Triboulet ha scritto:Quindi anche il discorso di aver paura di rovinarsi la voce è falso? anche quella è costruzione?
Certo che è falso!
La Tebaldi in realtà si rovinò la voce: si parla sempre del tracolla della Callas, e non si considera che la Tebaldi - praticamente coetanea - arrivò all'apertura degli anni '60 con una voce dura come il legno, vistosamente accorciata in acuto.
E, secondo me, si rovinò la voce proprio perché si concentrò su ruoli troppo acuti per lei che avrebbe potuto affrontare solo episodicamente (le Mimì, le Ciociosan, le Manon Lescaut; la stessa Aida è stata cantata troppo spesso e troppo a lungo). In base alla mia esperienza il miglior modo per "indurirsi" è cantare troppo a lungo su tessiture innaturali, ad esempio di baricentro tropppo altro.
Se fosse rimasta ai ruoli Falcon o Dorus-Gras, la sua carriera sarebbe stata ben più lunga.
Ma - anche in questo caso - la propaganda passò la tesi che la Callas era talmente piena di sè da voler cantare di tutto, mentre ...l'angelica cantava solo le opere adatte.
MatMarazzi ha scritto: Quella con Serafin? ma non fu la sua ultima Traviata o sbaglio?
Mi pare che ne cantò alcune anche nel 57.
Resta da chiedersi che senso avesse per la Tebaldi cantare Traviata a Firenze in pieno 56, con la voce che già sul si naturale si induriva...
Era un rischio non solo perché il confronto con l'accoppiata Callas-Visconti l'avrebbe resa difficilmente vista vincente, ma anche perché in Italia (e ben prima della rivalità) la Tebaldi aveva già raccolto contestazioni in questo titolo, addirittura alla Scala.
Evidentemente quella di Firenze fu solo una risposta polemica e propagandistica alla Traviata callassiana dell'anno prima...
Di sicuro le scuse che adduceva per giustificare il rifiuto di Norma erano palesemente delle menate. Anche se io credo che se Serafin gliela propose (immagino nella prima metà dei 50) lei fosse assolutamente in grado di cantarla, magari coi do tirati un po' e con i passi di agilità non fluentissimi (fermo restando che, da quì a dire che sarebbe stata una grande Norma ce ne passa). Abbiamo avuto in seguito Norme ben peggiori ahinoi, nè credo fosse molto tagliata per Traviata (prima di tutto a livello vocale, oltre che interpretativo).
E io non vedo come fantascientifica neanche l'ipotesi Turandot, magari solo in disco... secondo me sarebbe potuta venir fuori più interessante di Liù o Mimì, e avrebbe anticipato la liricizzazione del ruolo avutasi con la Sutherland, la Caballè e la Ricciarelli (senza peraltro rinunciare al volume). Anche quì, Turandot è molto di più, ma del resto quale cantante ne ha mai fornito un ritratto completo e soddisfacente?!
Può darsi che tu abbia ragione.
In generale, rispetto alla cultura dell'epoca, non hai torto. Se Norma la faceva la Caniglia, perchè non la Tebaldi? Se Turandot la facevano cantanti che su do tiravano come pazze (però al centro erano potenti) perché non la Tebaldi?
Il fatto è, per quanto mi riguarda, io sono sempre preoccupato (lo dicevo anche sopra) quando un cantante si cimenta con tessiture troppo alte o troppo basse per lui.
Paradossalmente non mi pongo troppi problemi di volume e colore: è raro che io dica che uno ha la voce troppo "leggera" o troppo "chiara" per un ruolo, mentre mi agito quando penso allo stress psicofisico pazzesco di reggere per alcune ore una parte che costringe all'innaturalezza del cantabile, anche se se ne possiedono materialmente tutte le note.
Ora... la Tebaldi nei ruoli Pasta o in Turandot (personaggi di tessitura più elevata di almeno una seconda della sua tessitura ideale) mi spaventa soprattutto per questo. Inoltre sono ruoli che richiedono una profondità carismatica che forse le mancava.
Guardate quà che roba, sembra un filmato girato dalla De Filippi
:
Il filmato che ci proponi è veramente terribile: gronda arroganza mescolata a falsa umiltà; soprattutto è terribile il cinismo con cui ha sapientemente organizzato con l'intervistatrice le domande a cui non rispondere.
Specie considerando l'epoca: come uno sciacallo, la Tebaldi piombava alla Scala solo in quelle stagioni in cui la Callas non era presente (58-59).
Il massimo del cinismo è quando alla fine dichiara che per i suoi numerosi impegni non sarebbe potuta tornare se non nella stagione 63-64 (era ancora in forse l'ipotesi Callas nella stagione 62-63, ma si sapeva che la sua parabola era chiusa e, con ogni probabilità, non si sarebbe spinta oltre).
Che dire: dai diavoli mi guardo io, dagli angeli mi guardi Iddio.
Salutoni,
mat