Renée Fleming

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Messaggioda Pruun » lun 04 ago 2008, 20:43

Tucidide ha scritto:non mi stanco mai di guardare il video dell'Eugen Onegin del febbraio scorso dal Met. Fra la regia, il gioco delle luci, la sua meravigliosa Tatiana e il virile Onegin di Hvorostovky, lo trovo un video superlativo.
Peccato che non uscirà mai in dvd. :(


Dovresti fare ammenda anche di questo: è da poo uscito per la DECCA!! :wink: :D
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Re: Re:

Messaggioda Tucidide » lun 04 ago 2008, 20:53

Pruun ha scritto:
Tucidide ha scritto:non mi stanco mai di guardare il video dell'Eugen Onegin del febbraio scorso dal Met. Fra la regia, il gioco delle luci, la sua meravigliosa Tatiana e il virile Onegin di Hvorostovky, lo trovo un video superlativo.
Peccato che non uscirà mai in dvd. :(


Dovresti fare ammenda anche di questo: è da poo uscito per la DECCA!! :wink: :D

Eh, ma allora disperavo della possibilità di vederlo in DVD. Avevo letto che il Met aveva sottoscritto un contratto esclusivo con la EMI e che gli artisti non EMI non sarebbero più finiti in DVD da produzioni del Met. Tutte boiate, fortunatamente. :D A dicembre, ad esempio, verrà girato il DVD di Thais. :mrgreen:
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Re: Renée Fleming

Messaggioda MatMarazzi » mar 05 ago 2008, 16:27

Tucidide ha scritto:Sottopongo invece questo, cantato alla TV tedesca nel 2004.
http://www.classicalrelatedperformances.com/refl/rusalka.wmv

in confronto all'esecusione parigina
http://it.youtube.com/watch?v=1tImMZLfHaE

Che dite? A me sembra più rispettosa del ritmo. Ovviamente ci sono corone lunghe, qua e là, ma mi pare una delle sue meno sbrodolose.


O - mio - Dio!

Tucidide... ho sentito l'incisione del concerto.
:shock: :shock: :shock: :shock:
Be' sicuramente ti ringrazio di averci sottoposto questo raro ascolto.
Che dire... mi è piaciuto, però ora mi toccherà farmi le analisi per la glicemia e il colesterolo.
:D :D :D

sì.. è vero che in questo concerto la Fleming risulta efficace. Come si fa a non volerle bene?... Specie con quella deliziosa pettinatura da Jennifer Aniston in Friends... :)
Inoltre adesso mi è più chiaro quell'atteggiamento da "gattina di cui tu parlavi, ora tristina, ora felicina, ora imbronciatina ora ridolina (ma nessuno in sala aveva un lecca-lecca da regalarle?). :twisted:
Inoltre ammetto che nella prima parte della strofa (prima del refrain) è più sobria a livello ritmico... (e gioca benissimo di colori e velluti).
Ma santo Cielo, quando arriva il tema ...ne combina una più di Bertoldo!
Peggio che a Parigi!!!! Non ha più ritegno.
Ci manca solo che si spogli nuda!
:)

Guarda, a parte gli scherzi e le ironie, tu sai che io sono un accanito sostenitore di Madame René.
E' una grande artista una grandissima "icona" operistica.
Ma ...c'è un limite! :)

Per rifarmi le orecchie mi sono riascoltato dieci volte la Von Stade e altrettante la Mattila, che vi sottopongo
http://it.youtube.com/watch?v=Xw2Y25GoD34&feature=related

Sentitela!
Sentite soprattutto il ritornello, solo per avere idea di quanto è bello questo tema, se non lo si fa a pezzi! :)
Di quanto è commovente nella sua semplicità la sottolineatura ritmica col pizzicato a inizio battuta, quasi una tuffo al cuore, se non la si annacqua in mille rallentamenti.
Di quanto è emozionante (se non la si violenta) quella sensazione di "immobilismo...in tensione" che la melodia comunica, come un sogno che si cerca ostinatamente di prolungare, a cui si vuole credere a tutti i costi.

Un abbraccione a tutti i Fleminghiani del mondo, soporattutto a quelli simpaticissimi di Faenza! ;)

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Re: Renée Fleming

Messaggioda Tucidide » mar 05 ago 2008, 17:59

Mat, giuro, sto ridendo di cuore. :D Non certo perché non rispetti le tue posizioni o le consideri risibili, ma per come hai impostato la risposta. Questo è uno dei tuoi post-capolavoro, davvero.
Sarò sintetico e parlo di Karita Mattila, artista che stimo e che ha lasciato personaggi notevoli. La sua Agathe con Davis è una delle meno imbambolate: nella stupenda prima aria prende in mano le redini del ritmo e impone un andamento lievemente più mosso della media, risultando a suo modo pugnace e volitiva. Non oso pensare a cosa sarebbe quell'aria in bocca alla Fleming :mrgreen: Sarei curiosissimo di sentirla nel pezzo. :)
La sua incisione del canto alla Luna, nel disco Philips diretto da Pritchard è stato il mio primo approccio al pezzo. Avevo la metà degli anni che ho adesso, ad occhio e croce, e come adesso ero piuttosto pazzoide, oltre che ignorante e poco più che neofita - e non è che sia molto migliorato, a dire il vero. :roll:
Mi piace il suo canto alla luna, davvero: è stata lei a farmelo piacere (quando si dice l'importanza della "prima volta"), e pensa che comperai il mio primo disco della Fleming, il recital con Solti, proprio per sentire un'altra esecuzione dell'aria di Rusalka. Ti dico com'è andata a finire? No... mi sa che te lo immagini da te!
Comunque, Mat, riallacciandomi a quanto dici in altro thread, ossia della possibilità di convincermi che la Fleming spappola il canto alla luna, non c'è bisogno che tu mi convinca: lo so benissimo. :) Il problema è che per te è un peccato capitale, che può essere tollerato solo prendendola per una simpatica divastra acconciata alla Jennifer Aniston, mentre per me quelle stesse colate di melassa, quelle "porconate" sono sublimi. :D
Ascolto proprio in questo momento la sua scena della lettera fresca fresca da Tanglewood (cantata due giorni fa). Allarga, allarga, allarga, senza ritegno, senza vergogna, con un compiacimento sorridente ed amabile.Attacca in ritardo alcuni versi, per preparare l'effetto del pianissimo, insomma, ne fa "una più di Bertoldo". :D
Ma lo confesso: era da tempo che non mi emozionavo così. A momenti piangevo :cry: :cry: :cry: Per fortuna che poi ho letto il tuo post e sono tornato a ridere di gusto. :D
Salutoni a tutti i Ferraresi in "iperglicemia da abuso di Fleming".
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Re: Renée Fleming

Messaggioda MatMarazzi » ven 08 ago 2008, 18:29

Tucidide ha scritto: Il problema è che per te è un peccato capitale, che può essere tollerato solo prendendola per una simpatica divastra acconciata alla Jennifer Aniston, mentre per me quelle stesse colate di melassa, quelle "porconate" sono sublimi. :D


Ma no, Tuc... :)
Il fatto che io scherzi su queste cose, non vuol dire che per me la Fleming si fermi a civetterie e divismi.
Tutt'altro! C'è sostanza in lei! Sostanza artistica! Potenziale da vera interprete.
Un altro dei casi (per rifarmi a un altro tuo thread) che dimostrano lo sfavillìo dei nostri tempi.

E poi anche io trovo che queste concessioni "sbrodolose" del suo modo di essere interprete (come la sovraesposizione sentimentale, il tono da primadonna cinematografica, l'abbandono compiaciuto) possano rendere oro nei personaggi giusti, tanto solo ben realizzati da lei.
Le mie critiche si limitavano al caso "specifico" di Rusalka, anzi di una precisa aria che rischia - più di altre - di apparire sdolcinata oltre misura. Un pregio in un caso può diventare difetto in un altro.
La super-retorica della Gencer (ad esempio) me la rende ridicola in Liù, ma è proprio quella che rende unica la sua Maria Stuarda. Prendi il "divismo" della Fleming e mettilo in (che so) "Francesca da Rimini" o "Elena Egizia" e risulterà strepitoso; mettilo in Desdemona o in Manon e ti saturerà.
Tutto questo per me, ovviamente.

Che ruoli ti piacerebbe che la Fleming mettesse in repertorio?

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Re: Renée Fleming

Messaggioda Tucidide » ven 08 ago 2008, 20:53

MatMarazzi ha scritto:[Che ruoli ti piacerebbe che la Fleming mettesse in repertorio?

Ho proprio proposto questo quesito ai membri del group dei fan della Fleming.
A parte risposte deliranti, come Tosca, GIlda e Adriana Lecouvreur :shock: :shock: :shock: , ho appreso che la divona sta pensando ad Elsa, Ariadne (in teatri non grandi) e forse anche al Trovatore.
Io personalmente avrei sogni un po' pazzi ed irrealizzabili (sul mettere del tuo di Cura come Guy de Monfort) :D .
Mi piacerebbe che interpretasse la Dido di Purcell, la Cleopatra del Giulio Cesare di Handel (per quanto la coloratura di "Da tempeste il legno infranto" la possa trovare a mal partito), e, perché no, Manon Lescaut di Puccini - parli con uno che adora la sua Manon di Massenet.
Di recente, poi, mi è venuta un'idea davvero impossibile. Anche se per Monteverdi occorre una padronanza linguistica superiore, con un buon ripetitore e un buon maestro di lingua italiana, potrebbe fare un'Ottavia interessante. Ma questa è una fantasia bella e buona. :mrgreen:
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Re: Renée Fleming

Messaggioda MatMarazzi » sab 09 ago 2008, 1:37

Tucidide ha scritto:A parte risposte deliranti, come Tosca, GIlda e Adriana Lecouvreur


Gilda è un'ipotesi davvero delirante: hai ragione.
Tosca invece non direi: vocalmente la Fleming se la mangerebbe, anche se personalmente non sarei così curioso di sentirla. Temo che ne farebbe una specie di sciroppo tradizionale...pieno di bei legati e pianissimi.
Forse solo Carsen potrebbe scatenare in positivo il suo essere "diva" per questo personaggio a metà fra la tragedia borghese e il tabloid.

Idem per Adriana Lecouvreur (a proposito, oggi abbiamo una cantante che potrebbe davvero risollevare e rivoltare come un calzino questo sfortunato e maldestro personaggio : Ewa-Maria Westbroeck! Ascoltatemi, direttori artistici!). Tornando alla Fleming, vocalmente ci starebbe tutta, ma sinceramente ne ho abbastanza di queste Adriane tutte atteggiate e molli, vestite in modo improbabile, intente a gongolarsi nelle loro "messe di voce". Non c'è una solo cantante che riesca a convincermi nel ruolo (nemmeno la Olivero che mi diverte, mi interessa, ma a cui non riesco a credere neanche per un attimo).

ho appreso che la divona sta pensando ad Elsa,

Be' anche qui... la farà bene, anzi benissimo vocalmente: sarà un'Elsa maestosa.
Io che però cerco un'Elsa vera donna, tremo un po' all'idea di cosa mi combinerebbe Calamity René.
Potrebbe funzionare solo se le confezionassero intorno un Lohengrin in chiave "cyber-epica", sullo stile del recente "Beowulf" cinematografico.
Allora, come pallida castellana di rocche "fantasy" immerse fra le nevi del nord, tra supereroi da fumetto e incantesimi pagani, la Fleming (novella Robin Wright Penn) ci starebbe benissimo.
Dovremmo suggerire a Robert Zemeckis di curare la regia del prossimo Lohengrin al Met con la Fleming! :)

Ariadne (in teatri non grandi)

se è per questo anche in teatri grandi le verrebbe stra-bene.
questo è proprio un ruolo adatto a lei: metafora della finzione teatrale che si fa verità emozionale.

e forse anche al Trovatore.

Anche questo è un ruolo nel quale sarei entusiasta di ascoltarla!!!!!
Altera, irreale, solitaria. Anche i compiacimenti, gli artifici retorici, gli "sbrodolamenti", dispersi nell'alito notturno dell'Aliaferia, avrebbero senso.
Che grande, infelice, femminile dama sarebbe!

Mi piacerebbe che interpretasse la Dido di Purcell, la Cleopatra del Giulio Cesare di Handel (per quanto la coloratura di "Da tempeste il legno infranto" la possa trovare a mal partito),


:( Non so, non mi convince.
Non è solo questione di virtuosismo, ma di profondità di visuale.
La regina Didone per me è una specie di simbolo eterno di una regalità primordiale e selvaggia, sotto i cieli dell'Africa. Non posso pensarla affidata a una normale primadonna d'opera (sia pure meravigliosamente brava).
Deve esserci qualcosa di antico e ancestrale in lei.
Anche se la considero vocalmente e tecnicamente inascoltabile, ammetto che la tua vecchia Flagstad, pur non riuscendo - in questa parte - a mettere una nota dopo l'altra in modo sensato (almeno per me), comunicava tuttavia una specie di grandezza totemica che rende vera la parte.
Proprio come Jessye Normann la più grande e vera regina d'Africa che sia possibile sentire, sempre per me.

Anche Cleopatra è un ruolo sconcertante e poderoso, eticamente e culturalmente destabilizzante.
Va molto più in là di Alcina, che in fondo è un'amante e una lussuriosa da epica cavalleresca, integrata - sia pure per contrasto - nell'etica occidentale.
Cleopatra è l'altro. E' l'archetipo dell'"altro"; è l'ipostasi della paura "del ribaltamento" che la nostra Civiltà associa a chi è "al di fuori": proprio come Medea.
Anche ammesso che la Fleming abbia il carisma interpretativo, la sensualità ipnotica (e non recitata), il cinismo e naturalmente la vocalità fiorita per affrontare una simile parte, non credo che potrebbe ricavarne un personaggio "grande".
Ok... tu dirai: ma quante Cleopatre sono poi state davvero grandi?
Hai ragione: è vero. Ben poche!
Però da una Fleming siamo in diritto di attenderci che sia grande sempre!
Pensa che io mi irrito persino quando sento la Sutherland fare Cleopatra (lei che centrò mirabilmente sia Alcina, sia Rodelinda).

e, perché no, Manon Lescaut di Puccini - parli con uno che adora la sua Manon di Massenet.


Sicuramente hai ragione tu.
Il mio problema è che odio la Manon di Puccini (non chiedermi perchè, ma la trovo un'opera goffa e insopportabile: non andrei mai a sentirla a teatro).
Non ci vedo la Fleming, come ragazza fresca, pura e peccaminosa di Parigi.
Non ce la vedo nemmeno in Massenet, anche se ammetto di non averla mai sentita in questo ruolo: sono carico di pregiudizi come vedi! :)

Perchè invece non scatenare il potenziale della Fleming nei ruoli Jeritza o Ursuleac di Strauss? Ha tutto per fare un figurone. La voce suadente e cremosa, il fascino debordante ma artefatto, manieristicamente costruito, l'acuto possente, il fraseggio elaborato ed edonistico, il gusto ironico della finzione teatrale, l'emozione che può trascolorare in ricamo o in melassa! :)
Sembra nata apposta per i personaggi più estremi e improbabili di Strauss.
La Kaiserin, l'Aegyptische Helena, Danae...

Oppure dovrebbe buttarsi nei ruoli gonfi e sontuosi del decadentismo italiano: Pizzetti, Zandonai, Montemezzi, Respighi.
Un sua Francesca da Rimini potrebbe riservare delle sorprese. Perché non una Isabeau? Carica di cascami estetizzanti e floreali?
E quanto sarebbe felice di circolare nuda su un cavallo! :)

E perché non Catalani?
Ti immagini una Wally?
Ti immagini (sì, parlo sul serio...) una Loreley?
Prevedo già quello che dirai...
"ma no! Sono ruoli drammatici, che richiedono vocioni!"
E chi l'ha detto?
A parte il fatto che la Fleming ha, a modo suo, un bel vocione, corposo al centro e potentissimo sui primi acuti, non è affatto detto che questi ruoli debbano essere affidati a virago.
L'aspetto più bello di Loreley (che tutte trascurano) è la sua femminilità; non parliamo di Isabeau... di Parisina...
Sono ruoli che anche la Muzio ha cantato e la Muzio (che si è avventurata fino a Norma e Turandot, e ha creato Giorgetta) era un'altra cantante come la Fleming, tutta velluti, artefazioni sopraffine, sdolcinature sempre in agguato e incredibili alchimie di dinamica.

E perché non Ariane et Barbe Bleu di Dukas?
Perché non la Snegourotchka di Rimsky?

potrebbe fare un'Ottavia interessante.

Ottavia? La Fleming?
Ottavia la superciliosa matrona che si esprime solo in recitativi?
Ottavia la moralista che ordisce complotti per assassinare Poppea e ricatta, con menzogne, Ottone?
Ottavia "infrigidita e infeconda?"
Infrigidita e infeconda la Fleming???
Ma l'hai vista bene?
:D
E poi ti pare che la Fleming accetterebbe di cantare una parte così "secondaria", venendo dopo - alla passerella degli applausi - l'interprete di Poppea e quella di Nerone? Ti pare possibile? :)

Io comunque dopo aver visto in scena la Von Otter non riesco ad aspettarmi niente di più e niente di diverso per questo personaggio.
E' raro che abbia la sensazione che oltre non si possa andare: e devo dire che la Von Otter in Ottavia me l'ha data.
E' la medesima sensazione che ho avuto ascoltando - quella sera stessa - il Nerone dell'Antonacci: la sensazione più di così non sia possibile.
Questi sono i cast che mettono insieme a Parigi (ah... dimenticavo: la direzione era di Jacobs e la regia era di McVicar).
Ma sto divagando...

Be' che ne dici delle mie proposte?
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Re: Renée Fleming

Messaggioda Tucidide » sab 09 ago 2008, 9:24

bigandalu ha scritto:Giacchè siete in argomento... qualcuno di voi conosce la registrazione di Oamaha 1990 (mi pare fosse questa la data) della Fleming quale Maria Padilla di Donizetti ? E' registrazione (al di là delle qualiutà interpretative) di buona fattura ?
Sergio

Esistono due registrazioni di quella recita (14 settembre 1990), una in-house, dal suono distante e ovattato, ed una radiofonica, di ottima qualità. :wink:
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Re: Renée Fleming

Messaggioda Tucidide » sab 09 ago 2008, 14:44

Caro Mat, innanzitutto alcune considerazioni vocali:

MatMarazzi ha scritto:Tosca invece non direi: vocalmente la Fleming se la mangerebbe, ...
l'acuto possente,
... la Fleming ha, a modo suo, un bel vocione, corposo al centro e potentissimo sui primi acuti

I casi sono due: o tu ed io abbiamo percezioni diverse di suono grande, corposo e potente, oppure uno di noi due ha visto una controfigura della Fleming. Dalla mia esperienza di ascolto, per altro confermata da altri, Calamity Renée :mrgreen: non ha proprio un vocione, né acuti possenti. Non è una voce piccola, ma la ricerca del suono tondo, largo e cremoso la porta a non cercare un suono fendente: quando è su orchestrali poderosi, la sua voce galleggia su di essi, ne cavalca i marosi, ma non li fende. Per questo, il II atto di Tosca lo vedrei problematico, e lo stesso dico per Ariadne in teatri grandi. I centri poi, da qualche anno a questa parte, si sono alleggeriti per consentire alla voce di salire più agevolmente, e questo ha portato ad un medium piuttosto magrolino. Magari, quando l'hai sentita tu, era in condizioni vocali molto felici.

Sulla disamina dei ruoli, concordo su Elsa, Leonora e Ariadne, non mi convince Tosca proprio per un fatto vocale e lo stesso direi per i ruoli da Claudia Muzio.
Su Dido e Cleopatra, è molto bello il discorso che fai, ma credo che una lettura meno "distante" dalla realtà, più umanizzante, possa far risaltare questi personaggi.
Su Ottavia, è vero che non si tratta di un ruolo subito associabile ad una personalità ormonale come la Fleming, ma direi che rileggendo il capolavoro di Monteverdi, un'Ottavia del genere ci starebbe bene. In fondo Nerone e Poppea rappresentano il nuovo sistema di valori che si va affermando a scapito dei vecchi, rappresentati da Seneca e Ottavia.
Se poni Nerone e Poppea come figure di un mondo che abbandona i suoi vecchi ideali, le sue vecchie convinzioni, e abbraccia un sistema etico più pragmatico, più di "welfare", con conseguente accantonamento dell'ideale di bellezza giunonico e procace in favore di un altro più scarno e ossuto, allora Ottavia, con la sua rassicurante matronalità, la sua femminilità disprezzata diverrebbe reappresentazione del vecchio che viene rifiutato. Te la immagini una Poppea ragazzina acerba, poco più che adolescente, magrolina e poco sexy ma molto disinibita, che Nerone preferisce alla calda, placida e un po' matronale Ottavia? Sarebbe un'idea che mi stimolerebbe molto.

Mi ammetti fra i fan della Fleming?

A dire il vero, se gestissi io il fan club, metterei come condicio sine qua non per entrare l'obbligo di mettere per iscritto che il canto alla Luna della Fleming, a Parigi ma soprattutto nella versione "Jennifer Aniston" è il non plus ultra. :D :mrgreen: :wink:
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Re: Renée Fleming

Messaggioda MatMarazzi » dom 10 ago 2008, 10:06

Tucidide ha scritto:I casi sono due: o tu ed io abbiamo percezioni diverse di suono grande, corposo e potente, oppure uno di noi due ha visto una controfigura della Fleming. Dalla mia esperienza di ascolto, per altro confermata da altri, Calamity Renée :mrgreen: non ha proprio un vocione, né acuti possenti. Non è una voce piccola, ma la ricerca del suono tondo, largo e cremoso la porta a non cercare un suono fendente: quando è su orchestrali poderosi, la sua voce galleggia su di essi, ne cavalca i marosi, ma non li fende. Per questo, il II atto di Tosca lo vedrei problematico, e lo stesso dico per Ariadne in teatri grandi. I centri poi, da qualche anno a questa parte, si sono alleggeriti per consentire alla voce di salire più agevolmente, e questo ha portato ad un medium piuttosto magrolino. Magari, quando l'hai sentita tu, era in condizioni vocali molto felici.


Alle volte, Tuc, ho l'impressione che tu abbia molta più esperienza di ascolti discografici che ascolti dal vivo.
Perché dico questo? Perché confondi due categorie che nulla hanno in comune.
Da una parte c'è il suono "potente" e il suono "piccolo".
Dall'altra c'è il suono "lucente" e il suono "morbido".
Ho come l'impressione che tu confondi le due categorie, per cui un suono potente è per forza lucente; mentre un suono morbido è per forza piccolo.

Questo è un malinteso (non dico in riferimento alle tue opinioni, ma in generale) che potrebbe essere generato dall'abitudine di ascoltare solo incisioni.
Come abbiamo detto, il microfono non è capace di offrire una chiara immagine del volume di una voce; mentre mantiene con chiarezza l'idea della "lucentezza" o della "morbidezza" dei suoni.
Poiché la "lucentezza" di un suono spara benissimo dalle casse e ci costringe talvolta ad abbassare il volume (mentre il problema non si pone con i suoni morbidi e pastosi), la nostra mente - abituata ai dischi - tende a operare una sintesi sbagliata: ogni volta che sente un suono bello scintillante se lo figura come potente, al contrario pensa che un suono morbido e pastoso sia più piccolo, meno capace di sviluppare decibels.
Ti posso assicurare che non è affatto così: lo squillo non c'entra nulla con la potenza, la grandezza di una voce.

Io ho sentito la Fleming in teatri grandissimi (prima di tutto l'Opéra Bastille, che è grande il doppio di Lucerna) e l'ho sentita confrontata a orchestrazioni poderose (di Dvorak e naturalmente di Strauss: tieni presente che - come recentemente mi ha fatto notare Maugham - mentre l'orchestrazione del Capriccio è elefantiaca, quella di Ariadne è praticamente da camera: ecco perché mi sembra un po' strana la tua pretesa che canti Ariadne solo in teatri "piccoli").
La sua voce non è lucente (questo lo capisci benissimo dai dischi) ma è grande! Grande e abbastanza voluminosa.
Se misurassimo i decibels dei suoi fortissimi non risulterebbe certo l'ultima della fila... e neanche a metà.
Quanto ai primi acuti (fino al si naturale) sono vere e proprie bombe: roba da Tebaldi. A teatro fanno un effetto scioccante.
Anche Jessye Normann, che non aveva nulla di lucente, nemmeno lo smalto delle unghie, in teatro dava l'impressione di una voce enorme. E tutto questo te lo dice uno che a teatro di "giganti" ne ha sentiti parecchi: solo per dirne due la Jones e la Dimitrova, sentite anche all'Arena di Verona. Quindi so bene cos'è una voce grande.
La Fleming non è un gigante, ok, ma non è nemmeno una vocina piccola e delicata. Ha il suo bel volume; almeno tale è parso indiscutibilmente a me!

Poppea ragazzina acerba, poco più che adolescente, magrolina e poco sexy ma molto disinibita, che Nerone preferisce alla calda, placida e un po' matronale Ottavia?

insomma la Netrebko! :|

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Re: Renée Fleming

Messaggioda Tucidide » dom 10 ago 2008, 11:17

MatMarazzi ha scritto:Quanto ai primi acuti (fino al si naturale) sono vere e proprie bombe: roba da Tebaldi. A teatro fanno un effetto scioccante.

Allora non vedo l'ora di sentirla alle prese con suoni orchestrali giganti. :D
Sugli acuti, comunque, sono d'accordo che assumano una sonorità notevole. A Lucerna non ha mai forzato, ma i suoi si bemolle e si naturali erano talmente sonori che ebbi il sospetto che fosse amplificata. :shock: In realtà il microfono davanti a lei serviva per la diretta radiofonica.
Sarà che due giorni prima avevo sentito la Peretyatko in Otello... :roll:

ecco perché mi sembra un po' strana la tua pretesa che canti Ariadne solo in teatri "piccoli"

Non è una mia pretesa, ma una considerazione della bella Renée. Riporto quello che ci ha raccontato una nostra grouper fleminghiana:
She (la Fleming) said me that she could sing Ariadne in a small theatre, not at the Met.


Poppea ragazzina acerba, poco più che adolescente, magrolina e poco sexy ma molto disinibita, che Nerone preferisce alla calda, placida e un po' matronale Ottavia?

insomma la Netrebko! :|

Sai che mi piacerebbe questa idea? :) E sai che non sono molto amante della Netrebko. :)
Chi lo fa questo Nerone così privo di gusto da preferire la Netrebko alla Fleming? :mrgreen: :twisted:
Ultima modifica di Tucidide il dom 10 ago 2008, 21:08, modificato 2 volte in totale.
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Re: Renée Fleming

Messaggioda Tucidide » mar 12 ago 2008, 19:49

bigandalu ha scritto:siamo arrivati alle fantarecensioni ?

No. :)
Non sono fantarecensioni, ma considerazioni sulla possibile corrispondenza fra un'interprete ed alcuni personaggi.
Le fantarecensioni le fanno quelli che dicono che "il trovatore Kraus-Freni sarenbbe stato il migliore possibile", dando un GIUDIZIO sul nulla. E' tutta un'altra questione che dire che una cantante possiede un tipo di sensibilità artistica che POTREBBE portarla a delineare in un certo modo un determinata personaggio.
Sul fatto dell'avvitarsi addosso, mi e ti chiedo: ma in fondo non lo sono un po' tutti i discorsi di noi melomani? :wink: :D
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Re: Renée Fleming

Messaggioda Pruun » mar 12 ago 2008, 20:27

bigandalu ha scritto:siamo arrivati alle fantarecensioni ?


Ma no, dai, anche perché si sta parlando di ipotesi riguardanti cantanti in carriera!
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Re: Renée Fleming

Messaggioda Orbazzano » mer 13 ago 2008, 12:36

Tucidide ha scritto:
bigandalu ha scritto:siamo arrivati alle fantarecensioni ?

Le fantarecensioni le fanno quelli che dicono che "il trovatore Kraus-Freni sarenbbe stato il migliore possibile", dando un GIUDIZIO sul nulla.


Non era Domingo? :D

aaaaah cosa darei per la Leonora della Mirella! :mrgreen:
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Re: Renée Fleming

Messaggioda Tucidide » mer 13 ago 2008, 12:53

Orbazzano ha scritto:
Tucidide ha scritto:
bigandalu ha scritto:siamo arrivati alle fantarecensioni ?

Le fantarecensioni le fanno quelli che dicono che "il trovatore Kraus-Freni sarenbbe stato il migliore possibile", dando un GIUDIZIO sul nulla.


Non era Domingo? :D

Non ricordo molto bene... so solo che mi sembrò assurdo recensire di fatto una prova mai avvenuta.
Un conto è dire: "cosa darei per sentire...", pienamente legittimo, un altro è dire "sarebbe stata fantastica". E chi te lo dice??? :D
Il mondo dei melomani è talmente contorto che nemmeno Krafft-Ebing sarebbe riuscito a capirci qualcosa...
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