Marlis Petersen

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Marlis Petersen

Messaggioda MatMarazzi » mer 05 ott 2011, 23:27

Vorrei condividere con voi alcune riflessioni su questa meravigliosa artista, una delle maggiori di oggi.

Partirei dalla considerazione che ci sono certe carriere che, nello splendore della gioventù, non rivelano le vere potenzialità degli artisti.
E' come se, prima dei quarant'anni, essi avessero accettato non di ...essere qualcuno, ma semplicemente di rispondere nel modo migliore possibile a ciò di cui gli altri (i teatri, i direttori, il pubblico) hanno bisogno in quel momento.
E così accettano di essere inappuntabili e "generici", perfette risposte a "esigenze" di repertorio, continuatori di tradizioni aperte da altri.
A quarant'anni, però, i panni di un'etichetta diventano stretti: voce e aspetto mutano, si appannano.
In quel momento le strade possibili sono due: o accettare una progressiva inadeguatezza alla confortevole etichetta (che prima o poi li farà uscire dal repertorio), oppure gettare via i vestiti tanto a lungo indossati da perfetti modelli e cercare uno stile davvero proprio.

Io vado matto per gli artisti che, sui quaranta, sono capaci di fare la seconda scelta.
I primi segni della ...passata gioventù non sono per loro l'avvisaglia deprimente di un inevitabile calo, ma al contrario l'occasione di una liberazione, la via per raggiungere la loro pienezza umana e artistica.

Questo è ciò che, dal marzo del 2010, è successo alla quarantaduenne Marlis Petersen, uscita da un bozzolo di impeccabilità e professionalità, che le aveva conferito il successo, la stima internazionale, ma non la realizzazione di un progetto d'artista.
Solo ora, dopo la quarantina, la Petersen è divenuta in un paio d'anni una delle artiste più sconcertanti e geniali del già ricco e variegato panorama canoro che in questo fortunatissimo presente si staglia davanti ai nostri occhi.

Tipica "coloratura" tedesca, la Petersen (nata nel 68) era partita da ragazza come una prima della classe.
Bella voce acuta e scintillante (come la sorellina cadetta, Diana Damrau, più giovane di tre anni), facile nei pianissimi, nei sopracuti e nelle agilità.
Raffinata liederista e solista di cantate, messe, passioni e oratori barocchi e classici, la nostra si è distinta (ovviamente) in tutti i ruoli per i quali i tedeschi ricercano voci come la sua, fin dai tempi della Streich e, prima ancora, della Schumann, fino alla Ivogun.
I ruoli di una Schaefer per intendersi e oggi di una Damrau.
Quindi Kostanze, Susanna, Zerbinetta, Sophie, ma anche Adele, Blondchen, Gretel, Gilda e persino Zdenka e Susanna, per finire - più recentemente - in Pamina.
A questo repertorio - essendo in fondo artista dei nostri tempi - la giovane Petersen ha affiancato un'assidua frequentazione del Barocco "filologico", sia pure nella meno estremistica e più accademica variante "tedesca": è infatti preziosa collaboratrice dei Koopman, Pinnock, Rilling e persino di René Jacobs.

Se in questa veste fosse continuata alla svolta dei quarant'anni, difficilmente la sua carriera si sarebbe potuta mantenere a certi livelli ancora per molti anni.
Invece nel 2010 qualcosa si è come chiarito e proprio mentre la sua voce andava acquisendo, a lato dell'antica purezza, certe sonorità più dure, più taglienti...
Col senno di poi, possiamo ritrovare i sintomi della Petersen di oggi nelle sue Lulu giovanili .
All'epoca non ci facemmo caso: è normale che una Coloratura tedesca avesse successo in Lulu.
Ne' ci sorprendemmo troppo che si fosse costruita una fama (a lato dei "soliti ruoli") nelle creazioni contemporanee.
Infatti il primo ruolo che ha creato - Aphrodite nella Phedra di Henze - era piuttosto astratto e accademico, tanto che qualsiasi Kostanze avrebbe potuto affrontarlo.
Quando però, nel 2010 , si sparse la notizia che il grande vecchio dei compositori tedeschi (Aribert Reimann) avrebbe fatto creare a lei - sull'illustre palcoscenico di Vienna- la sua ultima opera dedicata alla Medea di Euripide, credo che tutti rimasero sconcertati.

Chi si sarebbe immaginato che questa discendente della Schaefer, pura, graziosa, cristallina, che ancora quell'anno aveva cantato Pamina e Sophie, potesse prestare fisico e voce alla figlia delle tenebre della Classicità, evocatrice di atavici orrori?
Eppure fu un trionfo sensazionale.

Da quest'opera - oggi in DVD - è uscita la cantante che a più di quarant'anni ci ha finalmente rivelato la sua verità.
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Reimann non sarà un compositore geniale come credono i tedeschi, però conosce i segreti della vocalità.
Sa che il canto acuto e virtuoso può anche esprimere delirio, rabbia, satanismo più di quanto possano fare i vocioni .
Già la parte di Regania, nel suo Lear, era stata affidata a una voce acuta e brillante, capace di usare il guizzo atletico, l'intervallo spericolato e il ritmo esplosivo per descrivere furore psichiatrico.
...Proprio come, tanti anni prima, avevano fatto Donizetti e Verdi con le loro folli e disperate eroine.
L'importante è che il canto "virtuoso" e acuto sia mosso, come una sciabola, da un temperamento fortissimo, quello appunto che la Petersen, menade della pazzia contemporanea, ha dimostrato di avere.



Subito dopo, il pubblico del Met ha reagito con incredulità alla sua Ofelia, dapprima deluso del forfait della diva annunciata, poi galvanizzato da un'interprete tellurica.
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Con un vero colpo di genio, il Festival di Aix en Provence ha poi interpellato la "nuova" Petersen come Anna del favoloso e scadaloso Don Giovanni di Cerniakov.
Una Donna Anna che, nella ri-narrazione del regista, diventa una quarantenne etilica, sofisticata, instabile e ossigenata.



Graz le offrì quindi l'occasione di riprendere la collaborazione con il regista tedesco Peter Konwitschny, simbolo di tutto ciò che gli avversari delle "regie moderne" detestano, indisponente provocatore, difensore dell'euro-trash più pazzoide e assatanato, ispiratore di furori popolari (secondo me spesso legittimi).
Con lui la Petersen di oggi si è inventata una delle più corrose e violente Violette del nostro tempo.

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Se riuscite a sopportare lo strazio del tenore, sentitela nel "Follie, follie"



Pochi mesi fa, Bruxelles le ha affidato il compito di reinventarsi la Regina di Navarra, Margherita di Valois, nella produzione degli Ugonotti diretti da Minkowsky.
Bandito per sempre (nel suo canto tagliente, carico di ardore e sarcasmo) il languore monumentale della Sutherland.
Bandita la sovrana da salotto, dai modi sontuosi e dalle vaghe ironie.
Al loro posto si staglia alla Monnaie l'immagine di una regina folle e grandiosa, che balla da sola alla luce della luna, quasi violenta il povero Raoul e si aggira infine per Parigi, tutta sporca di sangue, fra i cadaveri e le macerie del suo sogno politico.
Una raffigurazione immensa, a cui - come per il Don Giovanni di Aix - ho avuto la fortuna di assistere.

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Cosa ci riserva per il futuro la nuova Petersen?
Intanto a Vienna (opportunamente col regista dell'Esorcista...) debutterà nelle tre donne di Hoffmann, a fianco di Kurt Streit.
Io la vedo soprattutto come Giuletta.

Fra i sogni, che speriamo qualcuno raccolga, ci sono quei personaggi tragici sette-ottocenteschi scritti per vocalità acute e virtuose come la sua, ma che (in modo idiota, non mi stanco di ripetrlo) il Novecento ha voluto affidare ai sopranoni corti e pesanti, che non solo ne hanno massacrato la scrittura, ma (quel che è peggio) trasformato la forza in ponderosità, la reattività saettante in gravosità pachidermica.
Mi riferisco, per esempio, a Elettra dell'Idomeno, alla Leonore di Beethoven (lo disse anche Bagnolo), alla Medea di Cherubini (lo disse anche Mattioli) e gli altri pazzeschi ruoli scritti per la Scio; ma io ci metto persino i personaggi verdiani scritti per Barbieri-Nini (Gulnara, I Due Foscari, Macbeth).
Se qualcuno le affidasse questi ruoli, sarebbe finalmente dimostrato che la furia omicida e la follia si possono sprigionare dalla leggerezza e dallo scintillio (con la giusta personalità), ben più che dai decibels.

Se volete un consiglio, tenetela d'occhio.

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Re: Marlis Petersen

Messaggioda Luca » gio 06 ott 2011, 8:32

Dagli ascolti proposti da Matteo, a me sembra davvero una cantante molto interessante e come iter di carriera (non come caratteristiche/impianto vocali) fa pensare un pò alla Silja o alla Deutekom che, partite con la fioritura belcantistica, hanno finito per cantare ruoli molto tesi (Lady Macbeth e Turandot e la Deutekom anche Medea). Quello che mi pare di scorgere è che ad un buon gioco virtuosistico non corrisponde un vero scintillio di sopracuti (ossia registro acuto esteso: almeno dai brani di Traviata ed Ugonotti). Però la personalità ed il dinamismo attoriale ci sono (non so se il cascatone di Traviata è voluto o occasionale: questo ce lo potrebbe dire Matteo. Però la cantante ne esce, potremmo dire, immune) e anche sul piano estetico mi pare una bella figura.

Saluti e grazie, come sempre, a Matteo.
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Re: Marlis Petersen

Messaggioda pbagnoli » gio 06 ott 2011, 18:12

La tenevo già d'occhio anche se ero stato un po' deluso dalla sua Pamina, asciutta ma poco coinvolgente.
Questi spezzoni mi sembrano molto più coinvolgenti, a cominciare da quello di Traviata che mi ha davvero colpito tantissimo e, ovviamente, quello del DG di Tcherniakov che conoscevo già...

Direi che tutto quello che dici mi sembra assolutamente condivisibile, con particolare riferimento al fatto che viviamo un'epoca eccezionalmente ricca di personalità coinvolgenti. E' chiaramente un coinvolgimento diverso, che punta in altre direzioni rispetto al passato, come se si stessero riscrivendo i criteri per un nuovo stile esecutivo. Se ci guardiamo in giro, di cantanti come la Petersen ne troviamo veramente tanti, no?
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Re: Marlis Petersen

Messaggioda VGobbi » gio 06 ott 2011, 22:40

Ammazza oh, che roba e' questa?

Mai sentita nominare, ma questi spezzoni mi hanno lasciato a bocca aperta, su tutti la Medea di Reimann (davvero un ruolo tosto, in cui dal filmato, tra l'altro già brevissimo ed in cui tratta diversi brani dell'opera, lo possono affrontare solo voci spericolate e dalla personalità spiccatissime. La Silja l'ha affrontato questo ruolo?) e la Traviata (al primo sovracuto, dove lei sale sulla sedia e poi stramazza al suolo ... vale da solo il prezzo del biglietto, talmente inaspettato e così pieno d'effetto).

La Petersen, insomma se passa alla Scala ... sicuramente ci andrò per una capatina!

Grazie mille Mat per la segnalazione di quest'artista del tutto sorprendente.
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Re: Marlis Petersen

Messaggioda MatMarazzi » ven 07 ott 2011, 11:24

Cari amici,
son felicissimo che la "nuova" Petersen vi sia tanto piaciuta.
E' un gioiello che occorre non lasciarsi scappare: non è detto che lo stato di grazia di questi ultimi due anni duri ancora per tanto tempo.
I direttori artistici degni di tal nome devono cogliere al volo questa gemma.

Luca ha scritto:Dagli ascolti proposti da Matteo, a me sembra davvero una cantante molto interessante e come iter di carriera (non come caratteristiche/impianto vocali) fa pensare un pò alla Silja o alla Deutekom che, partite con la fioritura belcantistica, hanno finito per cantare ruoli molto tesi (Lady Macbeth e Turandot e la Deutekom anche Medea).


Perfettamente d'accordo, Luca.
E soprattutto le tre cantanti hanno il comune il fatto che, pur disponendo di voci acute/acutissime (tutte e tre sono state la Regina della Notte), hanno saputo interpretare personaggi violenti, grandiosi e tragicissimi, a riprova che non sono i decibels l'unico strumento della forza psicologica e teatrale.
Una che - ormai quindici anni fa - fece la stessa scelta fu la Lagrange, tanto cara a Vit, altra artista impressionante.
A proposito... :) Ti stupirò, Luca, ma anche la Silja ha cantato la Medea di Cherubini a Francoforte nel 1971 (versione Lachner nell'originale tedesco: non so cosa dare per trovarne la registrazione).

Quello che mi pare di scorgere è che ad un buon gioco virtuosistico non corrisponde un vero scintillio di sopracuti (ossia registro acuto esteso: almeno dai brani di Traviata ed Ugonotti).

Rispetto agli anni della sua gioventù, in effetti il sopra-sopracuto (dal mi bemolle in su) è molto più duro e difficile, specie considerando che un tempo cantava appunto la regina della notte.
L'ultima nota che a me pare davvero facile (almeno dall'impressione avuta agli Ugonotti) è il re naturale.
E tuttavia farei notare la brillantezza e facilità dei do e rebemolli, che sono in fondo le massime note richieste ai personaggi che abbiamo auspicato per lei (Rezia, Medea, Lucrezia Contarini...).

(non so se il cascatone di Traviata è voluto o occasionale: questo ce lo potrebbe dire Matteo. Però la cantante ne esce, potremmo dire, immune)

Sì, il cascatone è voluto. Lo dimostra il fatto che cade in un punto musicale preciso, appena terminata la corona sul do, sulla pausa.

Bagnoli ha scritto:La tenevo già d'occhio anche se ero stato un po' deluso dalla sua Pamina, asciutta ma poco coinvolgente.

Il Wanderer la vide a Aix proprio in Pamina a Aix, con Harding e Kentridge. Passò del tutto inosservata.
Brava, attenta, efficace, ma non era ancora lei.
La vera Petersen, come dicevo, è questa.

Direi che tutto quello che dici mi sembra assolutamente condivisibile, con particolare riferimento al fatto che viviamo un'epoca eccezionalmente ricca di personalità coinvolgenti. E' chiaramente un coinvolgimento diverso, che punta in altre direzioni rispetto al passato, come se si stessero riscrivendo i criteri per un nuovo stile esecutivo. Se ci guardiamo in giro, di cantanti come la Petersen ne troviamo veramente tanti, no?


Questo è un punto importante.
Grandi artisti ci sono in tutte le epoche...
Però ci sono epoche dove alcune stelle si stagliano su scenari modesti (penso agli anni 70) e altre epoche in cui ovunque ci si volti ci si imbatte in fortissime personalità.
Questo è uno di quei periodi.

Vit ha scritto:Ammazza oh, che roba e' questa?

eheheh... ho detto la stessa cosa quando l'ho scoperta al Don Giovanni di Cerniakov.

la Medea di Reimann (davvero un ruolo tosto, in cui dal filmato, tra l'altro già brevissimo ed in cui tratta diversi brani dell'opera, lo possono affrontare solo voci spericolate e dalla personalità spiccatissime. La Silja l'ha affrontato questo ruolo?)


Be', ovviamente no, Vit.
Questa è una prima mondiale del 2010.
Però, in gioventù, avrebbe potuto cantarlo benissimo.

La Petersen, insomma se passa alla Scala ... sicuramente ci andrò per una capatina!


Me lo auguro tanto anche io!
Speriamo!

A proposito, tra i suoi grandi ruoli c'è pure Thais.

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Re: Marlis Petersen

Messaggioda VGobbi » sab 08 ott 2011, 19:05

MatMarazzi ha scritto:Una che - ormai quindici anni fa - fece la stessa scelta fu la Lagrange, tanto cara a Vit, altra artista impressionante.

A proposito, ma che fine ha fatto la Lagrange?

Io la conobbi in Prokofiev, "L'amore delle tre melarance", precisamente in Fata Morgana ... mamma mia, che spettacolarita' nella sua voce e strega altera!!! Grandissima!
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Re: Marlis Petersen

Messaggioda capriccio » dom 16 ott 2011, 20:48

Della serie:"se la conosci, la eviti!"(come con Emma Bell).Beh, i video parlano da soli e chi s'accontenta, gode!
Caro Matteo, anche qui non è proprio un'affaire personale,qui si tratta di capire chi sa cantare e chi no! la Petersen è, per me, assolutamente inascoltabile! Leggendo da tempo, questo stimolante sito mi son fatto l'idea che più che la parte musicale, ai Principi del Forum interessi di più la regia e l'interpretazione attoriale dei cantanti( vedasi lo spazio che concedete alla regia e quello alla parte musicale): questo è sì legittimo e pure per me sono importanti,ma ritengo che sia altrettanto fondamentale la direzione e il canto.Lasciamo pur stare la nefasta regia del Don Giovanni di Cerniakov, ma musicalmente com'era? Un disastro: pessima e routinaria la direzione, Skovus è da anni al dessert(non ha più un filo di voce!ma siete sordi?), la Petersen strillava istericamente(sì forse una discreta attrice,nulla più), il resto del cast inesistente musicalmente, si salvava forse Leporello! Recentemente il Direttore del Teatro della mia città,ci ha dato la possibilità di vedere il tanto osannato Onegin di Cerniakov: una regia assai elementare fatta di stereotipi e luoghi comuni, senza un briciolo di genialità, ma prevedibile dall'inizio alla fine e anche qui musicalmente assai discutibile dal Direttore a tutto il cast, compreso il tanto acclamato baritono polacco di cui non so scrivere il nome e non ho voglia di cercarlo, che fra l'altro possiede una brutta voce( è la I volta che lo sento) e come attore è inespressivo e insopportabile!Fra poche settimane si vedrà il suo altrettanto famoso Macbeth: vedremo(non ho pregiudizi!)
Cordialmente. Cap
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Re: Marlis Petersen

Messaggioda MatMarazzi » dom 16 ott 2011, 23:07

VGobbi ha scritto:A proposito, ma che fine ha fatto la Lagrange?


Non ci crederai ma è ancora in carriera! :)
Dopo essersi buttata, negli anni novanta, nei pesi massimi del repertorio belcantista (Norma, Odabella, ecc...), ora - passati i sessanta - si concentra in meravigliose composizioni di carattere.
In questa stagione, ad esempio, la trovi all'Opéra di Parigi come Praskowia nella Vedoda Allegra con la Graham e il grandissimo Schovus in Danilo.
L'anno scorso era nei Brigands all'Opéra Comiques.
Ad Avignone ha fatto la prima Priora dei Dialogues e sempre a Parigi la moglie del Guardiacaccia della Piccola Volpe Astuta.

E' davvero inarrestabile! :)
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Re: Marlis Petersen

Messaggioda Maugham » lun 17 ott 2011, 11:08

capriccio ha scritto:Leggendo da tempo, questo stimolante sito mi son fatto l'idea che più che la parte musicale, ai Principi del Forum interessi di più la regia e l'interpretazione attoriale dei cantanti( vedasi lo spazio che concedete alla regia e quello alla parte musicale): questo è sì legittimo e pure per me sono importanti,ma ritengo che sia altrettanto fondamentale la direzione e il canto.


Caro Capriccio,
ti ringrazio di aver definito questo forum stimolante. E ti darò quindi alcuni stimoli. Vedi, una delle ragioni per cui ho deciso di aderire a questo forum di discussione non nasce solo dalla condivisione del metodo d'indagine "fenomenologico" dei due fondatori (basilare) ma anche dal fatto che, sia nella lode che nella critica, quasi tutti i partecipanti si sforzavano e si sforzano (cosa rara sul web) di motivare le proprie posizioni.
Non basta dire pessimo, orrendo, meraviglioso, entusiasmante, prevedibile... di questo, converrai, è capace anche il neofita che frequenta l'opera da pochi anni e aspira a dimostrare una competenza che non ha. Il difficile sta nel riuscire ad argomentare le proprie affermazioni. Ancora più difficile è riuscire ad argomentare in maniera così convincente da riuscire a portare dalla tua anche chi in origine la pensava in maniera diversa. Ma questo -per quel che mi riguarda- è riservato a pochi.

Cominciamo quindi a lavorare:

Lasciamo pur stare la nefasta regia del Don Giovanni di Cerniakov,


Perchè?

Un disastro: pessima e routinaria la direzione,


Perchè?

la Petersen strillava istericamente


Dove, in che punti?

(sì forse una discreta attrice,nulla più),


Perchè solo discreta?

il resto del cast inesistente musicalmente,


Dove? Cosa significa per te musicalmente?

si salvava forse Leporello!


Perchè lui si e altri no?

Onegin di Cerniakov: una regia assai elementare fatta di stereotipi e luoghi comuni,


Elenchi per favore in dettaglio gli stereotipi e i luoghi comuni magari (come facciamo qui) confrontando gli stessi momenti con altri Onegin da te visti?

senza un briciolo di genialità,


cos'è la genialità?

ma prevedibile dall'inizio alla fine


Perchè prevedibile?

e anche qui musicalmente assai discutibile dal Direttore a tutto il cast
,

Perchè il direttore non andava? Cosa succedeva di così discutibile?

compreso il tanto acclamato baritono polacco di cui non so scrivere il nome e non ho voglia di cercarlo, che fra l'altro possiede una brutta voce( è la I volta che lo sento)


Cos'è la "brutta voce"?

Ovviamente Capriccio tu sei libero di non rispondere a queste domande. Volevo solo farti capire cosa manca ai tuoi messaggi perchè possano traformarsi da sterili (e per quanto mi riguarda del tutto inutili) testimonianze di gusti personali in spunti di discussione.

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Re: Marlis Petersen

Messaggioda VGobbi » lun 17 ott 2011, 19:36

MatMarazzi ha scritto:
VGobbi ha scritto:A proposito, ma che fine ha fatto la Lagrange?


Non ci crederai ma è ancora in carriera! :)
Dopo essersi buttata, negli anni novanta, nei pesi massimi del repertorio belcantista (Norma, Odabella, ecc...), ora - passati i sessanta - si concentra in meravigliose composizioni di carattere.
In questa stagione, ad esempio, la trovi all'Opéra di Parigi come Praskowia nella Vedoda Allegra con la Graham e il grandissimo Schovus in Danilo.
L'anno scorso era nei Brigands all'Opéra Comiques.
Ad Avignone ha fatto la prima Priora dei Dialogues e sempre a Parigi la moglie del Guardiacaccia della Piccola Volpe Astuta.

E' davvero inarrestabile! :)
Salutoni,
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Grazie Mat! Questa e' l'ulteriore riprova della grandi artiste che sanno reinventarsi, che non si ostinano a cantare inutilmente Violetta a 60 anni ... L' eccezione lo farei per Tomlinson, solo perché non l'ho mai ascoltato dal vivo nei ruoli principi! :mrgreen:
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Re: Marlis Petersen

Messaggioda capriccio » mar 18 ott 2011, 11:59

A wsm,
quando anche Lei mi argomenterà i suoi estemporanei giudizio, proverò a farlo anch'io ( a proposito, perchè solo Suor Angelica e non il Tabarro e Gianni Schicchi!)
Ho già spiegato in altri post i miei criteri di giudizio.Se Le rivada a leggere!
Nel farmi le domande su certe mie affermazioni, ho già praticamente risposto!
E' una questione di sensibilità musicale e di estetica visiva: se Lei continua a considerare più importante l'avvenenza e la qualità attoriale di questo o quella cantante, mettendo in II ordine la parte musicale, noi non saremo mai d'accordo. Per la parte musicale, basta ascoltare attentamente senza farsi distrare da certe "prodezze attoriali(?)" o certe nefandezze destrutturanti registiche(fatte più per colpire il pubblico che per reali motivazioni di reinterpretazione in chiave contemporanea e poi con Mozart, il più contemporaneo fra tutti!!). Si riveda per bene l'Onegin e capirà!!Altro es., a cui chiedo parere, ma perchè mai far cadere Violetta dalla sedia, dopo che la poveretta aveva stridulato e gracchiato come potrei cantare io!
Cap.
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Re: Marlis Petersen

Messaggioda MatMarazzi » mar 18 ott 2011, 12:22

capriccio ha scritto:perchè mai far cadere Violetta dalla sedia, dopo che la poveretta aveva stridulato e gracchiato come potrei cantare io!
Cap.


ehehehe....
Ti prego, Capriccio... Non ti chiedo di spiegarci perché gli splendenti re bemolle e do sopracuti della Petersen in quest'aria, le vorticose e nettissime agilità non vadano bene! E' ormai evidente a tutti che le tue boutade servono solo a fare effetto!
No... ciò che ti prego e di mettere su Youtube la tua interpretazione di Follie, Follie! :) Impazzirei per sentirla!
:lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
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Re: Marlis Petersen

Messaggioda Maugham » mar 18 ott 2011, 14:59

capriccio ha scritto:A wsm,
quando anche Lei mi argomenterà i suoi estemporanei giudizio, proverò a farlo anch'io


Che tristezza. Non mi aspettavo un così plateale caduta nell'infantilismo.
Comunque, quello che volevo dimostrare l'ho dimostrato.
Ovvero che Lei (come vede mi adeguo alla sua scelta) non riesce ad argomentare i suoi giudizi nè a sostenere una discussione.
Niente di grave. Il mondo dell'Opera è pieno di simpatici appassionati che si definiscono competenti i quali, sproloquio dopo sproloquio... finiscono per parlare da soli. :lol: :lol: :lol:


Si riveda per bene l'Onegin e capirà!!


Promesso. Lo farò. Durante la prossima ricreazione. :D

Addio.

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Re: Marlis Petersen

Messaggioda reysfilip » ven 04 dic 2015, 0:10

La Petersen parla dell'abbandono del ruolo di Lulu che avverrà tra qualche ora al Met nella nuova produzione di William Kentridge.
Molto interessante.

http://www.newyorker.com/magazine/2015/ ... al_twitter

Intanto segnalo che la Petersen si esibirà in due concerti italiani a maggio a Pavia e Cremona, per chi fosse interessato :wink:
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Re: Marlis Petersen

Messaggioda DocFlipperino » ven 04 dic 2015, 10:11

Ho visto la Lulu al Met qualche giorno fa. Non ne ho parlato e fatto recensione perchè - probabilmente per evidenti miei limiti culturali - trovo Lulu un'opera ostica e di cui non parlo volentieri.
La Petersen è - come sempre - una eccellente Lulu. La regia di Kentridge è una meraviglia di cattivo gusto, luci, glitter, proiezioni e quant'altro. Ma come dicono da queste parti è "eye-catching".....
Per il resto grazie a filippo per l'interessante segnalazione.

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