Mariella Devia

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Re: Mariella Devia

Messaggioda MatMarazzi » sab 04 set 2010, 15:03

E' vero Ric.
Tu, Luca e Pietro avete ragione.
C'è un abisso tra la Devia e la Ciofi, molto ma molto meglio quest'ultima.
Però è anche vero che è assurdo che la Ciofi si vada a schiantare in un autore la cui scrittura non è adatta a lei (e stiamo parlando per giunta di un ruolo Ronzi).
L'impressione che dà è di essere sottodimensionata come voce e come personalità. Intuzioni e belle soluzioni, è vero, ma anche un senso di applicazione e di disagio che a teatro (almeno per me) non si dovrebbe sentire.
Io ho solo un brutto ricordo della Ciofi (brutto per me, ovviamente) e per la precisione la Pia de Tolomei alla Fenice.
Essendo un ruolo Tacchinardi Persiani, in teoria, sarebbe dovuto convenire meglio alla Ciofi (meglio della Stuarda almeno) eppure anche lì un senso di noia e di imbarazzo gravava su tutta l'opera.

Personalmente il ricordo più esaltante che ho della Ciofi è stata la sua Incoronazione di Poppea ai Champs Elysees.
Cito spesso quella Poppea, perché non credo che ne vedrò più una simile.
Jacobs sul podio, Mc Vicar alla regia, la Ciofi come Poppea, la Antonacci al suo debutto in Nerone e la Von Otter come Ottavia.
Fu tutto semplicemente perfetto.

Mentre non ricordo nulla, ad esempio, delle attitudini sceniche o soluzioni interpretative della Ciofi in Pia, mi ricordo ogni dettaglio di questa Poppea teen-ager metropolitana, che saltella per aperitivi nei locali alla moda con il suo cellulare invariabilmente aperto.
Una grande performance.

Riccardo ha scritto:La Ciofi la trovo geniale in Tancredi e Adelaide di Borgogna...secondo me è la reincarnazione della Manfredini. Con questa vocalità sfumata e piena di trasporto ma mai scomposta tratteggia meravigliosamente queste figure femminili rossiniane partner degli eroi en travesti.


L'idea Ciofi-Manfredini è splendida e assolutamente vincente.
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Re: Mariella Devia

Messaggioda Riccardo » sab 04 set 2010, 16:07

MatMarazzi ha scritto:Io ho solo un brutto ricordo della Ciofi (brutto per me, ovviamente) e per la precisione la Pia de Tolomei alla Fenice.
Essendo un ruolo Tacchinardi Persiani, in teoria, sarebbe dovuto convenire meglio alla Ciofi (meglio della Stuarda almeno) eppure anche lì un senso di noia e di imbarazzo gravava su tutta l'opera.

Non conosco la Pia, ma in effetti anche la Lucia richiede comunque una presenza vocale e coloristica che non sono i punti forti della Ciofi.
Anzi il suo canto si libra perfettamente su tinte sfumate ma tutto sommato omogenee, non ha molte possibilità di lavorare il suono. E' invece musicalissima e fantastica in rubati, fraseggi e variazioni.

Tra queste primedonne del belcanto, forse i ruoli che le volendo si adattano di più forse sono quelli Méric-Lalande...almeno a giudicare dal Crociato in Egitto che fece a Venezia e dalla Straniera.
Che ne dici?

(purtroppo l'audio non è il massimo)


Tutte le volte che sento questo pezzo con la Ciofi, mi arrabbio pensando alla scelta della Gruberova di chiudere la carriera debuttando la Straniera... :cry:

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Re: Mariella Devia

Messaggioda MatMarazzi » dom 05 set 2010, 11:13

Riccardo ha scritto:Tra queste primedonne del belcanto, forse i ruoli che le volendo si adattano di più forse sono quelli Méric-Lalande...almeno a giudicare dal Crociato in Egitto che fece a Venezia e dalla Straniera.
Che ne dici?

(purtroppo l'audio non è il massimo)


Non sarà il massimo l'audio, ma credo che - con tutte le sue saturazioni - favorisca comunque la voce della Ciofi, che - fra l'altro con una ripresa così ravvicinata - sembra persino grande, mentre davvero non lo è.
I ruoli Meric Lalande a me sono sempre parsi un sottogruppo dei ruoli Pasta; mantengono alcune caratteristiche chiave (esaltazione alta, ma fraseggi estesi anche in basso, tendenza al sublime dove si mescolano fragilità virginale e slancio grandioso) contaminate però di una qual certa ambiguità morale e tendenza alla follia.
Sinceramente tremerei a sentire la Ciofi in Pirata e Lucrezia Borgia: temo che finirebbe per ridimensionarne la grandezza (che non sarà pastiana... ma quasi), l'afflato romantico e la dimensione vocale.
Insomma, potresti avere ragione, ma non sarebbero comunque questi i ruoli in cui chiamerei la Ciofi.

Tutte le volte che sento questo pezzo con la Ciofi, mi arrabbio pensando alla scelta della Gruberova di chiudere la carriera debuttando la Straniera... :cry:


Poveretta, se nessuno glielo dice? :(
Probabilmente anche lei è convinta che i ruoli belcantistici siano tutti la stessa minestra... e che se puoi concludere con un mi bemolle una cabaletta che differenza c'è?
Evidentemente nussuno l'ha mai spinta a interrogarsi sul fatto che quando canta Norma e Semiramide il pubblico reagisce con pensierosi clap... clap...
Mentre quando canta Elisabetta I le standig ovations durano mezz'ora. Non capisce che forse c'è sotto una scrittura diversa?

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Re: Mariella Devia

Messaggioda Luca » dom 05 set 2010, 11:40

L'audio non è un granché e forse la stessa voce non sarà un'enormità nel volume, ma la Ciofi mi piace assai: ha grinta, è animosa e sostiene bene i passi più ostici. Davvero con lei (e non con la Devia!) le variazioni qui eseguite assuono una valenza significativa!

Saluti domenicali.
Luca.
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Re: Mariella Devia

Messaggioda Tucidide » dom 05 set 2010, 11:56

Riccardo ha scritto:Tra queste primedonne del belcanto, forse i ruoli che le volendo si adattano di più forse sono quelli Méric-Lalande...almeno a giudicare dal Crociato in Egitto che fece a Venezia e dalla Straniera.
Che ne dici?
...
Tutte le volte che sento questo pezzo con la Ciofi, mi arrabbio pensando alla scelta della Gruberova di chiudere la carriera debuttando la Straniera... :cry:

Beh, oddio, ci mette grinta, senza dubbio, ma qui bisogna mettersi d'accordo. :)
Alla Scala hanno buato, fischiato e insultato la Fleming per Lucrezia Borgia, ruolo Méric-Lalande, concluso con un'esecuzione del rondò finale più o meno esagitata come questa, e mi si dice - io non ne sono del tutto convinto - che fu un trattamento giusto. Può darsi: in effetti, le esecuzioni della Sutherland e della Caballé, ma anche della Gencer e persino della Devia, sono assai più pulite; che siano anche più espressive non lo sottoscriverei di tutte le succitate, ma se ne può parlare.
Comunque, dicevo, timidamente mi vien da pensare che alla luce di quanto detto sia un po' un controsenso apprezzare positivamente la Ciofi per questa Straniera, realizzata con mezzi vocali parecchio al limite e un'espressività certo piuttosto strong ma anche un po'... come dire... :roll: plebea.
Il mondo dei melomani è talmente contorto che nemmeno Krafft-Ebing sarebbe riuscito a capirci qualcosa...
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Re: Mariella Devia

Messaggioda Enrico » ven 05 nov 2010, 1:39

Ho ascoltato per caso stasera la serie di ariette rossiniane che chiudeva il concerto della Devia a Roma: non sapevo che fosse lei, non l'avevo riconosciuta e mi chiedevo chi fosse, se una giovin principiante o una famosa diva, sopsettando perfino in certi momenti che fosse un mezzosoprano abituato ad altro repertorio (barocco?): non piacevano il timbro, certi suoni un po' striduli ogni tanto, e l'interpretazione secondo me poco convincente. Alla fine ho sentito che era la Devia. Anni fa ne ammiravo la capacità di fare trilli e sopracuti (per esempio quando cantava Lucia con Kraus, e forse perché era raro ascoltare per radio altre Lucie italiane quindi mancavano un po' i termini di paragone), ma ora se devo ascoltare trilli e sopracuti preferisco la Sutherland o la Dessay, le cui interpretazioni hanno anche altre e significative qualità. Temevo di essere diventato col tempo troppo prevenuto nei confronti della Devia (da qualche anno evito di ascoltarla se non è strettamente necessario): le riconosco le buone condizioni vocali, ma stasera mi ha annoiato e il suo canto non mi è sembratoparticolarmente interessante, ho notato più difetti che pregi, e, dal momento che non sapevo che fosse la Devia, ho capito ancora una volta che veramente è una cantante che non mi dice nulla. Ma riconosco che quando va in giro a cantare opere come Maria Stuarda a Piacenza o a Modena può avere il suo successo: è giusto che anche i teatri importanti abbiano cantanti con buona voce e con le note a posto.
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Devia Stuarda

Messaggioda Riccardo » mer 17 nov 2010, 18:27

Premetto, com’è doveroso, che non sono stato né a Modena né a Piacenza. Vidi però la Devia alla sua seconda Stuarda, dopo quella di Roma, quando la cantò sempre con Fogliani alla Scala (e la folgorante regia di Pizzi, naturalmente).

Detto questo io mi chiedo a quale stadio di disperazione sia giunta la situazione teatrale italiana quando si arriva ad incappare in blog che, pure in quella fetta di repertorio operistico che è il belcanto, si riducono ad osannare artisti in modo del tutto astorico e immemore dei fasti di quello stesso passato che loro vorrebbero tutelare.

Ma come si fa a parlare della Stuarda della Devia come la vetta assoluta dell'interpretazione operistica odierna?

Come ci si può ridurre al punto di giustificarne i meriti (che vocalisticamente parlando nessuno discute) con argomentazioni del tipo "alla cavatina canta in modo talmente naturale che il pubblico è indotto a ritenerla innocente nonostante la colpevolezza". Ma come si fa per un ruolo del genere degno confratello di quell'Elisabetta Tudor su cui Donizetti compie uno di quei più straordinari lavori di cesello ed indagine psicologica? E lasciamo pure stare tutto il discorso sui ruoli creati dalla Ronzi...

Come possiamo sottostimare tanto le doti di un'artista al punto di arrivare a giustificarne il canto monocorde e perennemente mezzo-forte buttando lì dal nulla l'aggettivo "coerente" (con cosa?? il mezzo-forte coerente col piglio battagliero forse?? il risaputo piglio battagliero della Devia??? :D ) aggiungendo, come se non bastasse, un giudizio sull'intonazione "spavalda" (come fa ad essere spavalda un'intonazione? Nella cavatina di Stuarda poi? Perché invece nel finale non era spavalda l'intonazione??). Secondo me la Devia, leggesse queste cose, potrebbe anche rischiare di offendersi...

E poi ancora: come possiamo parlare, con tono da esperti, per la Devia, di "sfoggio ampio e inedito di un registro grave morbido e dal colore freschissimo"?? :shock: Per la Devia??? Che, tra tutti i meriti che ha sempre avuto, il colore freschissimo non l'aveva in fotografia nemmeno negli anni Ottanta? E per giunta nel registro GRAVE??? ??? :shock: :shock: :shock:

L'affermazione, poi, che il ruolo di Elisabetta della Stuarda sarebbe un ruolo centrale (come vocalità) è il segnale che l'imperdibile sparata finale deve ancora arrivare. Ed è tanto divertente che non posso fare a meno di quotarla integralmente:

Al termine applausi cortesi per tutti, molto calore per tenore e direttore e trionfo assoluto per la Devia: trionfo, vero, autentico, rumoroso di quelli con le mani battute sulle balaustre dei palchi; di quelli con i piedi che battono prepotenti sul legno del pavimento; di quelli che accennano ad essere ritmati; di quelli con il pubblico in delirio che chiama ripetutamente e a gran voce la sua beniamina per ringraziarla delle emozioni che ha saputo trasmettere. Di fronte a questo i “trenta secondi” di clap-clap che a fine recita accoglie gli artisti nei teatri italiani ed esteri, ultimamente scambiati per successi epifanici e difesi strenuamente quanto comicamente, diventano solo materiale per barzellette.


Qui si arriva al punto di non capire nemmeno che le barzellette migliori le si sta scrivendo in prima persona, perché semplicemente si dimostra di non sapere di quel che si sta parlando.
E io non dico che si debba perennemente trottare per il mondo al seguito degli spettacoli che stanno, ad insaputa dell'orticello italiano, facendo la storia dell’opera. Ognuno ha i propri impegni e sacrosanti vincoli personali di spostamento.
Non dico nemmeno che ci si debba arrischiare fuori dal proprio terreno di elezione, come potrebbe essere un Janacek a Bruxelles piuttosto che uno Strawinsky a Lione o un Wagner a Monaco di Baviera.

Niente di tutto questo... Basterebbe a Monaco di Baviera aver sentito - senza scomodare mostri sacri del passato e anche solo passando per sbaglio nella piazza antistante il teatro - i boati e poi i minuti interminabili di applausi forsennati, poi ritmati e chiamate al proscenio alla fine di un qualsiasi Devereux con la Gruberova (altro che applausi "che accennano ad essere ritmati" :D :D :D ), o in radio da Barcellona l'uragano di ovazioni dopo la Stuarda in concerto di alcuni anni fa, per accorgersi che magnificare la Devia in quest'opera con misere giustificazioni del tipo "perché l’intonazione è spavalda" o "perché canta così bene che la gente ci crede davvero che la regina di Scozia non può dire le bugie" (la Stuarda di DONIZETTI ridotta a una favoletta di terz'ordine??? ma stiamo scherzando??? :shock: ) non è rendere omaggio ad una grande cantante.
E' semplicemente raccontare una magnifica barzelletta che prende in giro un pubblico - altroché se assetato, anzi disperato, se deve accontentarsi di così poco - dalle pagine di un sito che rispecchia purtroppo tutta la tristezza che incombe sulle scene nostrane.

E poi di barzellettieri è già piena l'Italia, no? : Nar :
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Re: Mariella Devia

Messaggioda Enrico » mer 17 nov 2010, 20:01

Vedo un errore nel mio post precedente: volevo scrivere, riferendomi proprio alla Stuarda, "è giusto che anche i teatri MENO importanti abbiano cantanti con buona voce e con le note a posto" (per cui se la Devia venisse a cantarmi la Stuarda nel Teatro Superga di Nichelino, a 6 km. da casa mia, andrei a sentirla senza fare troppe storie e non mi stupirei di un eventuale grande successo: sarebbe per quel teatro, probabilmente, la migliore Stuarda mai sentita; e se venisse anche Fogliani, che conosco dai tempi del Liceo, sicuramente terrebbe il tempo meglio di altri direttori che ho avuto la sventura di trovare in contesti simili: ma se ne parlerebbe poi come di una riuscita serata del teatro di Nichelino, con tutto il rispetto per il teatro di Nichelino a cui sono piacevolmente abbonato da alcuni anni, non come se fosse la Lucia della Callas con Karajan!).

Ti faccio però notare che "in altri siti" si è parlato anche del concerto romano trasmesso alla radio, oggetto del mio post precedente, con aggettivi come "eccezionale", "sublime" e così via, e questo dimostra ancora una volta che rispetto a tanti altri appassionati ed esperti, riuniti attorno a quei siti, noi qui abbiamo non solo gusti ma soprattutto criteri di giudizio diversi, anzi molto diversi.
E forse, non vuole essere un rimprovero, non è tanto utile qui mettere in ridicolo le opinioni degli altri: chi ne ha voglia può contestarle direttamente nei loro siti (ci sono già alcune persone che intervengono utilmente sia qui sia altrove): io non ne ho voglia per ora. E per evitare equivoci, poiché vedo altrove qualcuno che ha il mio stesso nome, chiarisco che non ho mai scritto finora su altri forum d'opera, e se dovessi decidere di scrivere, come faccio qui, firmerei con nome e cognome.
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Re: Mariella Devia

Messaggioda Riccardo » mer 17 nov 2010, 20:18

Enrico ha scritto:E forse, non vuole essere un rimprovero, non è tanto utile qui mettere in ridicolo le opinioni degli altri: chi ne ha voglia può contestarle direttamente nei loro siti (ci sono già alcune persone che intervengono utilmente sia qui sia altrove): io non ne ho voglia per ora.

Ma infatti Enrico l'intento, almeno mio, non è quello di mettere in ridicolo nessuna opinione, se non nella misura in cui uno stile semplicemente colorito può tenere vivo il dibattito.
Volevo semplicemente continuare a discutere nemmeno tanto sulla Devia, i cui pregi e difetti sentiamo tutti, ma sul perché abbia un determinato rapporto con il pubblico italiano. Questo è un problema che ci interessa! E dico "determinato rapporto" perché, se ci pensate bene, non è per nulla bello passare la maggior parte della carriera ad essere invocata come un'oasi di salvezza nel deserto, fantastica "perché tanto il resto ormai...". Un'ugola per diversi aspetti straordinaria come quella della Devia (sembra che stia scherzando ma non è così) potrebbe meritare qualcosa di diverso da queste lodi al ribasso.

Per di più non è che qui si possa sorvolare sul fatto che anno dopo anno dalle nostre parti la Devia donizettiana stia diventando una specie di strano mito vivente (mentre a Barcellona, se la chiamano, è per i secondi cast, a Vienna proprio la ignorano e a Parigi quasi non sanno chi sia). Tutto ciò è sintomo di molte cose...

Leggere articoli che con tono intimidatorio affermano che i trionfi operistici della contemporaneità si manifestano esclusivamente tra Pavia, Cremona, Piacenza e Modena e che tutto il resto che succede nel mondo è pura mistificazione, mi pare faccia decisamente sorridere... Specie se tutto questo discorso viene sorretto da argomentazioni tanto deboli.
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Re: Mariella Devia

Messaggioda pbagnoli » mer 17 nov 2010, 22:33

Riccardo,
abbiamo già discusso abbondantemente di Mariella Devia che, oggi come oggi, tutt'al più può accontentare gli appassionati di quello che essi definiscono "canto professionale": voce appoggiata, immascherata, legato, ecc
Atteso che ci sono persone cui queste cose interessano come se fossero valori irrinunciabili per la buona riuscita di una performance, è giusto che ci sia per essi una Devia che, a 63 primavere canta ancora le stesse identiche cose che cantava 10, 20, 30 anni fa, con lo stesso (glaciale) aplomb e lo stesso (inesistente) pathos.
A noi di questa roba non frega niente perché pensiamo che ci sia di meglio, a cominciare da quelle che Mariannina Brandt definisce: "...tutte le possibili pseudo-simil-belcantiste odierne, anche recentemente ascoltate, che commenti forumistici [cioè noi, ndr], dolciastri proclami su social network e recensioni, o presunte tali, infarcite di accenti paragonabili solo alle svenevolezze da “Baci perugina”, hanno inopinatamente innalzano a esempio di “belcanto” moderno".
Noi pensiamo che il canto, l'Arte sia un'altra cosa: ci sembra una cosa talmente ovvia da sembrare la prova ontologica di Sant'Anselmo. Ma, come Gaunilone di Maganza, lei non pensa questo.
In fondo, Mariannina è una che ascolta molto: diamole credito!
E poi...a lei piace la Devia; e d'altra parte, se uno vuole la Devia, perché non deve averla? :D
Canta talmente bene che un'altra decina d'anni dovrebbe farcela: per quello che i quattro appassionati le richiedono, ce la può fare benissimo! Tanto sono sempre le solite due-tre cose...
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Re: Mariella Devia

Messaggioda Enrico » gio 18 nov 2010, 0:50

Chi vuol esser lieto sia
di sentire la Devia.
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Messaggioda Riccardo » gio 18 nov 2010, 12:56

pbagnoli ha scritto:E poi...a lei piace la Devia; e d'altra parte, se uno vuole la Devia, perché non deve averla? :D

Sacrosanto diritto!
Ma che si cerchi di non scrivere che ha i gravi vellutati, piglio battagliero e che le ovazioni trionfanti succedono solo a Modena mentre dalle altre parte si fa clap clap e via. Semplicemente perché non sono cose vere, fermi restando i gusti di ciascuno.
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Re:

Messaggioda pbagnoli » gio 18 nov 2010, 19:54

Riccardo ha scritto:
pbagnoli ha scritto:E poi...a lei piace la Devia; e d'altra parte, se uno vuole la Devia, perché non deve averla? :D

Sacrosanto diritto!
Ma che si cerchi di non scrivere che ha i gravi vellutati, piglio battagliero e che le ovazioni trionfanti succedono solo a Modena mentre dalle altre parte si fa clap clap e via. Semplicemente perché non sono cose vere, fermi restando i gusti di ciascuno.

Be', Riccardo, se lei l'ha sentita vellutata vuol dire che sarà stata vellutata... :D

A parte gli scherzi, gli appassionati di Devia sono disposti a qualunque nequizia pur di affermare che le sue indiscutibili qualità vocali - in effetti le solite quattro cose: immascheramento, appoggio sul fiato, eccetera - siano anche automaticamente virtù espressive. Il problema è che in Mariella Devia non esistono virtù espressive, perché non è un aspetto che sia mai stato di interesse per la cantante ligure: non le ha approfondite, a lei interessa solo la scultorea emissione del suono. Questo non lo dico per sentito dire, ma proprio per sentito (e visto, ahimè...). Di tutto quello che dice Madame Devià a me non importa molto: probabilmente è un problema mio, ma non riesco proprio a interessarmi a una cantante così.
C'è però da dire che gli appassionati di questa cantante non sentono ragioni: per essi questa cantante così poco...tutta, rappresenta l'epitome di quello che vorrebbero sentire in un cantante. Probabilmente è quella che maggiormente assomiglia ad una di quelle cantante del passato con cui amano confrontarsi ma io, che sono pieno di dischi di Maria Ivogun, di Lili Lehmann, di Medea Mei-Figner, di Emmy Destinn, di Luisa Tetrazzini e tante altre, fatico a riconoscere nel canto di queste grandi quelle caratteristiche che fanno impazzire chi ama il canto grigiastro e piatto della Devia.
Boh...
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Re: Mariella Devia

Messaggioda Luca » gio 18 nov 2010, 19:57

Pietro: sulla Devia ti dò ragione al 100% !

Saluti, Luca.
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