AVVISO COLLETTIVO

[pbagnoli]

Il teatro e la vita non sono la stessa cosa... e a Tonio, e un poco a tutti or parlo
Cerco di stemperare l'incazzatura ma sono molto, molto incazzato; e uso apposta questo termine perché non resti dubbio di sorta a nessuno.
Sono stufo marcio che thread interessanti vadano in vacca perché sfruttati da persone che li cavalcano per le loro personalissime paturnie delle quali, a costo di sembrare un po' acido, non me ne frega assoutamente un emerito e trionfale cazzo di niente.
Sono stufo marcio che i moderatori debbano fare gli straordinari per poter moderare sparate di singoli che si sono messi in testa di riformare la critica musicale italiana e la gestione dei teatri in una volta sola.
Sono stufo marcio di dover ripetere sempre le stesse cose, e per lo più alle stesse persone.

A ciò si aggiunga la recente - e giustissima, doverosa, sacrosanta - minaccia di querela; per quanto mi riguarda, è la goccia che fa traboccare il vaso.
Ringrazio Alberto Mattioli di essersi offerto di non portarla avanti, ma se lo facesse non farebbe una piega: a oltraggio e calunnia, sotto qualunque latitudine, si risponde con querela. E io, in quanto proprietario di questa baracca, assumo anche parte di responsabilità oggettiva sulle cose che vi vengono scritte.
Solo che io, passato attraverso le forche caudine di un processo penale (per altri motivi, professionali, e grazie a Dio assolto in due gradi di giudizio), non ho nessuna intenzione di vederne creare uno civile per le geniali pensate di chi scrive contumelie a cuor leggero, dimenticandosi che:
1) non basta uno pseudonimo per sentirsi protetti da cause civili
2) su Internet le parole pesano come macigni, esattamente come sulla carta
3) ci conosciamo tutti abbastanza bene, per sapere chi si cela dietro uno pseudonimo

Per cui, avviso chiunque che da questo momento in avanti il primo che si permetterà di scrivere una stronzata gratuita, e/o volgare, e/o non motivata contro chicchessia, è UFFICIALMENTE FUORI DA QUESTO SITO, SENZA NESSUNA SPIEGAZIONE

Con i migliori saluti,
Pietro Bagnoli