Kirsten Flagstad

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Kirsten Flagstad

Messaggioda DottorMalatesta » dom 11 nov 2012, 17:08

Un documento di straordinario interesse storico:



Una donna d'acciaio!!!

"This wagnerian diction consists in the strong explosion of consonants, especially the end ones"

E' esattamente quello che Marazzi definisce "canto declamato".

Qualcuno di voi conosceva questa testimonianza?

Vi posto anche la (piuttosto noiosa, if I may dare!) interpretazione di "Einsam in truben Tagen)



Basta sentire nello stesso brano la Muller per ritrovarsi su un altro pianeta!



Almeno, secondo me!


Ciao,
Malatesta
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Re: Kirsten Flagstad

Messaggioda Ebestignani » sab 24 nov 2012, 1:24

Si,sa di irrimediabilmente "fane'" e superato. Almeno qui. E la Muller,d'accordo,risponde molto di piu' al nostro gusto.
Ma io mi chiedo,per l'ennesima volta,perche' questa voce mi attrae in un modo inspiegabile. Come la falena sulla lampada.
E stranamente - perche' di quello che ha fatto non c'e' nulla che mi piaccia fino in fondo- farei i salti mortali,se cantasse
oggi,per andarla a sentire. E non mi spiego perche'.
Il suo mito? Forse,ma in genere sono vaccinata. Le sue vicissitudini private? Nemmeno,o almeno non credo. Per carita',
credo che proprio a nessuno possa interessare questa mia attrazione fatale.Ma... Forse dovrei psicanalizzarmi. Nella
vostra vita di melomani vi e' mai capitato qualcosa del genere?
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Re: Kirsten Flagstad

Messaggioda Luca » sab 24 nov 2012, 10:13

La Flagstad resta per me un monumento la cui validità sta nella tempra della voce. Però interpretativamente resta una 'brocca antica', altre - coeve a lei e dopo di lei - appaiono molto più vivide. Concordo con Malatesta circa la superiorità, almeno in Elsa ,della Muller (nella mia discografia la Elsa della Flagstad esce piuttosto maluccio). Il soprano norvegese va considerata tuttavia una pietra miliare dell'universo wagneriano, ma sempre con la tendenza all'altisonanza anche in creature che, tutto sommato, non lo richiedono! Questo me la rende un pò antipatica.

Saluti, Luca.
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Re: Kirsten Flagstad

Messaggioda MatMarazzi » ven 30 nov 2012, 16:00

Ebestignani ha scritto:Ma io mi chiedo,per l'ennesima volta,perche' questa voce mi attrae in un modo inspiegabile. Come la falena sulla lampada.
E stranamente - perche' di quello che ha fatto non c'e' nulla che mi piaccia fino in fondo- farei i salti mortali,se cantasse
oggi,per andarla a sentire. E non mi spiego perche'.


Ma cara zietta...
davvero ti poni questa domanda? :)
Suvvia... sappiamo tutti la risposta!
Tu nel canto cerchi questo: la voce piena, tonda, piacevole.
Il canto per te è una questione di sonorità; e non sonorità qualsiasi, ma quelle sonorità che sei stata abituata a considerare "giuste".
Che la Flagstad ti piaccia indipendentemente da OGNI ALTRA CONSIDERAZIONE (musica? teatro? espressività? poesia?) è la prova!

Nella vostra vita di melomani vi e' mai capitato qualcosa del genere?


Certo che sì!
Il suono in sè ha sempre un potere seduttivo particolare.
Un po' come certe rotondità di Jayne Mansfield colpivano invariabilmente la fantasia anche dei più raffinati esperti di cinema.
Resta il fatto che per me il suono non è il canto, così come le rotondità della Mansfield (per strepitose che fossero) non erano recitazione! :)

Un abbraccione,
Mat
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Re: Kirsten Flagstad

Messaggioda Ebestignani » sab 01 dic 2012, 0:09

Matteo,tu hai il dono -per me impagabile- della maieutica. Mi spingi a pensare,essendo le tue osservazioni mai banali.
Mi concederai quindi di non condividere,stavolta. La Flagstad ha senz'altro uno strumento di primo ordine,ma certo da un punto di vista soltanto estetico non e' Galeffi,non e' la Caballe',non e' la Stignani. Una di quelli che dici: vecchia,superata,ma come canta bene.
Quello che mi sconvolge e' il modo con cui lo usa. Quello che evoca non so nemmeno spiegartelo. Per quello pensavo alla psicanalisi.
Bacioni
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Re: Kirsten Flagstad

Messaggioda MatMarazzi » sab 01 dic 2012, 10:55

Ebestignani ha scritto:Matteo,tu hai il dono -per me impagabile- della maieutica. Mi spingi a pensare,essendo le tue osservazioni mai banali.
Mi concederai quindi di non condividere,stavolta. La Flagstad ha senz'altro uno strumento di primo ordine,ma certo da un punto di vista soltanto estetico non e' Galeffi,non e' la Caballe',non e' la Stignani. Una di quelli che dici: vecchia,superata,ma come canta bene.
Quello che mi sconvolge e' il modo con cui lo usa. Quello che evoca non so nemmeno spiegartelo. Per quello pensavo alla psicanalisi.
Bacioni
MC


Ok, ok! :) Zietta.
Mi scuso.
Ho tratto conclusioni affrettate.
Eppure mi chiedo... com'è che queste misteriose emozioni psichiche ti vengono proprio con una Flagstad (emblema della sonorità tradizionale) e mai con i diecimila cantanti afferenti ad altre tecniche?
Com'è che questo rapporto sonoro da psicanalisi, indecifrabile e remoto, non si ripete (che so) con un mezzosoprano barocco, un baritono colorista, un tenore britteniano, un declamatore radicale?
Non so... è una domanda! :)

Salutoni,
Mat

PS: Anche tu hai il dono della maieutica! :) E anche tu dici cose mai banali! Per questo è un piacere giocare fra noi!!
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Re: Kirsten Flagstad

Messaggioda Ebestignani » lun 03 dic 2012, 1:06

Non so mica risponderti,sai? Oddio,se per baritono colorista intendi Fischer-Dieskau,beh lui ci va vicino (nel Rigoletto e
anche come Amfortas,una volta) mentre gli altri,lasciamo perdere :wink:
Sui tenori britteniani e su Britten stesso confesso la mia quasi assoluta ignoranza. Certo se intendi Langridge tanto varrebbe chiedermi perche' non mi emozionano i pulcini e la carta vetrata.
I mezzosoprani barocchi quando cantano il Barocco mi affascinano (ho sentito recentemente un contralto barocco da pelle
d'oca,Sara Mingardo,e mi e' piaciuta moltissimo) soprattutto per l'infallibile intonazione.Ma l'emozione brada e' una
cosa diversa.
Il declamatore radicale. Sono sorpresa. Rientra nelle tue categorie? (che sono geniali,per inciso).Pensandoci non me ne vengono in mente molti. Fa il bravo con la zia (se ancora si puo' dire e non ci menano :mrgreen: ) e fammi qualche acconcio esempio. Forse con questi potrebbe succedere. Sono stata abbastanza folgorata dal primo Lohengrin di JK: e'
un declamatore lui? ( anche perche' se no che cosa e'?,ma forse non e' radicale)
Sai una cosa che mi emozionava? La zietta del 1937 quando nell'entrata di Adalgisa faceva quel "Deh proteggimi o Dio"
con una cavata da vera viola d'amore.Non era questione di suono o di belle note o di tecnica: ma li' non la vedevo ,la
sentivo solo,e pero' mi sembrava proprio di ascoltare Adalgisa. E' un po' per quello ,e per quanto mi ha fatto penare quando cercavo di imparare,che non sopporto l'idea di sentirla cantare da un soprano.
Pero' ripensandoci, mi emozionavo pure con la Callas.
Ma quello che mi e' successo appena sentita la Flagstad ( e fu nel duetto d'amore del Tristan) non era emozione,era
appunto un'attrazione fatale.
Col tempo cerchi di capire qualcosa di piu' (da giovane tanti problemi non te li fai) e per esempio l'altro weekend
l'ho passato con due grandi Isolde,la Stemme e la Meier. Volevo vedere un po'....
E invece niente-come si dice a Firenze,ci vuole il grullajo!
Ciao Mat

MC
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