Riccardo ha scritto:Un negozio in cui secondo me vale ancora un po' la pena fare acquisti discografici è Frau Musika a Torino, bottega d'usato che riesce tuttora a proporre cose interessanti a buon prezzo.
Vero, da Frau Musika ho preso tante opere!
C'è un altro negozio, a Torino, in cui sono entrato solo una volta, non ho preso niente e non entrerò mai più, spero: i cd erano tutti chiusi nelle vetrinette, per vederli bisognava chiamare il titolare, farsi aprire la vetrinetta, fargli prendere il cd, chiedergli il prezzo (piuttosto alto) sentendosi guardare come un ladro...
Stessa cosa, quasi, in un altro posto dove i cd, sempre senza etichetta, non si potevano guardare né toccare: una volta ho preso in mano il cofanetto della Lucrezia Borgia della Sutherland, per chiedere "Scusi quanto costa?"
Risposta della commessa scandalizzata e accigliata: "No, che fa, lei non può prenderlo così, me li mette in disordine, se cerca qualcosa deve chiedere a me!!!"
"Ma se non li posso guardare come faccio a sapere se c'è qualcosa che può interessarmi?"
Bene, negli ultimi sei anni sono tornato in quel negozio solo tre volte, per prendere, sempre a prezzo molto alto, dei cd che avevo visto casualmente in vetrina e che non avevo voglia di ordinare altrove.
In un'altra città quando i cd dellla serie di musica sinfonica RCA Classical Navigator costavano, secondo il catalogo, circa 7.000 lire, c'era un negozio che li vendeva a 13.000... È normale che i miei acquisti in quel negozio siano stati abbastanza rari: di solito aspettavo che, dopo anni e anni di polvere, mettessero in offerta qualcosa che proprio non riuscivano a vendere. Poi poteva anche capitare di chiedere qualcosa di molto comune, il Barbiere di Siviglia (non dico una particolare edizione, una qualunque) o le sinfonie di Beethoven, e sentirsi rispondere "Sì si potrebbe ordinare, ma ci vuole molto tempo, e dovrebbe darci un acconto..."
Nel lontano 1991, quando avevo 16 anni e cominciavo a comprare cd, una volta ho provato a chiedere da Ricordi se ci fossero le registrazioni di Tamagno. "No, non esiste niente". Poi, cercando tra i cd esposti, ho trovato il cd di Tamagno della Pearl.
Ma questo mi capita spesso, qualche giorno fa ho chiesto a un tizio che vende libri usati se avesse qualche volume della Storia della Filosofia di De Ruggiero, e mi ha risposto "No non ho niente", poi mentre me ne andavo ho visto che ne aveva due volumi esposti su uno scaffale (ma non erano quelli che cercavo, almeno non ha avuto la soddisfazione di vendermeli!).
Altro negozietto, che oggi di musica classica ha pochissimi cd rigorosamente chiusi a chiave nelle vetrine ma anni fa era abbastanza ben fornito: per avere il cofanetto dei 12 cd Rca di Caruso mi hanno fatto aspettare più di un anno, poi, dopo averlo comprato e pagato una cifra enorme per i miei 16 anni l'ho visto casualmente esposto in un negozio di Milano a un prezzo molto più basso.
Quando però a distanza di circa 10 anni i cd di Caruso con l'etichetta rossa si sono corrosi e deteriorati ho telefonato a un responsabile della BMG che me li ha fatti sostituire senza nessuna complicazione.