Ewa Podles

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Re: Ewa Podles

Messaggioda Cantare bene 2 » gio 10 nov 2011, 14:03

Intanto faccio un commento sulla Podles... nel brano postato, "Va tacito e nascosto", sembra che a cantare siano due, se non tre, persone diverse. Canta con due voci: petto e poi di colpo, falsetto, del tutto scollegati (con poi ulteriori disomogeneità all'interno dello stesso falsetto...). E' un problema tipico di molti mezzosoprani (pensiamo alla Barbieri...), ma nella Podles lo trovo davvero... grottesco... Lei peraltro sembra compiacersene... per questo non sono affatto d'accordo quando dite che la sua tecnica, secondo una concezione antica del canto, sarebbe esemplare. In realtà se ascoltiamo i mezzosoprani del primo Novecento, possiamo sentire diverse cantanti con voci molto più corrette, omogenee ed equilibrate (anche una Guerrina Fabbri, tanto per fare il nome di una cantante non certo perfetta, fa un uso del petto più discreto di questa Podles!). Ma sentite un po' cosa combina questa qui nella ripresa al min. 4:10... è una caricatura! :lol:

Un'altra considerazione, di carattere generale. In un cantante con la voce davvero ordinata, i registri non dovrebbero esserci! La voce dovrebbe essere uguale, con i registri fusi insieme in un'unica gamma omogenea e graduata, senza passaggi (badate bene, sono pochissimi quelli che riescono a raggiungere questo livello di perfezione). Quindi già il fatto che qui noi individuiamo con il minutaggio i diversi "scalini", è segno che non siamo di fronte ad un canto artisticamente esemplare... piuttosto è una specie di Jodel :lol: .

Dunque, tornando al discorso del "registro misto", mi par di capire che per te, Marazzi, nella voce femminile ci siano non tre, ma quattro registri. Io ritengo che i registri siano tre e non di più... però riconosco che all'interno di uno stesso registro ci possano essere alcune zone dove il cantante ha dei vuoti che deve riempire ricorrendo a trucchetti, come l'ingolamento, di cui la Podles mi sembra una grande esperta :lol: . Quella frase che mi hai segnalato, al min. 0:59, è tutta giostrata sulle note più critiche di ogni organizzazione vocale femminile, le note attorno al primo passaggio. La Podles per mantenere una certa omogeneità nella linea musicale, non passa di petto (perderebbe completamente la posizione), ma tiene il falsetto, ingolando per dargli corpo... ho il sospetto che dal vivo, in quelle prime note di falsetto, la Podles abbia il classico "buco"... ma ripeto non l'ho mai sentita.

Più tardi magari dico qualcosa sui tenori...
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Re: Ewa Podles

Messaggioda Cantare bene 2 » gio 10 nov 2011, 16:17

Donc, la tanto dibattuta questione del "do di petto" di Duprez... l'argomento mi interessa molto e quindi colgo l'occasione per discuterne.

Intanto, Duprez era un tenore contraltino, come Nourrit, Rubini, David... Donizetti nella Lucia scrive per lui, se non sbaglio, un mib nel duetto del primo atto: nota che solo un contraltino può cantare.

Ora, il tenore contraltino possiamo dire che non è un vero e proprio tenore... è invece, praticamente, un contralto. Ne ha la stessa estensione, la stessa tessitura, con qualche minima variazione anche lo stesso uso dei registri... Cambia solo il timbro, che è maschile, e generalmente bruttino (pensiamo a Lauri Volpi, a Merritt, a Blake... tutte voci dal timbro discutibile, e pure ambiguo).

Le ipotesi sono due, o Duprez ha realmente emesso il do nel registro di petto (fatto possibilissimo per un contraltino così come per un contralto), oppure lo ha emesso nel registro successivo, che precede e prepara il registro di testa: il registro di falsetto pieno (probabilmente per i tenori, a quel tempo, era più consueto passare alla successiva voce di testa già a partire dal la naturale o dal si bemolle). Garçia stesso scrive che il fasetto nell'uomo, se è un buon falsetto, può arrivare come nelle donne fino al do#. Ovviamente però il falsetto dell'uomo è molto forte e squillante, per cui si potrebbe anche confonderlo con la voce di petto, e da qui deriverebbe la leggenda di Duprez inventore del "do di petto"... Io resto comunque incerto. Di sicuro doveva essere una nota abbastanza forzata, forse anche sguaiata, vista la famosa reazione che suscitò in Rossini... E poi il cantante abusando di questi suoni perse la voce nel giro di pochi anni, quindi ci doveva essere qualcosa che non andava (per questo io sospetto che fosse davvero un do di petto: una vera follia considerando il rischio che comporta per l'integrità della voce).

In questo disco di Tamagno a tratti si sente molto bene il falsetto, ad esempio a 0:11, "muto asil del piAAAnto". E' un sol naturale e si sente chiaramente che è passato di registro. A 0:32 è ancora più evidente, sul sib è palese il cambio di corda.


Oppure in qualsiasi disco di McCormack (che era un tenore classico, non contraltino), si percepisce nettamente il falsetto negli acuti.
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Re: Ewa Podles

Messaggioda Ebestignani » gio 07 giu 2012, 19:55

Ma sapete che non la conoscevo per niente? Me l'avete fatta conoscere con questo post,amici miei,e fatte salve alcune vostre considerazioni giustissime su gusto e tecnica, non so come ringraziarvi.
Mi sono messa in caccia e ho trovato qui in Canada,dove la amano in pochi,molta roba.Non tutta buona,ma indicativa di gusti e tendenze.
Quando Matt tra mille anni andra' in Purgatorio (perche' in Paradiso uno che ama Hampson non ce lo vogliono :twisted: )sappia che tra le fiamme purificatrici rimarra' un po' di meno per le mie intercessioni, dopo che mi ha fatto conoscere
questo autentico fenomeno. Pazienza se e' una reazionaria:se le rivoluzionarie sono i mezzi-anopheles che sappiam,viva la Vandea di Ewona nostra.
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Re: Ewa Podles

Messaggioda MatMarazzi » lun 11 giu 2012, 11:12

Ebestignani ha scritto:Quando Matt tra mille anni andra' in Purgatorio sappia che tra le fiamme purificatrici rimarra' un po' di meno per le mie intercessioni, dopo che mi ha fatto conoscere
questo autentico fenomeno. Pazienza se e' una reazionaria:se le rivoluzionarie sono i mezzi-anopheles che sappiam,viva la Vandea di Ewona nostra.


Ciao carissima! :)
Non ringraziarmi! E' un piacere... ;)
Finalmente ho capito qual'è il tipo di cantante che ti piace...
Una specie di Noschese che fa l'imitazione della Cossotto! :)

Ora che lo so, sarò lieto di farti scoprire tanti altri cantanti di tuo gusto, spulciando nei teatrini di periferia o nei circolini lirici (che, per loro fortuna, non hanno i soldi per permettersi i "mezzi anopheles" che trionfano nei teatri importanti)! :)
Anzi... te ne posso trovare di molto più interessanti della Podles.
Già, perché in fondo la Podles di personalità ogni tanto ne esibiva e questo non fa di lei, a voler essere precisi, il tipo di artista che stiamo cercando.
Posso fare di meglio! :)

Salutoni,
Mat

PS:
in Paradiso uno che ama Hampson non ce lo vogliono :twisted:

Ah questo Hampson, più che non turba me, turba voi stesso
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Re: Ewa Podles

Messaggioda Ebestignani » dom 17 giu 2012, 1:21

E dai!!!! :D lo hai detto anche tu che in certe cose e' sensazionale. Io sono in luna di miele con la reazionaria.Mi dispiace di non averla mai sentita dal vero.
Qualche anopheles nazional popolare,purtroppo,dal vero l'ho sentita. E Dio mi perdoni :twisted:
Che poi,pensavo,perche' reazionaria e passatista? Si',in certe cose l'imitazione della Horne e' scoperta e irritante,senza averne il gusto e la fantasia. Ma liquidare uno strumento cosi' con quei due aggettivi non e' un po' eccessivo? Io un contralto del genere l'ho sentito poche volte: Marian Anderson? La Telva?
E guarda che il mio ringraziamento era sincero: secondo me,comunque,se questa passa per Noschese travestito da Cossotto e qualcun'altra per un genio dell'opera ( facciamo nomi? la nazionalpopolare per eccellenza? La Garanca? Quella che ho sentito latrare per un'ora come Medea-per poi migliorarsi,ma ci voleva poco,giusto?-) allora mi sa che c'e' qualcosa che non funziona...
Bacioni
Maria Chiara
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Re: Ewa Podles

Messaggioda MatMarazzi » lun 18 giu 2012, 15:56

Uffa... :)
Verdi, carissima, tu mi trascini a un gioco che - sul momento - è divertente, ma alla fine non mi si confà.
Nel tuo elogiare i cantanti vecchi (o quelli che li imitano) non puoi fare a meno di insolentire quelli odierni (o che non imitano i vecchi).
E così mi fai venire voglia di rispondere (per senso di gioco) allo stesso modo.
Ma io non sono così: io credo che chiunque (persino la Podles, persino Nucci, persino ...la Stignani) possieda dei pregi che chiedono solo di emergere... e che se non emergono (nel caso dei tre citati, ciò accade molto spesso) è solo perchè si sono impegnati nei ruoli sbagliati.
Non ci sto al gioco (per quanto carino) dell' "io sparo sui tuoi e tu spari sui miei"... ;)
Anche perché ogni singolo cantante della storia, chiunque abbia aperto la bocca in un teatro pubblico... io lo considero "dei miei".
Non farei a meno di nessuno! Men che meno della Podles.
E se anche l'unico pregio della Podles fosse quello di dimostrarmi - per contrasto - la grandezza dell'Antonacci in Medea... anche solo per questo la giudicherei indispensabile.


Ebestignani ha scritto:Ma liquidare uno strumento cosi' con quei due aggettivi non e' un po' eccessivo?


Già... il fatto è che a me lo "strumento" non interessa di per sé, ma solo per ciò che serve a costruire.
Mi concentro più sulla statua, che sul pregio del piccone.

bacioni ricambiati, ;)
Mat
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Re: Ewa Podles

Messaggioda DottorMalatesta » mar 14 ago 2012, 23:24

Ewa Podles ovvero il contralto uno e trino. Per carità, la teologia non c'entra: mi riferisco ai tre registri di una voce comunque la si voglia giudicare straordinaria per estensione (nel Ciro in Babilonia ho ascoltato un fa grave sotto il rigo da far tremare le poltrone!!!).
E' indubbio il tentativo di emulare il modello (peraltro assai lontano) della Horne. Tuttavia nella Podles la voce argentea e compattissima è sostituita da suoni pompati e artificiosi con una marcata disomogeneità nei registri.
Per certi versi l’emissione della Podles ricorda quello della Obraztsova (e qui bisogna ammettere che Giudici è… giudice alquanto… parziale nell’usare due pesi e due misure, esaltando il Tancredi della Podles e demolendo invece sistematicamente ogni interpretazione della russa).
Capisco perfettamente che la Podles possa non piacere (a mio parere sono soprattutto la disomogeneità nei registri e il gusto ad essere discutibili), tuttavia dal vivo la voce è impressionante, quella di un vero e proprio contralto!! E comunque, a sessant’anni suonati e a distanza di numerosi anni dall’incisione Naxos del Tancredi la voce è immutata, segno di una tecnica vocale comunque solida, e garanzia di longevità vocale.
Vi propongo un brano dal Ciro in Babilonia che si dà al ROF in questi giorni. Il gioco scenico è semplicemente grottesco nel suo indulgere (e con quanta insistenza!!!) ad occhiatacce e smorfie. Colpa della regia (?) di Livermore che fa il verso al cinema muto degli anni venti, certo, ma sembra che in quest’enfasi la Podles si trovi alquanto a suo agio…
E la voce, beh… giudicare per credere!!! :mrgreen:

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