Quante sono state le cantanti capaci di alternare in scena Turandot e Kostanze?
A me ne vengono in mente solo quattro (ma sicuramente ce ne saranno di più).
La Callas, la Deutekom, la Silja...
Nessuna di loro, tuttavia, ha fatto di Kostanze o di Turandot il centro della propria carriera.
A rigore non si dovrebbe considerare la Sutherland, poiché di Kostanze ha inciso solo la grande aria, mentre Turandot non l'ha mai portata dal vivo.
Ci sarebbe anche la Cebotari, che però non sono certo abbia cantato Kostanze dal vivo.
Comunque la più importante è stata l'ungherese Maria Nemeth (nata nel 1897): infatti per lei (a differenza delle altre citate) Kostanze e Turandot erano i roles fetiches, i suoi due biglietti da visita in quella Staatsoper di Vienna dove ha regnato per tre lustri come verdiana idolatrata (Aida, Ballo) dall'acuto squillante come una tromba.
Non tutti l'amavano... Per esempio Toscanini la detestava, e a Salisburgo non volle saperne di averla come Regina della Notte (preferendole un'altra ungherese, quella povera Julia Osvath che, brava finché si vuole, NON AVEVA ASSOLUTAMENTE IL FA, NEMMENO IL MI E NEMMENO IL MI BEMOLLE e che pertanto rappresenta l'anello debole di quel bellissimo Flauto).
Il punto è che (Toscanini aveva ragione) la Nemeth era, come molti cantanti ungheresi, molto personale sul ritmo... anzi, diciamolo, refrattaria a qualsiasi rigore. Navigava letteralmente a vista, se ne fregava delle bacchette e spappolava tutte le melodie... proprio la cantante giusta per Toscanini!
Inoltre, altra eredità ungherese, aveva sonorità stranissime, fissità diffuse, tendenza a spingere i suoi famosi acuti fino a renderli laceranti e urlacchiati.
Non era nemmeno una bella donna, nè una grande attrice.
Allora perchè era adorata... perché la sua Tosca e la sua Bruennhilde, la sua Leonora del Trovatore e la sua Aida, la sua Donna Anna e la sua Salome divennero tanto celebri? Secondo me, perché la voce era comunque elettrizzante e in acuto fendeva gli spazi con uno squillo disumano che, in parte, possiamo ricostruire dalle sue incisioni.
Eccola in Martern aller Arten
Per quanto riguarda Turandot, stranamento non ho trovato su Youtube la sua ben nota esecuzione di "In questa reggia" del 1929, ma in compenso ho trovato una testimonianza ancora più interessante.
Alcuni frammenti "live" di una recita dal vivo a Vienna.
Si tratta di una recita molto tardiva per lei (nel 41 la Nemeth era già chiaramente declinante) eppure i suoi do sono ancora qualcosa di abbacinante.
Inoltre, essendo una registrazione radiofonica, i microfoni non sono troppo ravvicinati e questo ci permette di intuire la capacità di espansione di quelle lame nello spazio. (bravo anche il suo partner Mazarof, altrettanto dotato in acuto).
Personalmente ho tutto ciò che la Nemeth ha inciso, e devo ammettere di condividere le ragioni di Toscanini.
Al di là dell'ammirazione per lo squillo supersonico, non amo la faciloneria musicale e il cattivo gusto con cui normalmente si esprime.
L'unico brano suo che meriterebbe davvero di entrare in ogni discoteca operistica è un'aria della Regina di Saba di Goldmark in cui è semplicemente elettrizzante (e che naturalmente non ho trovato su Youtube).
Terrò gli occhi desti e appena ce la metteranno ve la segnalerò (purtroppo non posso caricarla io stesso perché delle Nemeth ho solo LP).
Salutoni,
Mat