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[Triboulet]

Grazie mille ancora!

La foto in questione altro non è che uno stralcio di partitura che confronta poche battute delle due diverse strumentazioni del requiem, stralcio nel quale ho personalmente evidenziato in rosso i passaggi commentati poi nell'articolo.
Per chi conoscesse un po' di musica, è visualizzabile a questo link

Pietro se magari si potesse inserire il link nell'articolo, so che non è il massimo, ma almeno il mio delirio critico-musicologico potrebbe essere seguito più facilmente da chi è interessato ad approfondire

[pbagnoli]

Ed ecco la settima parte della fatica di Triboulet.
Il nostro amico si sta davvero superando!!!

[DottorMalatesta]

Sto leggendo con estremo interesse (e con calma: non più di uno al giorno! ) i contributi di Triboulet sul requiem di Mozart. Vorrei sapere (da lui o da altri operoinomani) quale potrebbe essere l'edizione dell'ultimo capolavoro mozartiano da portare sulla solita isola deserta...
GRAZIE!
Ciao,
Francesco

[Triboulet]

ehehehehe devi attendere un altro paio di puntate! parlerò anche di dischi ovviamente, nel finale... ti anticipo che, essendoci diverse edizioni critiche, solo le incisioni degli ultimi vent'anni sono numerose e spesso assai diverse tra loro, non solo a livello interpretativo, ma proprio di testo. Mai come in questo caso indicare UNA versione è davvero riduttivo, e mai come in questo caso la scelta dell'edizione da preferire è del tutto soggettiva, e perchè no anche emotiva. Ti potrei dire che, oggi come oggi, mi sento più vicino alle versioni "intime" - Hogwood, Spering e tra le non filologiche Celibidache - ma è solo davvero gusto personale (altri potrebbero detestarle trovandole addirittura una distorsione delle idee originali, che vale sempre a dire le idee interpretative a cui siamo stati abituati). Eppure difficilmente riuscirei a privarmi di tante altre edizioni, anche superclassiche, da Bruno Walter ad Harno, da Bernstein a Schreirer (a parte un Abbado stranamente deludentissimo, almeno dal mio punto di vista). Magari entrerò più nel particolare in home...anzi sarebbe gradita qualche segnalazione che vi intriga particolarmente, le edizioni del requiem sono talmente tante che si rischia sempre di perdersi qualcosa di imperdibile!
PS: il live di Minkowski che c'è su youtube è magnifico, ma non so se esiste un disco...

[DottorMalatesta]

Mai come in questo caso indicare UNA versione è davvero riduttivo, e mai come in questo caso la scelta dell'edizione da preferire è del tutto soggettiva, e perchè no anche emotiva.

Ciao Triboulet,
scusa se ti rispondo solo ora.
Grazie delle anticipazioni (e dei consigli per l'ascolto e per... l'acquisto!!!).
Ciao,
Francesco

P.S.: Purtroppo la crudele legge dell'isola deserta impone di portare una e una sola edizione...

[pbagnoli]

Ed eccovi l'ottava parte del saggio di Triboulet!

[Milady]

Grazie Triboulet!
Metodo impeccabile, stile cristallino, dati documentari solidissimi , nessuna pallosità : una goduria d'alta scuola che si legge- e che mi sono letta -tutta d'un fiato.Più tardi , con calma, me la rileggo rigo per rigo. .
Grazie ancora da
Milady,
che
, in genere, viene considerata una tizia piuttosto incontentabile , ma , questa volta ...

[MatMarazzi]

Ed eccovi l'ottava parte del saggio di Triboulet!

Davvero interessantissimo!
L'ho letto solo oggi perché ho avuto una decina di giorni un po' piena.
Tra l'altro io non so nulla delle edizioni critiche del requiem e della filosofia che c'è sotto.
Sto imparando tantissimo.
Grazie,
Mat

[pbagnoli]

Dopo mille tentennamenti, diecimila revisioni, centomila nonvidicocosa, il grandissimo enorme Matteo Marazzi partecipa ai suoi amici di Operadisc un articolo in home.
Lo trovate qui.
Vi prego di leggerlo con attenzione per almeno tre buoni motivi:
- è la summa - se così si può definire - di uno studio approfondito fatto da un vero letterato, uno che con la sua penna e i suoi scritti nobilita questo sito, e che sono orgoglioso di avere per amico
- è un vero e proprio saggio, che non ha paragoni con nulla di quello che viene abitualmente pubblicato sulle riviste specializzate
- è il ritorno di Matteo su quella home page che egli ha colpevolmente trascurato per un sacco di tempo: se vogliamo eccettuare l'intervista a Mattioli del Marzo di quest'anno, cioè 9 mesi fa, l'ultimo articolo che Egli ha scritto per la home è del mese di Agosto 2011. Troppo tempo: non glielo rimprovererò mai abbastanza...
Siccome il mio grasso amico è un pignolo insopportabile e odioso oltre che molto adiposo , mi costringe anche a premettere la frase che segue, che volentieri vi giro:

Il piccolo saggio che segue non è stato scritto per Internet, ma come
contributo a un raccolta di studi di italianistica.
Ho molti dubbi, pertanto, che possa convenire - per taglio, stile e
sintassi... e lunghezza - a un fruizione "on line".
Bagnoli e Maugham la pensano diversamente.
E anche a me, in fondo, fa piacere condividere con gli amici di Operadisc un
argomento che tanto mi è caro, come la librettistica di Felice Romani.
Mi sono limitato a tagliare alcuni paragrafi, alleggerire qua e là
l'impostazione ed eliminare completamente l'apparato delle note.
E speriamo che così possa andare...
Matteo Marazzi

Le note, ovviemente, sono bellissime come il testo, ma l'impaginazione del sito non ce ne consente la pubblicazione in modo adeguatamente leggibile, per cui le ometto.
Godetevi quello che scrive MM: vi sfido a trovare qualcosa di anche solo lontanamente paragonabile in giro.
E, se potete, cercate di convincerlo voi a scrivere più spesso sulla home del nostro splendido sito...

[Enrico]

E anche a me, in fondo, fa piacere condividere con gli amici di Operadisc un
argomento che tanto mi è caro, come la librettistica di Felice Romani.

Finalmente! il nostro thread su Romani e Cammarano era fermo da tre anni (dicembre 2009!): almeno Matteo esita e lima e tentenna, ma alla fine produce e pubblica, io invece il più delle volte non comincio nemmeno a scrivere, ma non mi dimentico gli argomenti lasciati in sospeso:

sarebbe bello riuscire a comprendere i possibili rapporti tra i diversi autori anche partendo dalla considerazione che i versi di uno stesso Romani funzionano e suonano diversamente con la musica di Bellini o di Donizetti, e quelli Cammarano non producono certo gli stessi effetti se le musiche sono scritte da Pacini (Saffo, per esempio) o da Verdi: nemmeno quando alcuni libretti in parte riprendono situazioni e schemi apparentemente quasi uguali

Mi sembra che il nuovo scritto di Matteo contenga risposte molto interessanti alle nostre antiche domande e si ricolleghi ad alcune sue affermazioni già presenti nel nostro vecchio thread.

[VGobbi]

Lo scritto di Mat me lo sono salvato e lo leggero' con calma.

Ringrazio pubblicamente OD di pubblicare simili lavori e Mat per il suo irrinunciabile contributo.

[Riccardo]

L'ho letto praticamente d'un fiato e lo rileggerò ancora!
E' straordinario.
Grazie Mat!

[Milady]

Le mie più sincere congratulazioni a Messer Mat : profondità, chiarezza, novità. Anche io mi sonno letta il suo saggio tutto d'un fiato e poi riletto con calma. Ancora congratulazioni.

[MatMarazzi]

Eccomi tornato da Berlino.
Grazie a tutti voi per le belle parole sull'articolo. Appena uscirà il libro ve ne darò informazione (per chi avesse curiosità anche delle note).
Quanto a Enrico,

Mi sembra che il nuovo scritto di Matteo contenga risposte molto interessanti alle nostre antiche domande e si ricolleghi ad alcune sue affermazioni già presenti nel nostro vecchio thread.

Altroché se mi sono ispirato al nostro vecchio trhead.
Fra l'altro tu, citando Mazzoni, hai scritto:

“Il Cammarano, che gli si affermò discepolo (NDR: di Romani), qualche volta lo saccheggiò”, scrive Mazzoni: purtroppo non fornisce esempi, spero di trovare un po’ di tempo per andare a cercarne qua e là nei libretti, a parte il “viso argenteo” che Norma ha prestato al Trovatore.

Con Parisina ti posso aiutare.
Basta leggere come inizia il cantabile del baritono (Azzo).
"Per veder su quel bel viso
il balen d'un sol sorriso..."


Salutoni,
Mat

[DottorMalatesta]

Caro Mat,
anch´io volevo complimentarti con te. Alcune tue considerazioni sullo stile di Donizetti mi sono davvero sembrate rivelatorie!!!!
Devo ammettere con un po´ di imbarazzo di non conoscere Parisina (anche se l´ho in CD ), quindi temo di essermi perso un po´... Di certo peró dopo aver letto questa tua ultima fatica, Parisina sará una delle prossime scoperte!!!
Un caro saluto,
Malatesta