Gwyneth Jones

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Messaggioda MatMarazzi » ven 21 set 2007, 14:08

Alberich ha scritto:la Jones è grande artista ma vocalmente (se le debolezze della Dernesch sono proprio vocali) non è mai stata un fulmine di guerra.


Riapro questo thread perché il concetto espresso da Alberich, che peraltro è molto diffuso, specie nella critica italiana che ha avuto poche occasioni di applauidre la Jones dal vivo, non collima con le mie esperienze.
Il fatto è che la Jones, sono d'accordo con te, emetteva note strane, talvolta sgradevoli.
Era anche sgradevole il gusto (con quella prassi, ereditata dalla Varnay, di attaccare una nota fississima e poi vibrarla sempre di più... con gusto più jazzistico che operistico).
Si può dire che tanti suoni potevano risultare alle nostre orecchie latine molto spiacevoli.

Ma questo non toglie che vocalmente era - almeno per me - un fulmine di guerra.
Quando, nel pieno del furore orchestrale di Elektra o Turandot, lanciava quei do naturali che sembravano bombe, ti posso assicurare che avevi la sensazione di una voce assolutamente privilegiata.
Il timbro stesso era sensuale, rigoglioso; il grave era poderoso; l'acuto talmente abbacinante da sembrare un bengala.
E poi ti stordiva (ad esempio nella Frau ohne Schatten o nella Elena Egizia - ma persino in Medea) alternando strappate rabbiose a filature eteree, stranianti e lunari.

Voglio precisare che io non sono un patito della Jones, in generale.
Non sopporto la retorica e il manierismo, e lei dell'una e dell'altro era particolarmente generosa.
Inoltre il suo gusto era spesso terribile e negli ultimi dieci anni di carriera ha lasciato dei tali obbrobri da oscurare lo splendore dei suoi anni migliori.

Però ti assicuro che, nei miei lustri di ascolti teatrali (umpf....), poche volte ho avuto l'impressione di una voce più spettacolare della sua: il ricordo che ho della sua Elektra, Donna senz'ombra, Tosca e Turandot è proprio quello di un "fulmine di guerra!" :)

Qualcun altro l'ha sentita dal vivo? O ha maturato, anche solo dai dischi, sensazioni differenti?

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Messaggioda VGobbi » ven 21 set 2007, 14:38

MatMarazzi ha scritto:Qualcun altro l'ha sentita dal vivo? O ha maturato, anche solo dai dischi, sensazioni differenti?

Figurati se l'ho sentita dal vivo. La Jones, cosi' come tantissime altre, l'ho apprezzata dal disco, rilasciando testimonianze davvero storiche. Non conosco il suo Strauss (autore da me, lo confesso, non molto apprezzato ma sara' il caso di recuperare il tempo perduto, visto che vi e' parecchia produzione straussiana che non ho neanche avuto modo di avvicinarmi all'ascolto), ma per fortuna il suo Wagner si. E se dovessi citare il momento che piu' di tutte, seppur da un semplice ascolto discografico, mi ha fatto letteralmente sobbalzare dalla sedia e' stato il suo "lachte" del secondo atto del Parsifal nel live del '70 sotto la guida di Boulez. Suono probabilmente poco ortodosso, ma 'azzarola che forza e che vigoria in quella semplice-difficilissima nota!
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Messaggioda Alberich » ven 21 set 2007, 16:47

Caro Mat, no: mai sentita dal vivo, anche perchè sono poco più che un pupo :D
Da quello che ho sentito in disco, però, posso dire che a volte la voce ballava non poco (penso al Lohengrin di Kubelik, per esempio) e gli acuti non sempre erano gradevolissimi (qualche urlo belluino si sente). Ciò detto, il mio commento nasceva come paragone con la Dernesch, e volevo semplicemnte dire che se è vero che la Dernesch non fu impeccabile come Brunilde, neppure la Jones cantava come la Flagstad...comunque la Jones la conosco ben poco.
Saluti
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Messaggioda MatMarazzi » ven 21 set 2007, 22:47

Alberich ha scritto:Caro Mat, no: mai sentita dal vivo, anche perchè sono poco più che un pupo :D


Ridi... ridi! :)
Però è vero che la prima volta che ho sentito la Jones tu forse non era ancora nato (1985) e lei cominciava già la sua parabola discendente...
Però ti prego di credere che io avevo appena compiuto tre anni...
:(

Da quello che ho sentito in disco, però, posso dire che a volte la voce ballava non poco (penso al Lohengrin di Kubelik, per esempio) e gli acuti non sempre erano gradevolissimi (qualche urlo belluino si sente).


Hai ragione, anche perché incise quel Lohengrin in un momento di stanchezza vocale (i primi anni 70).
Però vorrei fare anche qualche osservazione: anzitutto il vibrato largo della Jones non era dovuto a "ballamento" senile (come per l'ultima Callas per intenderci o l'ultimo Lauri Volpi) ma a un preciso vezzo in cui lei indugeva: all'epoca si riteneva che le voci molto vibrate fossero anche molto grosse.
Lei, in particolare, aveva un modo odioso di vibrare i suoni, come dicevo sopra: li attaccava fissi e poi li vibrava sempre di più.
Questo lo dico solo perchè, anche se abbiamo tutti i diritti di dire che quei suoni non ci piacciono, non credo possano essere considerati limiti della voce.
E anche per quanto riguarda gli acuti, saranno anche stati urlacchianti (è vero... questo perché la Jones li spingeva con enfasi da matta) ma erano di vera sostanza: prova a confrontare, nella sfida del secondo atto, i si bemolle della Janowitz a quelli della Jones.
Quelli della Janowitz non ci sono (o meglio, sono davvero urletti) mentre quelli della Jones - almeno per me - sono note vere, grandi, facili, autentiche.

Nella famosa frase della Farberin "O Welt in der Welt! O Traum im Wachen! " la Jones si alzava progressivamente verso l'alto, con una voce che diventava sempre più enorme a mano a mano che saliva, fino a lanciare un do che oscurava l'orchestra, il coro e ti faceva trattenere il respiro per l'incredulità.
Sono passati vent'anni, ma non ho più sentito un'espansione vocale così disumana: la Dimitrova (che ascoltavo proprio in quegli anni) era un Toti dal Monte al confronto.

Tutto questo, credimi, lo dico solo per puntualizzare la questione della bella o brutta voce della Jones.
Perché sulla sostanza, ho capito benissimo quello che vuoi dire e che non volevo affatto mettere in discussione.

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Messaggioda MatMarazzi » ven 21 set 2007, 22:59

VGobbi ha scritto:mi ha fatto letteralmente sobbalzare dalla sedia e' stato il suo "lachte" del secondo atto del Parsifal !


Siamo OT (già da un pezzo a dire il vero) ma - visto che in altro thread parliamo della Callas - vorrei che tu sentissi quella stessa nota (che diventa "risi") fatta da lei.
C'è da restare allibiti.

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Messaggioda Alberich » sab 22 set 2007, 0:41

Caro Mat, io nacqui nel lontano '82...nell'85 ero già un magnifico studente dell'asilo nido :D
Comunque non voglio andare ulteriormente OT: anche perchè mi pare che fondamentalmente siamo d'accordo, io sono più critico perchè non l'ho mai sentita dal vivo e perchè la conosco veramente poco.
Un saluto
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Messaggioda MatMarazzi » mer 26 set 2007, 0:40

walpurgys ha scritto: DA UN ALTRO THREAD
la prima cosa che ascoltai del ring del centenario fu il ''siegfried'' in cd e il duetto finale trova la jones e jung al massimo delle loro capacità espressive nonostante l'usura (lei) e il timbro ingrato e legnoso (lui). ebbene, la jones non sarà il massimo dell'erotismo come lo è stata nella sua ''salome'' eppure riempie di luce il suo canto, fa più accattivante il suo timbro, e travolge l'ascoltatore come interprete con un fraseggio analitico ma non greve e sempre leggero e seducente, nonostante qualche asprezza di suono.


Be' non credo che nel 1981 la Jones si potesse definire usurata.
Era ancora nel fiore della sua vocalità.
Anzi, per certi versi proprio in quegli anni (tra gli ultimi anni 70 e i primi anni 80) la voce trovò un'esplosione di mezzi che prima non aveva.
Per inciso, non credo che la sua Bruennhilde sia molto significativa del suo talento.
Ti consiglio, per avere un'idea di ciò che la Jones poteva fare veramente, di ascoltare qualche live della sua Elektra e dellala sua Farberin degli stessi anni (attento a non cadere nelle mostruosità degli anni '90). :)

Sentile e sappimi dire!
Un salutone

Matteo
Ultima modifica di MatMarazzi il dom 14 ott 2007, 14:22, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda walpurgys » mer 26 set 2007, 16:04

:D :D :D

Grazie 1000 per i suggerimenti sugli ascolti!!!

per usura intendevo una certa durezza di fondo che si sente nei settori di passaggio ed in alcuni acuti non proprio a fuoco.
ciò non toglie che per me la Jones resti Brunnhilde storica, per totale adesione al personaggio e notevolissimo sviluppo!
per il centenario bayreuth non poteva trovare soprano più giusto.
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Messaggioda VGobbi » mer 26 set 2007, 17:28

MatMarazzi ha scritto:
VGobbi ha scritto:mi ha fatto letteralmente sobbalzare dalla sedia e' stato il suo "lachte" del secondo atto del Parsifal !

Siamo OT (già da un pezzo a dire il vero) ma - visto che in altro thread parliamo della Callas - vorrei che tu sentissi quella stessa nota (che diventa "risi") fatta da lei.
C'è da restare allibiti.

Seguendo il tuo consiglio, l'ho riascoltato con calma ed attenzione. Ebbene, la Callas sbalordisce da par suo anche se la lingua mortifica, a mio modestissimo parere, l'importanza del momento musicale. Insomma, un conto e' pronunciare il "lachte", un conto e' dire "risi". Diversita' enormi che non possono essere esenti nell'influire il dramma musicale. Per questo convengo che quello della Jones rimane la nota piu' strabiliante, almeno in riferimento al suo "lachte".

Son testardo, neh?
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Messaggioda MatMarazzi » mer 26 set 2007, 20:27

walpurgys ha scritto:per il centenario bayreuth non poteva trovare soprano più giusto.


E' vero, nel 1976 la Jones era la scelta più ragionevole e indicata.
E sono d'accordo con te che il risultato è positivo.
Io però resto dell'idea che Bruennhilde sia soprattutto un soprano acuto (e la Jones non lo era: proprio il senso di fatica che registri potrebbe essere dovuto a questo); inoltre a mio gusto era tendenzialmente un po' matronale (non quanto la Flagstad o la Nilsson, è vero... giusto un po').
Per me la Walkiria è soprattutto una vergine guerriera.
Deve esplodere di gioventù, ardore, entusiasmo.

Per darti un'idea di quel che intendo (e per promuovere un po' la mia diva del cuore) ti quoto il link a un brano della giovanile Bruennhilde di Anja Silja.

http://www.youtube.com/watch?v=ZRQoVnO2m8w
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Messaggioda MatMarazzi » mer 26 set 2007, 20:33

VGobbi ha scritto:Seguendo il tuo consiglio, l'ho riascoltato con calma ed attenzione. Ebbene, la Callas sbalordisce da par suo anche se la lingua mortifica, a mio modestissimo parere, l'importanza del momento musicale. Insomma, un conto e' pronunciare il "lachte", un conto e' dire "risi".


Che vuoi che ti dica... :)
A me piace proprio il fatto che quel si naturale mostruoso caschi sulla "i" e che la Callas riesca (su una vocale così scomoda) a lanciare un simile grido d'orrore.
Sono testardo a mia volta! :)
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Re:

Messaggioda Riccardo » gio 04 set 2008, 11:25

MatMarazzi ha scritto:aveva un modo odioso di vibrare i suoni, come dicevo sopra: li attaccava fissi e poi li vibrava sempre di più.
Questo lo dico solo perchè, anche se abbiamo tutti i diritti di dire che quei suoni non ci piacciono, non credo possano essere considerati limiti della voce.

Se a me davano fastidio, col tempo ho iniziato a trovarli un chiaro tratto distintivo della sua voce.
E quegli attacchi prima fissi e poi vibrati erano ancora tutti lì un paio d'anni fa a Verona nella Voix humaine che ho visto con Ilaria! Per un necrofilo come me è stato un spettacolo poter ancora assaggiare un pezzo di storia... :D

Ravvivo questo thread perché sull'onda del saggio di Matteo sulla storia di Isolde a Bayreuth, mi chiedo come possa essere collocabile la Jones... Confesso di non avere la sua Isotta, ma in linea teorica, dovrebbe rientrare nei canoni "sucheriani" "antilehmanniani", antinilssoniani" di cui si parla nell'articolo.
A me piace molto la sua Kundry con Boulez, registrata nel '70 ancora nel pieno della rigogliosità vocale. Tu che ne pensi Mat?

Qualcuno è stato a Monaco l'anno scorso o ha visto il dvd di Alice in Wonderland in Unsuk Chin in cui lei ha creato il ruolo della Regina di Cuori?

Salutoni,
Riccardo
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Re: Re:

Messaggioda MatMarazzi » gio 04 set 2008, 22:06

Riccardo ha scritto:Se a me davano fastidio, col tempo ho iniziato a trovarli un chiaro tratto distintivo della sua voce.

E questo è esattamente - anche per me - l'atteggiamento giusto! :)
I grandi artisti vanno presi con le "loro" caratteristiche. Siamo noi a doverci adattare...

è stato un spettacolo poter ancora assaggiare un pezzo di storia... :D

:evil: :evil: :evil:

Ravvivo questo thread perché sull'onda del saggio di Matteo sulla storia di Isolde a Bayreuth, mi chiedo come possa essere collocabile la Jones... Confesso di non avere la sua Isotta, ma in linea teorica, dovrebbe rientrare nei canoni "sucheriani" "antilehmanniani", antinilssoniani" di cui si parla nell'articolo.
A me piace molto la sua Kundry con Boulez, registrata nel '70 ancora nel pieno della rigogliosità vocale. Tu che ne pensi Mat?


Sì, potrebbe. Ma purtroppo, per me, non è così...
Le caratteristiche (vocali e psicologiche) c'erano tutte: il languore, la femminilità, la grandiosità indifesa, gli occhioni azzurri, la voce enorme ma vellutata e succosa...
Cosima sarebbe diventata matta...
Peccato che la Jones fosse figlia del suo tempo e che il suo sogno fosse quello di diventare (e a modo suo c'è pure riuscita) l'hochdramatische del dopo-Nilsson.
Quindi:
1) Sieglinde (ruolo per il quale era semplicemente nata) lo cantò distrattamente, avendo in testa solo la Valchiria
2) Kundry l'ha cantato al momento giusto, è vero, ma digrignando i denti, avendo in testa le furie barbariche della Varnay
3) Isolde l'ha cantata meravigliosamente (le prime volte) ma sempre col piglio maestoso dell'hochdramatische e i modi dello schiacciasassi.

Se uno sente prima l'Isolde della Jones (degli anni buoni) poi quella della Price o della Meier, capisce che non c'è nulla da fare!
Se ne resti sulla rocca di Bruennhilde! :)

Qualcuno è stato a Monaco l'anno scorso o ha visto il dvd di Alice in Wonderland in Unsuk Chin in cui lei ha creato il ruolo della Regina di Cuori?


Dopo il 94 (un'oscena Frau ohne Schatten a Zurigo) mi sono ripromesso di non andare più a sentire la Jones dal vivo.
Avendo sentito cosa era stata, non potevo tollerare ciò che era divantata.
Tu hai visto il video?

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Re: Re:

Messaggioda Riccardo » gio 04 set 2008, 23:24

MatMarazzi ha scritto:
è stato un spettacolo poter ancora assaggiare un pezzo di storia... :D

:evil: :evil: :evil:

Sì sì certo ok hai ragione, ma vuoi forse farmi credere che non saresti andato a sentire gli ultimi guaiti della Gencer avessi fatto in tempo?

Peccato che la Jones fosse figlia del suo tempo e che il suo sogno fosse quello di diventare (e a modo suo c'è pure riuscita) l'hochdramatische del dopo-Nilsson.

Però ha voluto fare Norma (non so come) e ha inciso una Desdemona che devo recuperare perché ne ricordo spunti interessanti!
Devo anche riascoltare la sua Elektra. Tu se non sbaglio la vedesti a Orange no?

Tu hai visto il video?

Non ho visto nulla di Alice, ma un po' mi incuriosisce...

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Re: Gwyneth Jones

Messaggioda liebelei » mer 01 ott 2008, 14:11

Mi sono risentito la Desdemona, spinto dal post di Riccardo. E' un'esperienza strana. Me la ricordavo diversa, sentita in una pessima Elektra a Vienna. Li' mi era piaciuta poco come interprete,ma come cantante -ed era il 1972,mi pare -ancora di meno.\
A proposito di bombarde nell'Elektra, fatemi ricordare la Nilsson della Scala,con centotrenta suonatori a tutto volume "azzittiti" :D
Qui ,nell'Otello,non mi e' parsa affatto malvagia. Le Desdemone classiche, tuttavia, Freni compresa e scusa Mirella :D mi hanno sempre stimolato il sonno,come il volleyball e la formula uno attuale.
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