Ewa Podles

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Ewa Podles

Messaggioda MatMarazzi » mer 02 nov 2011, 16:57

A bocce ferme (essendo giunta quasi a conclusione la carriera della nostra) è possibile una valutazione di Ewa Podles?
Sul suo nome, infatti, si sono scontrate per molti anni fazioni opposte: chi la considerava una bellissima voce da periferie e niente più, chi invece gridava allo scandalo per l'ignoranza del mondo che non ha saputo riconoscere una fuori classe epocale come lei.

A me è sempre parsa un'esponente grandiosa, anche se non geniale, del passatismo nell'Opera.
Gli adoratori della Podles sono soprattutto nostalgici di un certo modo di intendere il canto che, a dispetto loro e della Podles, ha fatto il suo tempo.

Dietro la cantante polacca, si stagliava il fantastma della Horne: sì, il fantasma, non l'eredità!
Perché l'eredità della cantante americana non è andata smarrita: sono decine i mezzosoprani che si sono nutriti al suo esempio, anche se - fin dagli anni '80 - hanno cominciato a prendere strade nuove e diverse.
Personalmente trovo la cosa molto positiva: il contributo di un artista (in questo caso la Horne) viene buttato via, se dopo di lui non troviamo che emuli e imitatori.
E solo nella successiva crescita che un'eredità si dimostra davvero importante.
E così, per fortuna, i mezzosoprani virtuosi del dopo-horne non sono rimasti fermi: hanno esasperato la ricerca sul colore ben oltre il modello (avvicinandosi in questo alla sensibilità dei filologi barocchi) fino a punte di sperimentazione estrama come la Kasarova e la Bartoli.
Hanno esplorato un repertorio assai più vasto e sofisticato, rinunciando alle concessioni ottocentesche a cui nemmeno la Horne seppe resistere e spingendosi sempre più indietro nel tempo.
Hanno coltivato un'espressività più moderna, un'attoralità più vivida, evitando le gaglioffate orripilanti della maestra.
Insomma, non hanno sperperato la lezione della Horne in copie sbiadite e irritanti, ma l'hanno messa a frutto aggiornandola con le grandi conquiste degli ultimi decenni.

Tutte tranne lei, la Podles appunto.
Forte di una voce stradordinaria e di una grandissima tecnica, la Podles ha deciso di non seguire la corrente.
Per lei l'insegnamento della Horne doveva essere applicato in modo pedissequo, fin nei dettagli meno "salvabili".
Persino l'impresentabilità visiva, la gestualità sovraccarica e (termine caro ai Cellettiani) "trucibalda", l'effettistica delirante, la totale mancanza di sensualità, profondità interpretativa (a che serve? l'opera è canto!) e ironia.
Conservatrice fino al midollo, la Podles si spinse oltre.
Dimenticando che una delle maggiori rivoluzioni della Horne era proprio stata la conquista del colore al repertorio belcantistico (quindi sperimentazione di suoni anche aperti e carnosi), lei tentò un mescolone fra l'eredità dell'americana e il sistematico "gonfiaggio" del registro misto dei mezzosprani slavi, ottenendo un risultato talmente reazionario da piacere a due diversi tipi di "passatisti":
1) i nostalgici della Horne
2) i nostalgici dei vecchi mezzosopranoni di una volta, con i suononi grandi così.

I suoi Rossini, i suoi Handel, i suoi Gluck, ma anche i suoi Verdi sono anticaglie, e non di meno impressionanti da un punto di vista strettamente tecnico.
E' vero che sembra di vedere Tina Lattanzi in un episodio di Friends, ma l'agilità è quella di un bolide e l'estensione è stupefacente.
Non parliamo dell'enormità di certi suoni nel misto, dalle sfumature viriloidi e amplificatissime: sentire simili sonorità magari in un ruolo senesino fa un certo effetto.

In fin dei conti la Podles non ha avuto una brutta carriera: trent'anni in giro per il mondo, un repertorio sconfinatamente vasto (e anche questo è tipico delle cantanti reazionarie: la pretesa di uniformare tutti i repertori con una tecnica considerata "giusta"), codazzi di fans entusiasti che hanno fatto di lei il baluardo contro il decadimento dei costumi, nonché idolo della contro-cultura ribelle alle macchinazioni di agenzie e case discografiche.
Non credo che le sia dispiaciuto troppo essere la regina dei nostalgici, sia pure spesso lontana dai teatri che contano di più. Credo che il modo di fare opera oggi l'avrebbe fatta sentire a disagio...

Mi piacerebbe sapere cosa pensate di lei e se l'avete mai sentita dal vivo.
,E per facilitare il compito, metto qualche brano da Youtube.







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Re: Ewa Podles

Messaggioda MatMarazzi » mer 02 nov 2011, 17:31

Dimenticavo di aggiungere questo pezzo, dove la Podles si avventura (non con grandissimi risultati a dire il vero) nella nota più bassa che - a mia memoria - sia mai stata incisa da voce femminile.
Un si bemolle contro-grave.



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Re: Ewa Podles

Messaggioda pbagnoli » mer 02 nov 2011, 19:38

Ah, la Podles!
Quando i passatisti hanno bisogno di un'icona da sbandierare di fronte al bieco progressista che cerca di stravolgere le regole del canto, questo è il nome che ricorre più frequentemente.
Il canto è poco fantasioso? Privo di colori? Caldo come un termosifone nel mese di agosto?
Poco conta, rispondono: il canto - quello vero, quello di scuola - è tecnica; chi non capisce queste cose, se ne vada altrove.

Confesso che anch'io, almeno inizialmente, ho subito il fascino strano di questa cantante che sembrava venire da un altro mondo. Il mio approccio è stato con l'Ariodante diretto da Minkowski e registrato per l'Archiv; lei faceva Polinesso e l'effetto era stupefacente. Almeno inizialmente, perché poi la perplessità di fronte a un canto tanto tetragono e privo di modulazioni già mi assaliva in quei tempi.
Le mie successive esperienze sono state tutte peggiori: per capirci, c'è nella voce di questa (bravissima) cantante tutto ciò che io non cerco più in un mezzosoprano e che, probabilmente e più o meno consciamente, non ho cercato veramente nemmeno prima, prova ne sia la mia avversione epidermica per queste donnone con il vocione.
Credo che, per di più, questa categoria vocale sia quella - assieme a quella dei controtenori - in cui il tempo ha segnato maggiormente il passo, imponendo cambiamenti che oserei definire fisiologici e che hanno portato a una completa re-definizione della tipologia vocale. E non da oggi, peraltro, se consideriamo non solo la già citata Horne, ma anche la Berganza (altro totem venerato dai passatisti), la Von Stade, la Von Otter e, ovviamente, tutte quelle prodotte dalla controriforma barocca, l'ultima delle quali è la straordinaria Joyce DiDonato ma che non si potrebbe pensare più diversa dal modello della Podles.
Credo che, una volta di più, la spinta propulsiva sia stata la ricerca sul colorismo: il vero male per i passatisti duri e puri, quello che ha cambiato loro le regole del gioco.

Rimane il profondo rispetto per una cantante seria.
Anche troppo :roll:
"Dopo morto, tornerò sulla terra come portiere di bordello e non farò entrare nessuno di voi!"
(Arturo Toscanini, ai musicisti della NBC Orchestra)
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Re: Ewa Podles

Messaggioda Cantare bene 2 » dom 06 nov 2011, 0:53

Non ho mai sentito la Podles dal vivo, ma per quanto sento dalle registrazioni non l'ho mai ritenuta una cantante così esemplare tecnicamente come voi dite.

A parte questo, cosa intende Marazzi con "registro misto"?
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Re: Ewa Podles

Messaggioda Tucidide » dom 06 nov 2011, 18:36

Cantare bene 2 ha scritto:Non ho mai sentito la Podles dal vivo, ma per quanto sento dalle registrazioni non l'ho mai ritenuta una cantante così esemplare tecnicamente come voi dite.

A parte questo, cosa intende Marazzi con "registro misto"?

OT: bentornato su queste pagine. :)
Per quel po' che ho ascoltato della Podles in disco, io la considero una grandissima, ma certamente legata ad un modo antico di concepire il canto: non negativo, ma sicuramente antico.
Il mondo dei melomani è talmente contorto che nemmeno Krafft-Ebing sarebbe riuscito a capirci qualcosa...
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Re: Ewa Podles

Messaggioda mattioli » dom 06 nov 2011, 22:57

D'accordo sulla "classificazione" (il Grasso Messere è l'entomologo delle voci, il Linneo delle stirpi canore) della Podles.

E tuttavia si è forse dimenticato un aspetto: quando la Podles non deve fare il mezzosopranone che canta "come Dio comanda" sfodera, nei ruoli di carattere, un'eccezionale simpatia. Insomma, può essere brillante e anche bravissima come attrice. Vedi la sua Matrigna (Madame de La Haltière, nientemeno) nell'ultima Cendrillon con la regia di Pelly, quando ha fatto sbellicare dalle risate tutta l'Opéra-Comique. Oppure l'Opinione Pubblica nell'Orfée aux enfers, sempre Pelly, anche se non ricordo (scusate, è l'età) se ci sia anche nel dvd o solo nel cd.

Comunque bravissima: con dei poitrinés "da uoma" usati, per una volta, in chiave espressiva invece che per rifare la divina Marilyna con le piume in testa.
Ciao a tutti
AM

PS (e uso privatistico del forum): divin Maugham, niente Monaco per me : Hurted : . Si appalesa maman a Parigi...
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Re: Ewa Podles

Messaggioda Cantare bene 2 » lun 07 nov 2011, 11:42

Tucidide ha scritto:OT: bentornato su queste pagine. :)


Grazie.



Chiedevo però a Marazzi che cosa intenda lui con "registro misto". Tanto per chiarirci, della Podles io direi che sbraca molto nel registro di petto.


E, a proposito di classificazioni, la considerate un mezzo o un contralto?
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Re: Ewa Podles

Messaggioda marco » lun 07 nov 2011, 12:52

ascoltai la P. oramai una ventina d'anni fa a Venezia come Arsace e ricordo che mi piacque ma senza entusiasmarmi, la ritenni inferiore a quelle che andavano per la maggiore allora (senza far nomi Dupuy : Love : )
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Re: Ewa Podles

Messaggioda MatMarazzi » lun 07 nov 2011, 22:41

:lol: :lol: :lol: :lol: :lol:

mattioli ha scritto:il Linneo delle stirpi canore


Che titolo cruscante, Mattioli, manco male che mi conosci bene! :)
Questa definizione la voglio sulla lapide!

E tuttavia si è forse dimenticato un aspetto: quando la Podles non deve fare il mezzosopranone che canta "come Dio comanda" sfodera, nei ruoli di carattere, un'eccezionale simpatia. Insomma, può essere brillante e anche bravissima come attrice. Vedi la sua Matrigna (Madame de La Haltière, nientemeno) nell'ultima Cendrillon con la regia di Pelly, quando ha fatto sbellicare dalle risate tutta l'Opéra-Comique. Oppure l'Opinione Pubblica nell'Orfée aux enfers, sempre Pelly, anche se non ricordo (scusate, è l'età) se ci sia anche nel dvd o solo nel cd.


No, nel DVD c'è la mia vecchia amica Martine Olmeda.
Però hai ragione, il gusto del grottesco - particolarmente efficace ne convengo - è una delle poche costanti espressive della Podles.
E' uno dei pochi aspetti per cui i teatri anche più sofisticati l'hanno spesso apprezzata (e con registi di tutto rispetto).
Ma, se ci pensi, anche questo aspetto è un omaggio alla Horne.
Anche per la Horne il rischio della caricatura era sempre dietro l'angolo; spesso (ahimé) involontario, talora (raramente) consapevole.
E allora il pubblico si divertiva in modo quasi eccessivo.
Ne è prova (te lo ricorderai) nella sua agliosa danza del ventre, alla creazione dei Fantasmi di Versailles di Corigliano.



Ridicola, deliziosa effettivamente.
Anche la Podles (da brava continuatrice) ha imparato a rivolgere in chiave comica le sue... normali caratteristiche.
Il problema è quando quelle stesse caratteristiche... le esibisce in ruoli tragici, come Clitennestra o ...questa Ulrica.
Dimmi tu se non fa sbellicare... guarda gli occhi! Guarda l'andatura da strega... :cry:
Ci vuole un genio per risultare più divertente persino della Salazar e di Vargas!!!




Venendo a Cantare Bene2, a mia volta ben tornato fra noi.
: Thumbup :

Premettendo che la terminologia in ambito vocalistico è quanto mai contrastata (l'importante comunque è intendersi), normalmente si chiama "emissione mista" quella che le donne usano nel grave o nel medium della loro voce, quando non usino l'emissione di petto.
Viene chiamata "mista" proprio perché produce un effetto intermedio fra il canto di petto e il falsetto.
E' un'emissione - artisticamente parlando - importantissima, perché i suoni che vi si producono hanno un fascino particolarissimo; una Welitsch, ad esempio, maestra del misto, poteva riscattare un Canto alla Luna di Rusalka non particolarmente geniale, semplicemente cantando l'ultima frase (prima dell'acuto) con un registro misto talmente sensuale che il teatro crollava.
La Gencer, al contrario, sapendolo povero di colori ma non volendo ricorrere al registro di petto, lo caricava di striature talmente aspre e corrose da farne uno dei suoi atouts, anche se poi è stata la prima sezione della sua voce ad andare a farsi benedire.
Ma la cosa più eccitante... è che se ascolti i vecchi contralti di una volta (quelli veramente gravissimi, come la Butt o la Anderson) il registro misto produce sonorità talmente ..."tenorili" che a tratti fatichi a credere che si tratti di una donna.
E questa considerazione può aprire una suggestiva ipotesi: che anche i tenori, in acuto, utilizzino una sorta di registro misto.
Ma sto divagando...

Il fatto è che i mezzosoprani slavi (specialmente dagli anni 40-50 in poi) hanno cominciato a caricare all'inverosimile il loro registro misto, amplificandolo all'estremo, per dare l'idea di sonorità grandi e quasi virili. La Obrasztova era quasi grottesca in questo senso (eppure piaceva proprio per quello).
Ma, sia pur molto edulcorato, qualche rimasuglio del super-misto alla russa lo ritrovi in una Borodina.
La Podles non è così estremistica come la Obrasztova, eppure anche lei va fiera del suo misto.
E questo aspetto rappresenta, come dicevo, la maggior differenza con la Maestra Horne.
La Horne infatti - geniale innovatrice - il misto lo alleggeriva, lo colorava, lo apriva, lo assaporava, dando al suo canto una tale moltitudine di rifrazioni da renderlo modernissimo. La Podles, invece, lo copriva alla russa, esaltandone i colori scuri e le sfumature maschili.
In questo senso il suo "Va tacito e nascosto" (a parte una libertà ritmica fastidiosa) è impressionante.



In questo brano la Podles utilizza moltissimo il misto (anche il petto a tratti).

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Re: Ewa Podles

Messaggioda Cantare bene 2 » mar 08 nov 2011, 1:06

Grazie del saluto e della risposta.

Non ho afferrato del tutto però quel che dici del registro misto. Ora, nella voce femminile sono abituato ad individuare tre registri: grave (petto), centrale (chiamato in diversi modi, io lo chiamo solo registro centrale per non fare confusione), e registro acuto (testa). Quei suoni viriloidi di cui tu parli per me appartengono al registro di petto. Magari se mi indichi di preciso con il minutaggio dov'è che senti questo "misto" possiamo intenderci meglio. E' verissimo però che alcuni contralti antichi si possono confondere facilmente con la voce del tenore. E dirò di più, in alcuni casi addirittura succede anche il contrario: ci sono alcuni tenori antichi che in certi momenti possono essere scambiati per voci femminili gravi.
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Re: Ewa Podles

Messaggioda Tucidide » mar 08 nov 2011, 11:05

MatMarazzi ha scritto:una Welitsch, ad esempio, maestra del misto, poteva riscattare un Canto alla Luna di Rusalka non particolarmente geniale, semplicemente cantando l'ultima frase (prima dell'acuto) con un registro misto talmente sensuale che il teatro crollava.

:shock: :shock: Ohibò! Devo assolutamente sentirla! Su YT non c'è... : Hurted :

In questo brano la Podles utilizza moltissimo il misto (anche il petto a tratti).

Cantare bene 2 ha scritto:Quei suoni viriloidi di cui tu parli per me appartengono al registro di petto. Magari se mi indichi di preciso con il minutaggio dov'è che senti questo "misto" possiamo intenderci meglio.

Ascoltando il brano proposto, mi pare che il misto sia rintracciabile per esempio negli abbellimenti intorno al min. 0:50, dove c'è una nota grave invece molto "di petto", quella sì autenticamente viriloide.
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Re: Ewa Podles

Messaggioda Cantare bene 2 » mar 08 nov 2011, 12:22

La voce femminile può scendere, almeno fino ad un certo punto, senza fare uso del registro di petto ma restando nel registro che prima ho chiamato centrale, che si sovrappone col il registro di petto. Forse Marazzi intendi questo con "misto".
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Re: Ewa Podles

Messaggioda mattioli » mar 08 nov 2011, 19:10

manco male che mi conosci bene!


Eh, già, questo poi lo conosco purtroppo...

Ne è prova (te lo ricorderai) nella sua agliosa danza del ventre, alla creazione dei Fantasmi di Versailles di Corigliano.


Meraviglia! Non rivedevo questo video da anni... Come non amare questa donna? L'adorerei anche se facesse Rinaldo... adesso!

Dimmi tu se non fa sbellicare... guarda gli occhi! Guarda l'andatura da strega...
Ci vuole un genio per risultare più divertente persino della Salazar e di Vargas!!!


Beh,ma non è la stessa cosa. Questo è umorismo, diciamo così, involontario. Io mi riferivo a un paio di parti di carattere dove, IMHO, la Podles è stata divina. Grazie per questo video. E' dai remoti tempi della mia gioventù, passata su e giù per i teatri emiliani più ruspanti (e negli Anni Ottanta, cari miei: adesso ascoltano Haendel senza battere ciglio, e non perché stiano dormendo : Chessygrin : ...) che non vedevo una roba del genere. Comunque lui non parmi Vargas. Cupido, piuttosto?

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Re: Ewa Podles

Messaggioda MatMarazzi » gio 10 nov 2011, 9:53

Intanto, amici, mi scuso se posso rispondere, in questo periodo, solo con un certo ritardo.
E mi scuso anche se le risposte, per il momento, saranno troppo succinte.
Il problema del misto (che mi interessa moltissimo) meriterebbe confronti più analitici. Sarebbe bellissimo (e conto di farlo quanto prima) aprire un thread proprio sul tema del registro misto ...femminile e maschile.

Per ora butto lì qualche considerazione.

Cantare bene 2 ha scritto:Non ho afferrato del tutto però quel che dici del registro misto. Ora, nella voce femminile sono abituato ad individuare tre registri: grave (petto), centrale (chiamato in diversi modi, io lo chiamo solo registro centrale per non fare confusione), e registro acuto (testa). Quei suoni viriloidi di cui tu parli per me appartengono al registro di petto. Magari se mi indichi di preciso con il minutaggio dov'è che senti questo "misto" possiamo intenderci meglio.


La voce femminile può scendere, almeno fino ad un certo punto, senza fare uso del registro di petto ma restando nel registro che prima ho chiamato centrale, che si sovrappone col il registro di petto. Forse Marazzi intendi questo con "misto".


In effetti, Cantare Bene, non hai torto.
Possiamo anche considerare il registro misto come l'estremità grave del registro "centrale", come lo chiami tu, della voce femminile.
Però è anche vero che si ha la sensazione di una diversa posizione laringea, tanto che si avverte benissimo anche solo all'ascolto lo stacco del "passaggio di registro", quando dal misto si accede al registro "centrale".
Nel brano che ho postato ("Va tacito e nascosto") puoi sentire questo passaggio nella prima frase, al minuto 0:59 "quand'avido è di preda".
Nel saltino fra le parole "di" e "preda" senti proprio un passaggio di registro, e quindi una diversa "posizione" della voce.
Nella prima parte della frase "quand'avido è di" la cantante adotta il misto (non più di petto, ma non ancora falsetto), a partire da "preda" passa al registro centrale, già completamente falsetto.
Poi, proseguendo ("l'astuto cacciator") la Podles resta nel registro centrale con "l'a", poi scende nuovamente al misto "stuto" e finalmente al petto "cacciator".
In questa frase si sentono, per me, tutti i registri tranne quello acuto.

La cosa è ancora più interessante nei tenori che non usano quasi mai il falsetto e quindi si fermano - in acuto - a sonorità che per me sono molto simili al misto femminile.
Sarebbe bello parlarne nel dettaglio, ma io ho la sensazione che la cosidetta rivoluzione di Duprez del "do di petto", sia in realtà la rivoluzione del "do di misto" :)

Attendo le vostre considerazioni.
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Re: Ewa Podles

Messaggioda MatMarazzi » gio 10 nov 2011, 9:54

mattioli ha scritto:Comunque lui non parmi Vargas. Cupido, piuttosto?


Scusa la gaffe! :(
Hai ragione, è proprio Cupido!

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