Renata Tebaldi

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Re: Renata Tebaldi

Messaggioda Luca » sab 20 feb 2010, 20:36

Ti ricordo altresì che la RAI si mise d'accordo con la CETRA per una quasi "opera omnia": la Giovanna d'Arco della Tebaldi rientrò in questa operazione.
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Hai detto bene Matteo "quasi opera omnia", ma alcuni titoli sono stati omessi o hanno avuto la luce più tardi: Macbeth, Ballo in Maschera (uscito nel '54), Forza del Destino, Masnadieri, Otello (uscito nel '54), Rigoletto (uscito nel '53), Traviata (uscita nel '52), Vespri (usciti addirittura nel '55).
Ecco, ad esempio, un Ballo in Maschera con la Tebaldi del '54 avrebbe fatto un successone! L'ha inciso nel '70 con il giovane Pavarotti sicché nel duetto "Teco io sto" è una mamma con il figliolo.... Molto meno fortuna se in quegli anni avesse inciso i Masnadieri (Amalia, ruolo della Lind: troppo vocalizzato).

Salutoni domenicali...
Luca.
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Re: Renata Tebaldi

Messaggioda Triboulet » dom 21 feb 2010, 3:37

Beh che dire, interessantissime molte considerazioni, cose sulle quali non avevo mai riflettuto...
Certo continua a sconcertarmi questo dualismo con la carriera della collega greca, o meglio questo suo soccombere inevitabilmente alle scelte di una rivale considerata, quantomeno mediaticamente, più forte. Quindi anche il discorso di aver paura di rovinarsi la voce è falso? anche quella è costruzione?

MatMarazzi ha scritto:Il fatto che Oneguin e Marescialla fossero al di fuori del territorio Callas temo che non la preoccupasse: non esitò a confrontarsi alla Callas in Traviata (ruolo popolare) nella famosa contro-produzione di Firenze del 1956.
il vero problema è che lei voleva diventare la rappresentante della tradizione popolare (così la Callas restava confinata ai "modernisti" e ai cultori delle rarità).


Quella con Serafin? ma non fu la sua ultima Traviata o sbaglio? non è che io sia poi così ferrato nella Tebaldi-story :D certo è che quell'anno la Callas arrivava al Met (e, tra le altre cose, cantava pure la Tosca di Mitropoulos che, presumo, fosse quella della Tebaldi).

Di sicuro le scuse che adduceva per giustificare il rifiuto di Norma erano palesemente delle menate. Anche se io credo che se Serafin gliela propose (immagino nella prima metà dei 50) lei fosse assolutamente in grado di cantarla, magari coi do tirati un po' e con i passi di agilità non fluentissimi (fermo restando che, da quì a dire che sarebbe stata una grande Norma ce ne passa). Abbiamo avuto in seguito Norme ben peggiori ahinoi, nè credo fosse molto tagliata per Traviata (prima di tutto a livello vocale, oltre che interpretativo).
E io non vedo come fantascientifica neanche l'ipotesi Turandot, magari solo in disco... secondo me sarebbe potuta venir fuori più interessante di Liù o Mimì, e avrebbe anticipato la liricizzazione del ruolo avutasi con la Sutherland, la Caballè e la Ricciarelli (senza peraltro rinunciare al volume). Anche quì, Turandot è molto di più, ma del resto quale cantante ne ha mai fornito un ritratto completo e soddisfacente?!

Francamente poi, parlando della questione "personaggio", non riesco a vedere la Tebaldi come mammona, o meglio, forse infinocchiava il pubblico dell'epoca, però oggi vien fuori più costruita della Callas, sarà questo che me la fa percepire come una divastra, non nel senso callasiano del termine ovviamente. Mi sbaglierò, ma la Freni l'ho sempre vista autenticamente genuina. La Tebaldi era più una di quelle che a parole ti dice "sono come voi" e poi ti guarda dall'alto del famoso piedistallo. In qualche modo questo conferma quel che diceva Mat sulla costruzione del suo personaggio. Guardate quà che roba, sembra un filmato girato dalla De Filippi : Chessygrin : :



Che poi lo sfratto scaligero della Callas (e conseguente precipitazione della sua carriera) l'avesse in qualche modo galvanizzata?! questa immagine grida abbastanza "Vendetta!":

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Re: Renata Tebaldi

Messaggioda Bertarido » lun 22 feb 2010, 10:30

Triboulet ha scritto:La Tebaldi era più una di quelle che a parole ti dice "sono come voi" e poi ti guarda dall'alto del famoso piedistallo


A questo proposito vorrei raccontarvi un breve aneddoto. Nel 1981 insieme ad un gruppetto di scalmanati si andò ad ascoltare il concerto che Dame Joan tenne alla Fenice (la mattina la incontrammo per una calle che passeggiava mangiando un gelato insieme a Richard ...). Dopo il concerto ci precipitammo nei camerini per rendere il dovuto omaggio alla Diva. Aspettando nel corridoio che la nostra concedesse udienza ai fans, buttai l'occhio nella stanza accanto e ... : WohoW : : WohoW : su una poltroncina era assisa la Renatona, elegantissima e regale, fornita della sua mitica cotonatura ancora intatta: stava aspettando la Joan per poi andare tutti a cena insieme. Ripresomi dallo stupor, mi inginocchiai e le offrii il programma di sala per farmelo vergare. Ebbene altro che persona "umile" quella che sedeva di fronte a me era una vera, autentica ed algidissima Diva, la Joan in confronto era una vecchia e bonaria vecchia zia.

saluti Bert
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Re: Renata Tebaldi

Messaggioda MatMarazzi » lun 22 feb 2010, 12:20

Triboulet ha scritto:Quindi anche il discorso di aver paura di rovinarsi la voce è falso? anche quella è costruzione?


Certo che è falso! :)
La Tebaldi in realtà si rovinò la voce: si parla sempre del tracolla della Callas, e non si considera che la Tebaldi - praticamente coetanea - arrivò all'apertura degli anni '60 con una voce dura come il legno, vistosamente accorciata in acuto.
E, secondo me, si rovinò la voce proprio perché si concentrò su ruoli troppo acuti per lei che avrebbe potuto affrontare solo episodicamente (le Mimì, le Ciociosan, le Manon Lescaut; la stessa Aida è stata cantata troppo spesso e troppo a lungo). In base alla mia esperienza il miglior modo per "indurirsi" è cantare troppo a lungo su tessiture innaturali, ad esempio di baricentro tropppo altro.
Se fosse rimasta ai ruoli Falcon o Dorus-Gras, la sua carriera sarebbe stata ben più lunga.
Ma - anche in questo caso - la propaganda passò la tesi che la Callas era talmente piena di sè da voler cantare di tutto, mentre ...l'angelica cantava solo le opere adatte.

MatMarazzi ha scritto: Quella con Serafin? ma non fu la sua ultima Traviata o sbaglio?

Mi pare che ne cantò alcune anche nel 57.
Resta da chiedersi che senso avesse per la Tebaldi cantare Traviata a Firenze in pieno 56, con la voce che già sul si naturale si induriva...
Era un rischio non solo perché il confronto con l'accoppiata Callas-Visconti l'avrebbe resa difficilmente vista vincente, ma anche perché in Italia (e ben prima della rivalità) la Tebaldi aveva già raccolto contestazioni in questo titolo, addirittura alla Scala.
Evidentemente quella di Firenze fu solo una risposta polemica e propagandistica alla Traviata callassiana dell'anno prima...

Di sicuro le scuse che adduceva per giustificare il rifiuto di Norma erano palesemente delle menate. Anche se io credo che se Serafin gliela propose (immagino nella prima metà dei 50) lei fosse assolutamente in grado di cantarla, magari coi do tirati un po' e con i passi di agilità non fluentissimi (fermo restando che, da quì a dire che sarebbe stata una grande Norma ce ne passa). Abbiamo avuto in seguito Norme ben peggiori ahinoi, nè credo fosse molto tagliata per Traviata (prima di tutto a livello vocale, oltre che interpretativo).
E io non vedo come fantascientifica neanche l'ipotesi Turandot, magari solo in disco... secondo me sarebbe potuta venir fuori più interessante di Liù o Mimì, e avrebbe anticipato la liricizzazione del ruolo avutasi con la Sutherland, la Caballè e la Ricciarelli (senza peraltro rinunciare al volume). Anche quì, Turandot è molto di più, ma del resto quale cantante ne ha mai fornito un ritratto completo e soddisfacente?!


Può darsi che tu abbia ragione.
In generale, rispetto alla cultura dell'epoca, non hai torto. Se Norma la faceva la Caniglia, perchè non la Tebaldi? Se Turandot la facevano cantanti che su do tiravano come pazze (però al centro erano potenti) perché non la Tebaldi?
Il fatto è, per quanto mi riguarda, io sono sempre preoccupato (lo dicevo anche sopra) quando un cantante si cimenta con tessiture troppo alte o troppo basse per lui.
Paradossalmente non mi pongo troppi problemi di volume e colore: è raro che io dica che uno ha la voce troppo "leggera" o troppo "chiara" per un ruolo, mentre mi agito quando penso allo stress psicofisico pazzesco di reggere per alcune ore una parte che costringe all'innaturalezza del cantabile, anche se se ne possiedono materialmente tutte le note.
Ora... la Tebaldi nei ruoli Pasta o in Turandot (personaggi di tessitura più elevata di almeno una seconda della sua tessitura ideale) mi spaventa soprattutto per questo. Inoltre sono ruoli che richiedono una profondità carismatica che forse le mancava.

Guardate quà che roba, sembra un filmato girato dalla De Filippi : Chessygrin : :


Il filmato che ci proponi è veramente terribile: gronda arroganza mescolata a falsa umiltà; soprattutto è terribile il cinismo con cui ha sapientemente organizzato con l'intervistatrice le domande a cui non rispondere.
Specie considerando l'epoca: come uno sciacallo, la Tebaldi piombava alla Scala solo in quelle stagioni in cui la Callas non era presente (58-59).
Il massimo del cinismo è quando alla fine dichiara che per i suoi numerosi impegni non sarebbe potuta tornare se non nella stagione 63-64 (era ancora in forse l'ipotesi Callas nella stagione 62-63, ma si sapeva che la sua parabola era chiusa e, con ogni probabilità, non si sarebbe spinta oltre).

Che dire: dai diavoli mi guardo io, dagli angeli mi guardi Iddio.
:)

Salutoni,
mat
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Re: Renata Tebaldi

Messaggioda melomane » ven 20 mag 2011, 0:01

Godo nel sentire la Tebaldi nei ruoli spontiniani, davvero i più adatti alla sua vocalità.
E vedo finalmente la ragione di un costruttivo confronto con la Callas: l'affidare alla vocalità lineare e pulita dello strumento preciso e luminoso di una voce giovanile ruoli di agilità di forza congeniali rappresenta un ammodernamento dell'esecuzione che ha dell'epocale.
I soprani di agilità di forza pre-Callas sarebbero oggi percepiti come fuori dei secoli bui.
Poi - sull'onda di Matteo - ricordo che la categoria di soprano drammatico di agilità fu coniata con riguardo alla Callas, che fu anche l'unico soprano drammatico di agilità, perchè nessuna delle sue seguaci ha a mio avviso una voce tanto potente o estesa da definirsi drammatica.
Nacque l'invenzione - più che la reinvenzione - di un modulo di canto virtuosistico e fiorito cui la Tebaldi non avrebbe acceduto, ma nei suoi ruoli avrebbe espresso italianità, veemenza vocale, linea melodica inappuntabile, dolcezza, velluto e omogeneità con il supporto di un temperamento misto tra lo slancio e la velata malinconia.
Si incontrarono in Tosca? Si, ma solo perchè Tosca - come l'Urbe - accoglie tutte, purchè serie e rispettose del carattere: il lirico-leggero dalla voce duttile con possibilità espressive (Gencer, Scotto), il lirico, il lirico-spinto, il drammatico, il drammatico d'agilità... l'attrice partecipe e la statuaria... la sfrontata, la biricchina, la galante... l'assassina, la voluttuosa...
E davvero sarebbero potute nascere schiere di fans ognuna a confrontare la propria visione di Spontini (come accennavate acitamente) e Rossini ma soprattutto di canto di agilità di forza (=uguale corretta esecuzione). Un momento di sintesi tra autorevoli coetanee, entrambe modello per le successive generazioni.
Aggiungo che non avrei per questo rinunciato alla Tebaldi elegiaca: pur dotata di volume superiore a quello di un soprano lirico - rapportato alle colleghe censite come liriche (emblematico il paragone con la maestra Carmen Melis) - rimane riferimento dell'espressione melodica elegiaca. Io almeno sono portato a definire lirici i soprani che fanno ascoltare nei centri e nei primi acuti flusso, rotondità e morbidezza (anche in repertori non lirici, penso alla Anderson), quelli che riempiono quella tessitura con un materiale sonoro che richiama la Tebaldi, capaci di affondi, quelli portati al repertorio di forza dell'ultimo Verdi.
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Re: Renata Tebaldi

Messaggioda Riccardo » ven 20 mag 2011, 12:26

Così come lo racconta lei, non è così chiaro se davvero "voce d'angelo" fosse riferito da Toscanini alla sua voce o se più in generale al gesto musicale della partitura verdiana :D
Minuto 8:43

MatMarazzi ha scritto: soprattutto è terribile il cinismo con cui ha sapientemente organizzato con l'intervistatrice le domande a cui non rispondere.

Ma pure le domande dell'intervistatrice, specialmente alla fine, mi sembrano volgari e tendenziose ai limiti dell'imbarazzante ("chi è il più grande soprano del mondo?"; "ma lei è innamorata? si sposa?" etc...)
Ich habe eine italienische Technik von meiner Mutter bekommen.
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