Opera Disc

Che strano: attacca altissimo ed è come se trasformasse la sua stessa voce in una zampogna. Curioso!

Auguri a tutti gli amici di OperaDisc con un ascolto comparato.

Enrico ha scritto:questo è pure fantastico, anzi geniale:

E poi ancora...


Quando si crede che esista un limite, oltre al quale non è possibile andare, salta fuori Enrico e ci dimostra che il "limite è un concetto tutto relativo".
Sono senza parole!

Poii, se vogliamo fare anche per le canzoncine di Natale la storia dell'interpretazione e della tecnica vocale, sentitevi questa interpretazione del tenore Pasquale Feis, del 1917, facendo attenzione alle variazioni, agli abbellimenti e all'uso dei portamenti:

Valutare un'incisione come questa è terribilmente complesso.
L'unica spiegazione di certe sonorità è che Feis cercasse volutamente di trasgredire alle regole del canto classico per dare alla sua voce un tono "popolano" e autentico. Insomma che uscisse volutamente (cosa che si faceva abitualmente anche cento anni fa: lo facevano anche i compositori) dai tracciati delle scuole di canto per produrre sonorità vagamente "etniche".
Se il suo obbiettivo era effettivamente questo, allora penso che il risultato sia sconvolgente: in questi suoni ho riconosciuto certe sonorità da beghine che da bambino, nelle messe di paese, era ancora possibile sentire...
Certo... se invece vogliamo prendere quest'incisione per dimostrare quanto nel 1917 si cantasse meglio di oggi...

Grazie infinite Enrico! Sempre preziosissimo!

Mat

Io non ricordo chi fosse Pasquale Feis e che cosa cantasse abitualmente, non credo che fosse un artista lirico e temo che questa sia la sua unica registrazione pubblicata. Forse potrei trovare qualche notizia su di lui in un cd dedicato alle tradizioni popolari del Natale in Sicilia che devo avere in casa da qualche parte. Sicuramente qualcosa di quel modo di cantare sopravvive nel canto di alcune vecchie signore in alcune chiese meridionali, mi ricorda anche un po' lo stile dei nonni e delle vecchie zie, anche per le insolite varianti della melodia. Il paragone con la zampogna fatto da Pietro mi ha dato un'idea: è possibile che quel tipo di emissione fosse necessaria proprio per non farsi coprire dal suono della zampogna. Due giorni fa è passato nel mio palazzo per le scale uno zampognaro (anzi: "ciaramellaro"): suonava piuttosto male e non ha trovato nessuna famiglia che in quel momento potesse farlo entrare a suonare davanti al presepio come si faceva nei vecchi tempi; ma mi ha fatto ricordare quanto possa essere assordante il suono di una ciaramella non solo in un ambiente chiuso ma anche all'aperto. Controllando ora nel sito della Victor ho visto che ci sono anche i nomi dei ciaramellari: Michele Lentine e Antonio Papariello. Alcuni miei alunni di Pachino, anni fa, andavano di casa in casa a cantare la novena, ma essendo anche membri della banda locale utilizzavano strumenti a fiato più moderni.

Enrico ha scritto:Io non ricordo chi fosse Pasquale Feis e che cosa cantasse abitualmente, non credo che fosse un artista lirico e temo che questa sia la sua unica registrazione pubblicata. Forse potrei trovare qualche notizia su di lui in un cd dedicato alle tradizioni popolari del Natale in Sicilia che devo avere in casa da qualche parte. Sicuramente qualcosa di quel modo di cantare sopravvive nel canto di alcune vecchie signore in alcune chiese meridionali, mi ricorda anche un po' lo stile dei nonni e delle vecchie zie, anche per le insolite varianti della melodia. Il paragone con la zampogna fatto da Pietro mi ha dato un'idea: è possibile che quel tipo di emissione fosse necessaria proprio per non farsi coprire dal suono della zampogna. Due giorni fa è passato nel mio palazzo per le scale uno zampognaro (anzi: "ciaramellaro"): suonava piuttosto male e non ha trovato nessuna famiglia che in quel momento potesse farlo entrare a suonare davanti al presepio come si faceva nei vecchi tempi; ma mi ha fatto ricordare quanto possa essere assordante il suono di una ciaramella non solo in un ambiente chiuso ma anche all'aperto. Controllando ora nel sito della Victor ho visto che ci sono anche i nomi dei ciaramellari: Michele Lentine e Antonio Papariello. Alcuni miei alunni di Pachino, anni fa, andavano di casa in casa a cantare la novena, ma essendo anche membri della banda locale utilizzavano strumenti a fiato più moderni.

Sei una miniera, Enrico!
Parlando con te si ha veramente la sensazione di calarsi nella storia del suono e nelle radici più profonde e vere del canto...
E' un grandissimo piacere leggerti.
Grazie,
Mat

Auguri di Buone Feste a tutti gli amici di Operadisc

elvino ha scritto:Auguri di Buone Feste a tutti gli amici di Operadisc

Grazie! Anche a te e alla tua famiglia!

I miei più affettuosi auguri a Pietrone, a Mat, al Divino e a tutti gli amici di Opera disc
da Milady

Vi auguro di passare buone vacanze piene di musica!

E il Valzer della Candele quest'anno lo facciamo cantare alla Melba. Auguri a tutti!

Auguri per un 2013 bello e luminoso....
Luca.

Auguri a tutti gli operadischi!!!

Quest'anno il genetliaco del mio Venerato Predecessore coincide con la Domenica delle Palme.
Per commemorar... ehm, per fargli gli auguri, se dal luogo in cui si trova può leggerci ancora, scelgo questa volta un pezzo serio, uno dei grandi dischi del grande Enrico, appropriato anche alla solennità liturgica: Les Rameaux di Faure.
Da Enrico, dunque, e con Enrico, auguri a Matteo!

Il mistero si fa sempre piu' fitto......
Auguri di cuore Matteo, ed un bacio speciale
A meno che tu non sia in qualche monastero......se ti stai dando alla contemplazione diciamo che ti stringo la mano con affetto.

Buon compleanno!!!!
Irina (ed Enzo)

Io regalo al mio grandissimo amico Matteo un canto melodioso interpretato dal suo Artista preferito. Matteo, se leggerai questo messaggio, ti prego di notare l'espressione infuocata del falco quando, con la coda dell'occhio, intravede la passera! Eccolo: