Gre Brouwenstijn

Moderatori: DocFlipperino, DottorMalatesta, Maugham

Gre' Brouwenstijn, artista sottovalutata?

Messaggioda VGobbi » lun 07 apr 2008, 21:50

Non poche volte su queste pagine, e' saltato fuori questo nome glorificandolo. Questo thread lo dedico a chi ama questa artista. Vorrei tanto capire quali sono le doti, i pregi di questo soprano e le registrazioni (live o studio) che meglio esaltano le qualita' canore/interpretative del soprano olandese.

MatMarazzi ha scritto:Per altro sono disposto a darti un milione di dollari se mi scoverai, in tutto quello che ci ha lasciato Grée Brouwenstiin, artista dalla sobrietà e dalla forbitezza proverbiali e talvolta persino eccessive, qualcosa che assomigli a un urlo! :)

A me saltano in mente due incisioni. La Walkiria diretta da Leinsdorf con Vickers, London e Nilsson. Davvero tu non senti nessun urlo della Gre' nel primo atto, sopra tutto nel duetto tra lei ed il Siegmund di Vickers?

Altra registrazione, questa volta un live, e' la sua Elisabetta nel Don Carlo londinese. Nessun commento nel canto della romanza "Tu che le vanita' del mondo"?

Se mi consenti, in lei vedo poco di sobrio e di forbitezza proverbiale.
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!
Avatar utente
VGobbi
 
Messaggi: 2455
Iscritto il: gio 05 apr 2007, 20:49
Località: Verano Brianza

Re: Gre' Brouwenstijn, artista sottovalutata?

Messaggioda Pruun » lun 07 apr 2008, 22:16

Devo dire che conosco solo la Sieglinde che ha citato anche VGobbi e non si tratta di un'incisione che mi ha spinto a scoprire altro di questa artista: in quell'edizione non mi ha colpito particolarmente.
Voi che consigliereste?
Orrenda orrenda pace
la pace dei sepolcri
Avatar utente
Pruun
 
Messaggi: 392
Iscritto il: mar 11 set 2007, 2:10

Gre Brouwenstijn

Messaggioda MatMarazzi » dom 13 apr 2008, 12:15

Pruun ha scritto:Devo dire che conosco solo la Sieglinde che ha citato anche VGobbi e non si tratta di un'incisione che mi ha spinto a scoprire altro di questa artista: in quell'edizione non mi ha colpito particolarmente.
Voi che consigliereste?


Io trovo sia la Sieglinde dell'edizione RCA, sia il don Carlos di Londra due incisioni estremamente significative dell'arte della Brouwenstijn, fermo restando che in entrambe la nostra non era più una ragazzina.
Essendo del 1915, aveva sette anni più della Tebaldi: sarebbe come giudicare quest'ultima da un'incisione del 67.
Eppure, anche se la voce (mai particolarmente suadente come timbro) mostrava già diversi segni di tensione, soprattutto all'acuto, restava evidentissima la suggestione di quel fraseggio screziato e di quella maestosità aristocratica che ne hanno fatto la gloria.

Come la maggior parte delle artiste nordiche dell'immediato dopoguerra, anche la Brouwenstijn coltivò una declamazione di sofisticata incisività che l'avrebbe condotta da Gluck (fu una superba Ifigenia in Tauride, ma anche Alceste) a Janacek (Jenufa), passando per Wagner (fu la creatrice del celeberrimo Tannhauser di Wieland a Bayreuth) e soprattutto per l'ultimo Verdi (Otello, Aida, Ballo).
Proprio in Verdi ritengo ci abbia lasciato testimonianze stupefacenti, in anni in cui si imponeva il Verdi "sontuoso" della Tebaldi e, poco dopo, della Price.
La Brouwenstijn combatteva invece per il Verdi dilavato, povero di effetti e compiacimenti, tutto costruito sul pudore della parola e sulla solitudine dell'esistenza: in questo senso - pur con mezzi diversi - la sua scuola era simile agli "ultimi verdi" della Callas per la EMI; non è un caso che proprio la Brouwenstijn fu scelta da Giulini e Visconti per sostituire la Callas dopo il suo precipitoso forfait dal Don Carlos di Londra.
Purtroppo la maggior parte delle incisioni verdiane su di lei la ritraggono in una fase molto avanzata della sua carriera, ma esistono alcuni frammenti preziosissimi dei primi anni '50 che possono dare un'immagine molto forte della modernità del suo gusto e della sua profondità di interprete.

Il ruolo in cui la Brouwenstijn ha lasciato un ricordo maggiore è la Leonore del Fidelio, di cui fu una delle poche interpreti che avesse conservato (in quegli anni) memorie mozartiane.
Personalmente la amo follemente, proprio perché in lei ritrovo il bisogno di fare "poesia" senza mai scadere nell'effetto, nella retorica, nella volgarità.
Qui troverete una pagina dedicata a lei,
http://www.dutchdivas.net/sopranen/gre_brouwenstijn.html
con un brano del Trovatore, che - pur non essendo l'ideale, in quanto richiede un respiro belcantistico che a lei non era proprio - comunica però abbastanza bene la nobiltà, la purezza dell'artista, il suo voler evitare tutte le formule più stantie dell'interpretazione verdiana (è della fine degli anni '40, all'epoca in cui da noi questa parte era ancora affidata alle Caniglia e alle Mancini).

Salutoni
Mat
Avatar utente
MatMarazzi
 
Messaggi: 3182
Iscritto il: gio 05 apr 2007, 12:34
Località: Ferrara


Torna a SOPRANI, MEZZOSOPRANI, CONTRALTI

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 20 ospiti

cron