovvia e scontata.
Poi nessuno nega i miagolii, l'accento talvolta lezioso, il vizso del passo più lungo della gamba nella scelta dei ruoli e i conseguenti gli acuti stridenti ed oscillanti, ma la Scotto non si è mai tirata indietro non ha mai barato non ha mai preso in giro sè stessa ed il suo pubblico secondo una legge non scritta che è la sola che regga il teatro d'opera.
GRANDE RENATA!!!
Grande anche nei difetti. Quando si guadagnava serate di fischi per aver detto la sua - discutibile - opinione sulla Callas, quando cantava una parte che non le stava (Berta nel Profeta piuttosto che la Lady), ma banale, scontata, ovvia mai
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Messaggioda Pruun » lun 08 ott 2007, 18:50

Quoto Donzelli in tutto e per tutto...
con la Scotto non ci si annoia mai!! :D
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Messaggioda walpurgys » lun 08 ott 2007, 20:30

Domenico Donzelli ha scritto:gli ascolti diretti di renata scotto sono stati pochi nella mia esperienza di ascoltatore perchè dopo i famosi vespri scaligeri la signora frequentò per qualche anno altri teatri italiani e poi fu ospite fissa del met e quindi un poco irraggiungibile
Inoltre dagli anni 70 in poi la Scotto abbandonò il repertorio del soprano lirico leggero che le aveva dato la prima, grandissima fama.
Parlare della Scotto come di una grandissima cantante ed interprete è superfluo.
Non c'è nulla nella sua carriera della Scotto che no sia stato studiato preparato quasi con spasimo di fare benissimo, di esprimere, di dare il massimo.
In questo è stata una grandissima prima donna nel senso migliore del termine
Pensare di gestire opere come Gioconda o Macbeth deve nascere come idea da una grande autostima, ma per essere realizzato da una forza di carattere, studio che hanno il paio in pochissime primedonne (penso alla Callas alla Olivero ed alla Horne).
Le trovate e le pensate della Scotto davanti a difficoltà sulla carta insormontabili per il suo mezzo (per tutti il finale di Gioconda) o dove si doveva confrontare con esecuzioni storiche (Lucia e Gilda in gioventù, il Donizetti tragico dove le Gencer e le Caballè imperversavano e penso al finale del secondo della Rohan o la parte di Bolena) sono esemplificative dell'assunto.
La Scotto può essere stata esagerata, presuntuosa, mai banale, ovvia e scontata.
Poi nessuno nega i miagolii, l'accento talvolta lezioso, il vizso del passo più lungo della gamba nella scelta dei ruoli e i conseguenti gli acuti stridenti ed oscillanti, ma la Scotto non si è mai tirata indietro non ha mai barato non ha mai preso in giro sè stessa ed il suo pubblico secondo una legge non scritta che è la sola che regga il teatro d'opera.
GRANDE RENATA!!!
Grande anche nei difetti. Quando si guadagnava serate di fischi per aver detto la sua - discutibile - opinione sulla Callas, quando cantava una parte che non le stava (Berta nel Profeta piuttosto che la Lady), ma banale, scontata, ovvia mai


GRANDISSIMA E CORAGGIOSISSIMA!!!
L'ho conosciuta ne ''L'Elisir d'amore'', ''Norma'', ''Bohème'', ''Le Villi'', ''Nabucco'', ''Rigoletto'' ed è inarrivabile...non si può non amarla, difetti inclusi (gli acuti tiratini) :D e una personalità cosi' travolgente merita rispetto per quello che ha dato.
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Dir Treuen dank' ich
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Messaggioda Luca » lun 08 ott 2007, 21:07

Vedo che la Scotto appassiona ed è amata da molti ! Come non amarla !!!!
Anche io dico GRANDE RENATA (e grandissimo Donzelli per quello che ha scritto !). :D

Saluti, Luca.
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Messaggioda VGobbi » lun 08 ott 2007, 21:14

Luca ha scritto:Anche io dico GRANDE RENATA (e grandissimo Donzelli per quello che ha scritto !).

Confesso che mi ha sorpreso quel che ha scritto Donzelli. E' lecito domandarsi una cosa, cosi' per curiosita'. Come mai perdoni certe emissioni non proprio ortodosse della Scotto, specie nelle note acute non del tutto inappuntabile (per utilizzare un eufemismo), mentre non perdoni una virgola per altri cantanti? E' solo questione che la Scotto era capace comunque di non annoiare mai?
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Messaggioda In Tenebris » lun 08 ott 2007, 22:53

VGobbi ha scritto:certe emissioni non proprio ortodosse della Scotto, specie nelle note acute non del tutto inappuntabile (per utilizzare un eufemismo)

La Scotto ha iniziato la carriera con una tecnica abbastanza ortodossa, eccetto qualche secchezza sugli estremi acuti. Purtroppo non ha corretto subito questo difetto e le imperfezioni tecniche, anche se infime, se non si risolvono subito non fanno che amplificarsi. In più la Scotto ad un certo punto della sua carriera ha accellerato il processo di disfacimento vocale lanciandosi in ruoli TROPPO immensi per le sue capacita da lirico leggero (Norma, Abigaille, lady Macbeth, Gioconda ecc..) che l'hanno obbligata a forzare oltremisura (un po' come la rana che vuole farsi grande come il bue e poi scoppia) diventando tutta uno stridore, con una voce che risultava in zona di passaggio oscillante e aspra ed acuti che erano vere urla laceranti. Sarà anche un modello di fraseggio ma per me il suo non è canto, ma uno strazio per le orecchie.
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Renata Scotto

Messaggioda Luca » lun 08 ott 2007, 23:01

E' solo questione che la Scotto era capace comunque di non annoiare mai?
========================================
L'hai detto, caro Vittorio ! Ed inoltre è stata una cantante coraggiosa nelle scelte fatte con azzardo, ma anche con intelligenza ed abilità. Altre cantanti più dotate timbricamente si sono allineate al... "risaputo", lo hanno fatto bene e talvolta benissimo, ma prevedibile. Quando ascolto la Scotto in Lady o Gioconda non posso che tributare il massimo rispetto ad un'artista che ha saputo mettere a frutto una preparazione che le ha consentito di iniziare come soprano lirico-leggero (pensiamo al Walter della Wally con la Tebaldi nel '53) con tutti requisiti e poi terminare con personaggi distanti anni luce da quelli della sua infanzia e giovinnezza vocale. Però se tu ascolti le agilità di forza di Lady non ti dimentichi che la Scotto le ha fatte anche di grazia con Amina ed egualmente i molti squarci lirici di Gioconda ti fanno comprendere che alle spalle c'era il Verdi di Don Carlos e di Desdemona. Se ci sono gli acuti striduli che gli vengono rimproverati, mi chiedo: perché non si rimproverano certe bellurie vocali talvolte messe a sproposito, certi tempi non rispettati e certe iper-lentezze che ci sono state propinate per oro colato ?

Non so, ma quando ascolto la Scotto è come quando ascolto la Sutherland o la Gencer (tre cantanti diversissime) per me è esplorare una miniera di pietre preziose. Con altre il meccanismo è debole oppure non scatta affatto.
Che ci volete fare ?

Saluti, Luca.
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Messaggioda Domenico Donzelli » mar 09 ott 2007, 8:54

In Tenebris ha scritto:
VGobbi ha scritto:certe emissioni non proprio ortodosse della Scotto, specie nelle note acute non del tutto inappuntabile (per utilizzare un eufemismo)

La Scotto ha iniziato la carriera con una tecnica abbastanza ortodossa, eccetto qualche secchezza sugli estremi acuti. Purtroppo non ha corretto subito questo difetto e le imperfezioni tecniche, anche se infime, se non si risolvono subito non fanno che amplificarsi. In più la Scotto ad un certo punto della sua carriera ha accellerato il processo di disfacimento vocale lanciandosi in ruoli TROPPO immensi per le sue capacita da lirico leggero (Norma, Abigaille, lady Macbeth, Gioconda ecc..) che l'hanno obbligata a forzare oltremisura (un po' come la rana che vuole farsi grande come il bue e poi scoppia) diventando tutta uno stridore, con una voce che risultava in zona di passaggio oscillante e aspra ed acuti che erano vere urla laceranti. Sarà anche un modello di fraseggio ma per me il suo non è canto, ma uno strazio per le orecchie.



Vero non è un modello di canto se per modello di canto assumiano Sutherland, prima Callas e le più recenti Cuberli e Devia.
E non lo è per quel malefico vizio del passo più lungo della gamba.
Però sapeva cantare eccome e se evitava di sembrare quel che non era era splendida anche in termini di puro canto.
Esemplifico ascoltare l'Isabella del Robert Le Diable fiorentino (intendiamoci era in gara diretta con Joan Sutherland, Semiramide e la gara è sempre stata uno stimolo assoluto per la nostra)oppure una Lucia marsigliese (febbraio 1970) con Vanzo, dove la lontananza da obblighi di tragicità vocale le consentiva di cantare con la sua voce.
Però il discorso è un altro ossia quale sia la vera voce della Scotto.
In tempi recenti mi è capitato di sentire la Scotto ante cura Llopard ( anno 1960, se non erro), il colore era più scuro e non c'era quella leziosaggine del timbro che sarà sigla interpretativa e limite della Scotto soprano di coloratura. In compenso si percepisce che qualche cosa sui primi acuti non gira. Ripeto sui primi, quei primi acuti che almeno sino al 1980 saranno saldi (altrimenti non canti Valois e Gioconda senza un si bem decente e facile). Credo che la cura Lloppard, che partì dalla respirazione le abbia consentito a scapito della qualità timbrica (da quei dischi si capisce perchè la studentessa era stata qualificata mezzosoprano) una sicurezza nella zona medio alta che prima la cantante naturalmente non aveva.
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Messaggioda pbagnoli » mar 09 ott 2007, 9:49

In Tenebris ha scritto:
La Scotto ha iniziato la carriera con una tecnica abbastanza ortodossa, eccetto qualche secchezza sugli estremi acuti

Caro (o cara) "In tenebris" ( come diceva Mike Bongiorno? Allegria! ), siamo lieti della tua comparsa in questo forum, ma gradiremmo conoscerti e sapere chi tu sia almeno per sommi capi, come abbiamo fatto tutti.
Se vai nella sezione "Il salotto", troverai un thread che ti permetterà di presentarti.
Grazie!
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Messaggioda bergonzi » mar 09 ott 2007, 11:14

'Sto link, rossiniano? Lo vogliamo!
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Messaggioda Pruun » mar 09 ott 2007, 12:21

bergonzi ha scritto:'Sto link, rossiniano? Lo vogliamo!


Mi associo alla richiesta...
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Messaggioda MatMarazzi » mar 09 ott 2007, 14:21

Pruun ha scritto:
bergonzi ha scritto:'Sto link, rossiniano? Lo vogliamo!

Mi associo alla richiesta...


Mi associo anche io! :)
Una Vitellia della Scotto è davvero una bomba.

Ma, Rossiniano, non mettere solo il "non più di fiori"...
Metti - se puoi - anche il terzetto col re sopracuto! ;)

Grazie mille,
Mat
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Messaggioda VGobbi » mar 09 ott 2007, 19:20

Ringrazio Donzelli e Luca per le spiegazioni esaurienti.
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